Dallo quello che tu chiami slogan Kropotkin arriva a questa riflessione:
"Ciò è molto semplice a mettersi in pratica nella nostra società, precisamente perché le nostre città e i nostri villaggi formicolano di lavoratori, i quali non hanno di che vivere né per un mese, né per una quindicina di giorni. Il borghese impianta un’officina: i banchieri si affrettano a prestargli ancora cinquecentomila lire, sovrattutto s’egli gode riputazione di uomo accorto; ed ecco che, con un milione, potrà far lavorare cinquecento operai. Se non vi fossero nei dintorni della nuova officina altro che uomini e donne, la cui esistenza fosse garantita, chi anderebbe dunque a lavorare per il nostro borghese? Nessuno(…).
Disgraziatamente, – noi lo sappiamo purtroppo, – i quartieri poveri della città e dei villaggi vicini rigurgitano di gente, i cui figliuoli si lamentano per la fame. Di modo che l’officina non è nemmeno terminata, e già i lavoratori fanno ressa per essere occupati. Non ne occorrevano che cento, e se ne offrirono mille. E sin quando l’officina comincerà a funzionare, il padrone – se non è proprio l’ultimo degli imbecilli – incasserà, per ogni paio di braccia che lavorano da lui, un migliaio di lire all’anno di utile netto.
Si formerà così una rendita magnifica, e, s’egli ha scelto poi un ramo d’industria lucroso, se è abile, ingrandirà a poco a poco la sua officina e aumenterà le sue rendite, raddoppiando il numero degli uomini da sfruttare. Diventerà allora un personaggio considerevole nel paese. Potrà pagar dei pranzi agli altri personaggi considerevoli, al sindaco, ai consiglieri, al signor deputato.(…) Gli verrà accordata una fornitura per l’esercito, o per la prefettura; ed egli arrotonderà sempre più il suo gruzzolo, finchè una guerra, o un semplice rumore di guerra, o una speculazione alla Borsa, gli permetteranno di fare ciò che si dice un bel colpo.
I nove decimi delle fortune colossali degli Stati Uniti (Henry George l’ha ben raccontato nei suoi «Problemi Sociali»)sono dovute a qualche grande bricconeria, i nove decimi delle fortune nelle nostre monarchie e nelle nostre repubbliche hanno la stessa origine. Non vi sono due maniere per diventare milionari! Tutta la scienza delle ricchezze consiste in questo: trovar dei miserabili, pagarli tre lire al giorno e farne loro produrre dieci; ammassare così una grossa fortuna. Accrescerla in seguito con qualche gran colpo, con l’aiuto dello Stato.(…)
Oggi il metodo è più semplice, il mercante che possiede un capitale non ha bisogno di muoversi dal suo ufficio per arricchirsi. Telegrafa ad un rappresentante l’ordine di comperare cento tonnellate di thè; noleggia un bastimento; e in alcune settimane, – in tre mesi, se è un veliero – il bastimento gli avrà portato il suo carico. Non corre nemmeno i rischi della traversata perché il suo thè e il suo bastimento sono assicurati. E se ha speso cento mila lire, ne riscuoterà cento trenta; – a meno ch’egli non abbia voluto speculare su qualche nuovo genere di mercanzia; nel qual caso rischia, sia di raddoppiare il suo denaro, sia di perderlo interamente. Ma come ha potuto egli trovare uomini che si siano decisi a fare la traversata, andare in China e ritornare, lavorare duramente, sopportare fatiche, rischiare la loro vita per un magro compenso? Come ha potuto trovare nei porti dei facchini che pagava appena di che non lasciarli morir di fame mentre lavoravano al carico e allo scarico della sua merce? Come? – Perché essi son miserabili!"(ovvero vivono nello stato di necessità)
L’Rdb andrà a vantaggio di chi ha perso il lavoro, di chi non riesce a rientrare nel ciclo produttivo per via dell’automazione dei processi produttivi, o per chi preferisce vivere dedicandosi agli altri, addirittura in Olanda prevedono un reddito per chi vuole fare l’artista, ma queste sono effetti secondari,ti ha già risposto @Solibo, è un reddito per tutti solo per il fatto che sei nato, Punto!
Chi ha problemi legati a stati particolari (disabilità ecc…) oltre al suddetto reddito, in quanto nato, avrà diritto ad un reddito aggiuntivo, un’entrata integrativa.