Sistema di tassazione con aliquote Pirata

Per quanto mi riguarda, la mia risposta già data subito sopra, è abbastanza completa e chiara. Stiamo parlando di IRPEF non di tasse sulle aziende. La patrimoniale la vedo come una tassa inutile o una copia se vengono già tassate le aziende e le rendite (da investimenti).

Qui spero non si desideri depredare chi lavora per un reddito alto come dei moderni Robin Hood, ma solamente rendere onesto ma rigorosamente controllabile il meccanismo di redistribuzione. Il lavoro è un diritto ma anche un dovere anche allo scopo di aiutare i più deboli. Ci sono disonesti in tutti gli strati di reddito anche in coloro che non ne dichiarano o ne dichiarano quasi nulla in modo da sfruttare il reddito degli altri. Come facciamo a distinguerci da chi vive depredando la collettività? Sono dei pirati anche loro? :skull:

la “patrimoniale” è una misura repressiva dell’economia e direi che, soprattutto in Italia, ci manca solo questo :dizzy_face: Ma ci sono un paio di dati che non possiamo ignorare: la maggiore tassazione grava sulle spalle delle fasce medip-basse della popolazione, quelli che hanno un lavoro più o meno contrattualizzato. Ed includo anche le “partite IVA” che in teoria vengono inclusi nella libera professione ma in realtà sono per la maggior parte lavoratori abbondantemente sfruttati e molto poco tutelati. Se il prodotto del tuo lavoro viene inglobato oltre il 70% da uno Stato che non ti restituisce nemmeno una minima parte in servizi, c’è qualcosa che non va. E penso che non ci sia molto da dire in questo. Dall’altra parte c’è una (giustificata? ingiustificata?) percezione che non ci sia lo stesso livello di tassazione per i grandi patrimoni…e questo potrebbe essere anche corretto “se” questi grandi patrimoni investissero in innovazione e rappresentassero un reale elemento evolutivo per la popolazione. Ma in Italia questo è successo troppo raramente: situazioni come quelle dell’ILVA, tanto per fare un esempio eclatante, rappresentano troppo spesso la regola. Ma senza andare a degli estremi così tragici, basterebbe fare l’esempio dell’Alitalia per chiedersi che logica c’è, che visione c’è del futuro di una nazione in un contesto così profondamente iniquo? Il punto è che c’è troppo Stato. C’è dove non dovrebbe esserci, come nei servizi. Lo so ora sto per scrivere una cosa un po’ estrema ma da fruitrice e produttirice di servizi a mio giudizio lo Stato dovrebbe solo fare da ombra e lasciare tutti i servizi al libero mercato (libero mercato inteso come LIBERO mercato dov’è solo il cittadino fruitore che sceglie, non come la falsa privatizzazione che si è sempre vista in Italia e la falsa scelta vigilata/dirottata dalla politica locale di alcuni servizi erogati a rimborso). Quanto ai più deboli…ti dirò, per me è proprio l’attuale sistema che li crea ed alimenta a dismisura la loro debolezza. Essere debole, povero ed in difficoltà significa soprattutto una cosa: non avere nessuna scelta su nulla. Su nulla.

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Ho accolto la proposta di togliere il reddito di esistenza dal titolo perché c’entra, ma solo in modo collaterale.

La NoTaxArea è prevista dal mio modello come il punto di reddito sotto il quale non si pagano più tasse. Mettere una noTaxArea arbitraria, insieme ad aliquote arbitrarie per degli scaglioni è approssimativamente-equivalente ma più inefficiente “matematicamente”. Per ottenere la stessa tassazione occorre fare uso di molte più informazioni in questo modo. Tre parametri numerici invece sono un’informazione molto condensata e TOTALMENTE informativa.

Basta dire che se la tassa è negativa, allora impongo la tassa uguale 0. Allora la “negative income tax -area” diventa semplicemente una No Tax Area.

Da una parte, osservando gli squilibri tra le ricchezze esistenti, ti do ragione. Dall’altra parte, in una prospettiva ideale, che è quella che ci piacerebbe raggiungere, se le ricchezze fossero equamente distribute (“equamente” non “egualmente”), la tassa patrimoniale perderebbe di senso e avrebbe senso solo la tassa sul reddito. Ed io penso che, dato che anche solo per “mantenere” un patrimonio (beni mobili e immobili) occorre investire una certa quantità di reddito, se la tassazione sul reddito fosse più progressiva, a lungo andare si raggiungerebbe un equilibrio anche dal punto di vista patrimoniale, agendo solo sul reddito. D’altra parte siamo abituati a considerare nelle imposte patrimoniali i beni immobili, le auto, le tasse di successione e pochissime altre cose. Eppure qualsiasi bene è “patrimonio”. In linea di principio dovrebbe essere tassato qualsiasi tipo di patrimonio? Una biblioteca personale? Un archivio di musica digitale? Non sono patrimoni anch’essi? Eppure mi sembra molto ragionevole che beni del genere non dovrebbero essere tassati.

Ci vorrebbero regole che impediscano questi meccanismi.

Non sono convinto… ci sono già post dove si argomenta la tua posizione?

Evidentemente non sono stato sufficientemente chiaro nelle intenzioni. Il mio modello non porta più o meno gettito nelle casse dello stato rispetto all’attuale. I parametri possono essere impostati per portare nelle casse dello stato esattamente lo stesso ammontare attuale, preciso al centesimo. La bontà del modello che “pubblicizzo” consiste nel semplificare il metodo e rendere analitica la funzione della tassazione. A partire da questi parametri, essi si possono aggiustare leggermente in modo da favorire leggermente chi ha meno reddito o chi ne ha di più e, per fare questa variazione, naturalmente, bisognerebbe controllare se entrerebbe più o meno gettito.

ok, chiaro

Dipende? Se la biblioteca non è digitale e contenesse libri unici d’inestimabile valore il loro possesso sarebbe o non sarebbe un patrimonio da tassare?

Un aspetto frequentemente discusso in thread passati sul RdE è come disincentiva il lavoro in nero mentre misure come l’Hartz IV e il RdC lo incentivano. Lo stiamo dicendo a tutti dal 2013, ma i M5S sono riusciti a fare questa ingenuità lo stesso.

Il lavoro è un diritto ma anche un dovere anche allo scopo di aiutare i più deboli.

Viviamo nell’era che — più di alcun momento nella storia dell’uomo — disrispetta questo principio. Non sono io a dirlo.

Come facciamo a distinguerci da chi vive depredando la collettività?

Noi non deprediamo la collettività.

In Germania siamo al punto da non avere dati sulla ricchezza delle persone. Tutte le leggi sono studiate in modo tale che nessuno debba dichiarare quanto possiede, solo in certi casi deve dichiarare quanto non possiede. In pratica in DE non si sa nemmeno chi sono gli straricchi e quanto diavolo di denaro possiedono.

Eppure lo SPIEGEL è riuscito in qualche modo ad approssimare che anche in Germania vale la formula OXFAM: poche decine di persone possiedono altrettanto quanto la metà più povera della nazione (non mi sono studiato come hanno fatto).

L’unico modo per accedere a queste ricchezze è di reintrodurre una patrimoniale seria, e dato che ormai il distacco è tale da mettere in pericolo la stabilità della nazione e della democrazia, sarebbe urgente farlo. Ovviamente ne parlano solo partiti di nicchia come Linke, Piraten e Grünen.

Per dare un esempio italiano: Michele Ferrero fu in vita uno degli italiani più ricchi. La sua ricchezza resta li, distribuita ai famigliari… decenni di introiti da Nutella e Kinderschokolade. Se cambiamo le leggi ai redditi non cambiamo il fatto che la famiglia Ferrero è di già in possesso di proprietà accumulate in tutti questi anni nei quali sono stati protetti gli interessi dei ricchissimi.

Ah, pare si tratta di un punto dolente specificamente italiano. Vediamo cosa associa l’italiano alla “patrimoniale”… scrive Panorama:

Il ceto medio, quello che la crisi non ha ancora impoverito, all’idea di un’imposta sui propri risparmi, cioè sulla casa acquistata con fatica, sui depositi e gli investimenti messi da parte negli anni, è ovviamente terrorizzato.

Ah, beh, allora la questione è semplice. Se io parlo di una patrimoniale intendo una legge che si applica solo agli straricchi! Non è una vera patrimoniale se va ad intaccare i ricchi semplici o addirittura il medio ceto!! Per togliere soldi a quella gente là basta aumentare l’IVA.

Però devo dire che è una mossa geniale da parte della politica liberista — se la gente a “patrimoniale” ci associa un ulteriore abuso del medio ceto, manca il vocabolario per parlare di una legittima e giusta patrimoniale: una che tassa i patrimoni delle top cento persone.

Beh, sappiamo che stiamo dal 1979 sotto massiva influenza della Mont Pelerin Society. Magari invece di vedere il male nello Stato come struttura democratica sarebbe il caso di prendercela con coloro che attraverso corruzione o manipolazione ci hanno apportato politiche lobbiste? Ci vorrebbero opzioni da votare in governo che siano oneste, e popolazione capace di giudicare chi è onesto e chi non. In pratica dobbiamo sanare il processo democratico, non il concetto di Stato in sé. Finché c’è manipolazione elettorale, come aspettarsi uno Stato giusto?

Non ci torneremo mai più ad una situazione del genere, perché la tecnologia ha cambiato le carte in tavola: ci sarà sempre gente che avrebbe redditi surrealmente elevati e se in qualche modo riescono ad evitare di pagare le tasse non va bene che il loro nero resti per sempre nelle loro tasche.

Sto parlando di persone che possiedono tanto quanto mezza popolazione umana, non di persone che hanno una biblioteca personale. Non mi piace l’idea di rifiutare il concetto di una patrimoniale sulla base che ci sono dei frammenti di patrimonio che non sono bene misurabili.

In effetti molti straricchi investono in opere d’arte di valore inestimabile…

Ci vorrebbero regole che impediscano questi meccanismi.

Esatto, come per esempio le tasse sulla transazioni internazionali. Ne abbiamo parlato. È un tema complesso anche questo, perciò ci vuole comunque anche una patrimoniale — ma una vera.

Ci sono già post dove si argomenta la tua posizione?

Mi pare che della disincentivazione del lavoro in nero grazie al RdE se ne parla nelle FAQ della proposta RdE:

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Io vorrei sapere una cosa, non difficile: sono SETTE ANNI che usi disrispettare. SETTE ANNI che ti dico che è sbagliato. NON ESISTE in italiano.

Disrispettare NON ESISTE: si dice NON RISPETTARE. La negazione di rispettare è non rispettare oppure altri seicento verbi (infrangere, violare, eccetera). MA DISRISPETTARE NO.

La domanda è: perché continui? Il tuo disripetto è peggio dello stupro. Basta.

Mi informo sulla proposta. Io sono intervenuto solo su qualche incomprensione e sul concetto abusato di flat tax.

@lynX siccome non esiste, fai una proposta alla crusca di inserirla fra le parole che esistono… A me piace e soprattutto si capisce il senso. Non sarebbe una cosa cosi sbagliata…

[quote=“solibo, post:49, topic:2706”] La domanda è: perché continui? Il tuo disripetto è peggio dello stupro. Basta. [/quote]Sarebbe bello sentire questa frase di fronte a delle femministe… Ma tu sei un candidato? Per fortuna che non ci caga nessuno altrimenti sarebbe uno sputtanamento per tutto il Partito…

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@lynX non si può fare! Sai che il diritto all’uguaglianza sostanziale previsto nella nostra costituzione ed in quella Europea vale anche per gli staricchi? Non è legittimo fare delle leggi solo per una categoria di cittadini, questo apre la strada all’ingiustizia anche se a noi quelle leggi sembrano giuste ed opportune. Non puoi mettere una tassa solo per una parte di persone, puoi mettere una tassa sull’acquisto di un bene di lusso, ed infatti esiste ma con il mercato globale rappresenta un pericolo perché se quel bene lo producono da un’altra parte del mondo lo straricco se lo va a comprare là e finisce che paga la supertassa solo il ceto medio. L’unica cosa che ha stabilito anni fa la Corte Costituzionale è che nei momenti di grave crisi della nazione, ed in maniera del tutto eccezionale, allo straricco puoi chiedere un contributo di solidarietà. E punto. E, guarda, te lo dico da persona che conosce molto bene la povertà: per me questa è giustizia. Io sono spaventata delle leggi fatte con l’idea di pancia che l’ingiustizia di combatte attaccando a testa bassa l’ingiusto perché, e fidati so di cosa parlo, chi finisce per esserne stritolato è sempre - sempre sempre sempre - il più debole.

ti troveresti bene nel PRNTT :smiley: Il motivo per cui, a livello statutario, non si presenta a nessuna competizione elettorale è esattamente questo: in un contesto di generalizzata manipolazione e non trasparenza le competizioni elettorali sono una farsa a cui si rifiuta di sottostare.

Non solo straricchi. L’investimento in opere d’arte è uno degli investimenti che va per la maggiore tra le persone benestati. Ed è per questo che a “tassare troppo” si rischia solo di rimetterci tutti. Perché le opere d’arte dovrebbero essere godute da tutta la collettività e quindi, semmai, la “tassa” da elevare a chi possiede un opera d’arte dovrebbe essere quella di metterla a disposizione, senza fini di lucro, all’intera collettività.

Guarda che il lavoro nero esiste esclusivamente per eludere la tassazione, non per avere più guadagno!!! E troverai sempre una parte di popolazione che cerca di eludere la tassazione, anche se riduci le tasse al minimo indispensabile. Il punto è che per convincere le persone a contribuire al bene comune occorre far sperimentare il “bene comune” ed in Italia ci siamo specializzati, invece, a far sperimentare l’evasione comune. Evadere conviene in ogni campo, in Italia: tra condoni, servizi pubblici disatrosi e corruzione pagare le tasse è da fessi. Tempo fa ho letto su un saggio d’economia che in Germania ci fu, anni fa, una sentenza costituzionale storica che permise ai cittadini di scegliere “se” contribuire o meno con le proprie tasse ad alcuni servizi come l’istruzione. Visto che vivi in Germania la conoscerai sicuramente e magari potremmo discuterne meglio anche qua. Per me questa sentenza rappresenta un faro unico. Perchè è il motivo per cui la Germania (che in quanto a corruzione, burocrazia e varie ed eventuali era nella stessa direzione dell’Italia) ha cominciato ad investire per fare in modo che alcuni suoi servizi arrivassero a diventare competitivi in modo da stimolare la popolazione a preferire “quei” servizi rispetto al privato, scegliendo di contrinuire economicamente. Guarda che è questo è il punto: per una buona istruzione, per una buona sanità non bado a spese! Ma se io devo pagare un istruzione privata o una sanità privata per avere il minimo perché ciò che mi offri nel pubblico è la cosa pi scadente che potrei scegliere per mio figlio, appena posso io evado, perché sto pagando due volte per avere il minimo.

[quote=“sarabiemme, post:52, topic:2706”] @lynX non si può fare! Sai che il diritto all’uguaglianza sostanziale previsto nella nostra costituzione ed in quella Europea vale anche per gli staricchi?Non è legittimo fare delle leggi solo per una categoria di cittadini, questo apre la strada all’ingiustizia anche se a noi quelle leggi sembrano giuste ed opportune. [/quote]Capisco il tuo punto di vista, non sono un esperto però c’è l’esempio francese dell’ISF:

Come funziona la tassa applicata in Francia. Quanto gettito garantisce? Viene applicata un aliquota progressiva compresa fra lo 0,55 e l’1,8% del patrimonio. A partire da 790mila euro e fino a 1,3 milioni si paga lo 0,55%, lo 0,75% fino a 2,5, l’1,8% è a carico di chi ha un patrimonio superiore a circa 16 milioni. Lo scorso novembre Nicolas Sarkozy annunciò l’intenzione di sopprimerla, il deficit di cassa lo ha convinto a soprassedere: garantisce ogni anno all’erario più di quattro miliardi di euro di entrate.

Si potrebbe fare qualcosa di simile, applicando tasse ancora più severe per i miliardari.

[quote=“sarabiemme, post:52, topic:2706”] Guarda che il lavoro nero esiste esclusivamente per eludere la tassazione, non per avere più guadagno!!! [/quote]Scusa ma questa è una frase illogica e quindi sbagliata… Non pagando tasse hai più guadagno… Poi un dipendente a cui dovresti dare 1200€ sotto contratto, a nero gliene dai 800€; è un netto guadagno, non paghi nemmeno le tasse! Risparmi guadagnando migliaia e migliaia di € di più al mese…

In conclusione l’esempio del metodo francese è significativo e soprattutto da attuare…

…e poi andando leggermente off-topic il problema del lavoro a nero è aumentato soprattutto quando hanno fatto la legge in cui anche il lavoratore a nero “passa i guai”… Invece di tutelarlo, gli è stato messo un pugnale dietro la schiena, invece di dare la possibilità al lavoratore a nero di denunciare senza avere ripercussioni, gli è stata messa la paura di denunciare… Classico comportamento del sistema oppressivo in cui viviamo… PS di lavoro a nero me intendo, non poco, e forse fin troppo…

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raga il problema principale: se i ricchi vengono tassati nel nostro mondo globalizzato scappano con il malloppo da n’altra parte; ragioniamo cosa puo volere un ricco da un paese alla quale paga un botto di tasse? gli mandiamo quelli aiutati dal welfare statale a ringraziarlo? bho raga qua è dove io inizio a brancolare nel buio nei miei ragionamenti!

Si, l’uguaglianza sostanziale prevede la progressività della tassazione. Epperò qua sta la “magagna” per l’Italia: perchè l’Italia ha il problema di non riuscire ad attrarre i grandi capitali, per cui una tassazione elevata senza qualcosa che compensa, come buoni servizi, ad esempio, o la possibilità di fare impresa senza essere strozzati da un’assurda burocrazia legata alla corruzione politica, ad esempio, o a problemi di malavita organizzata (come succede non più solo al sud), finisce per far fuggire gli investimenti ed i grandi capitali.

Non mi risulta sta cosa del lavoro nero: da quello che io so fare vertenza ad un datore di lavoro che non paga le tasse non penalizza il lavoratore, tutt’altro. Conosco diverse persone che hanno denunciato losfruttamento dell’imprenditore ricevendone adeguato risarcimento. L’unica cosa che può succedere è quella di perdere il lavoro, nel senso che l’imprenditore dopo che gli hai fatto la vertenza chiude il rapporto lavorativo con te. Questo semmai è un motivo per cui il lavoratore non denuncia lo sfruttamento…

Capisco quello che dici, ti spiego io come la vedo: Qui ho parlato di una “patrimoniale francese” per tassare i super ricchi, che comunque in francia, nonostante i fuggitivi di cui parli, porta 4 miliardi di euro e non sono pochi anzi…

Poi il discorso del portare investitori ad investire è legato alla tassazione sugli stipendi, e si potrebbero fare tante leggi interessanti al riguardo anche per combattere il lavoro a nero… Ad esempio far pagare al datore di lavoro il 20% di tasse per il primo dipendente, 25% per il secondo, 27% per il terzo e così via… (questo è un esempio, sempre da migliorare e da definire)

Non so che altro aggiungere, spero di aver portato un po di luce nel tuo brancolare nel buio…

[quote=“sarabiemme, post:55, topic:2706”] finisce per far fuggire gli investimenti ed i grandi capitali. [/quote]A questo senza volerlo ho risposto gia nel post precedente a Lucas, e credo che siamo d’accordo che devono essere presi dei provvedimenti al riguardo… Ma comunque la patrimoniale non c’entra così tanto nel discorso investimenti, anche se può sembrare, dato che interessa i ricchi…

[quote=“sarabiemme, post:55, topic:2706”] Non mi risulta sta cosa del lavoro nero: da quello che io so fare vertenza ad un datore di lavoro che non paga le tasse non penalizza il lavoratore, tutt’altro. Conosco diverse persone che hanno denunciato losfruttamento dell’imprenditore ricevendone adeguato risarcimento. L’unica cosa che può succedere è quella di perdere il lavoro, nel senso che l’imprenditore dopo che gli hai fatto la vertenza chiude il rapporto lavorativo con te. Questo semmai è un motivo per cui il lavoratore non denuncia lo sfruttamento… [/quote]Scusami non sono stato preciso solo perchè sarei andato un po off-topic, ti posso delucidare subito al riguardo anche perchè comunque è un argomento di degna importanza…

Ovviamente il lavoratore a nero è sempre tutelato, ma ad esempio se ha dichiarato il suo stato di disoccupazione (agli organi competenti) e lavora come cameriere a nero, rischia la reclusione fino a 2 anni… (se riceve o no la disoccupazione non importa, basta la dichiarazione)

Ora capirai che se io non lavoro mi dichiaro disoccupato, quindi fare una legge del genere è paradossale… Che dovrei fare? Se ho bisogno di lavorare lavoro anche a nero… Poi anche se prendessi la disoccupazione che dovrei fare? Dico “no, non me la date perchè ho trovato un lavoro a nero”? Anche perchè poi la disoccupazione può non bastare per “campare”, e quindi la affianco ad un lavoro a nero per necessità…

Per questo ripeto che continua a non essere tutelato, rischiando peraltro la galera, mentre dovrebbero far andare in galera il datore di lavoro… Ti faccio vedere che il lavoro a nero scompare dalla faccia della Terra… Una legge in cui il datore di lavoro che assume un dipendente a nero va in galera, risolverebbe ogni problema sul lavoro a nero.

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vabbè…non sono molto d’accordo con quello che hai scritto, ma andiamo in OT. Ed invece ho due considerazioni da fare riguardo all’argomento che stiamo discutendo:

  1. pensare a rimodulare il fisco solo per le persone fisiche senza considerare anche le imprese e gli investimenti è come guardare con un occhio solo: si elimina la profondità che ti aiuta a…vedere le buche. Una buca, per esempio, è quella rappresentata dall’attuale proposta del governo di un’aliquota uguale per tutti. Ecco è questa parola “uguale”, dall’apparenza tanto rassicurante, che introduce l’ennesima gravissima disuguaglianza. Perché l’uguale in questo caso esclude proprio quella proporzionalità che permetterebbe l’uguaglianza sostanziale.
  2. una cosa che, a mio giudizio, potrebbe aiutare molto la popolazione italiana a contribuire volontariamente alla tassazione ed, al contempo, a ridurre la corruzione riguarda la trasparenza nel fisco. Io cittadino ho diritto di sapere quanto di quello che pago va a finire in istruzione, quanto va a finire in sanità, quanto va a finire in sicurezza, quanto va a finire in burocrazia e quanto va a finire in spese di mantenimento dell’apparato. E non lo voglio sapere in generale, lo voglio sapere in particolare ed in maniera che lo possano capire tutti, senza che ci sia qualcuno a “spiegarmelo”. Perchè la politica italiana deve smetterla di trattare il popolo come se fosse interdetto. quindi ti tiro via tutto quello che posso tirarti via e poi decidono solo queli pochi che stanno nella stanza dei bottoni come spendere tutto il malloppo restando sul vago.
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Ma gli straricchi non sono uguali, altrimenti non sarebbero straricchi. L’economia mondiale non può sostenere persone straricche, perciò non si può lasciare che sia sulla base di una interpretazione della costituzione che probabilmente proviene da persone interessate.

Non è discriminazione se non li stiamo discriminando per il fatto che sono vecchi, bianchi e maschi. Li stiamo individuando per il fatto che hanno guadagnato ricchezze abnormi. Ad un certo livello di ricchezza deve subentrare la nuova tassazione. È assolutamente legittimo.

Beh, io so che la cosa che chiedo è giusta. Se la costituzione dovesse essere confusa in questo senso, bisogna correggerla. Non va bene fare finta che la ricchezza fosse un tratto fisico di una persona.

Lo sai, non mi sorprende quanto dici: Già la costituzione americana fu scritta con l’idea di proteggere le ricchezze degli opulenti dal potere popolare, e infatti la situazione d’ingiustizia economica in USA è peggio che qui.

Basta. Dobbiamo ammettere che anche nella scrittura della costituzione ci sono state mani lobbiste in gioco.

Ma non perché sono cretino io a formulare una legge giusta ed equa, ma perché il sistema politico da quando sei nata non è mai stato giusto, onesto ed equo. Per questo la politica onesta non si è mai fatta strada più di tanto. Giusto per le cose che ai ricchi non importano davvero, come i diritti civili, il diritto all’aborto, i matrimoni gay.

E troverai sempre una parte di popolazione che cerca di eludere la tassazione

Se pensi che eluderanno la tassazione anche quando l’ammonto invece di 300€ è di soli 12€ … mentre le sanzioni penali restano le stesse… non conviene!

Evadere conviene in ogni campo, in Italia: tra condoni, servizi pubblici disatrosi e corruzione pagare le tasse è da fessi.

Infatti non sto parlando dell’Italia odierna. Sto rispondendo nel contesto del modello RdE che forse non hai letto.

che in Germania ci fu, anni fa, una sentenza

Non la conosco.

stimolare la popolazione a preferire “quei” servizi rispetto al privato

Interessante. Abbiamo la possibilità di passare ad un servizio sanitario privato. Forse esiste anche in ambito educativo.

Ecco, che si va a guardare all’estero si trovano i paesi che queste cose assai ragionevoli le fanno.

Se ne parla approfonditamente anche di questo in RdE…

Gli USA hanno questa cosa geniale che se chiedi di cambiare nazionalità per smettere di pagare le tasse devi donare una percentuale della tua proprietà allo stato. Perciò la maggioranza degli straricchi americani restano americani, mentre tutti gli altri si radunano a Londra (vedi documentario ‘the Super-Rich and Us’ della BBC a riguardo).

Essere coerenti può significare di essere fuori competizione e non avere più nulla da dire.

Bella, ma non avevano fatto una cosa simile anni fa sugli affitti in nero?

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Scusami sister, però se andiamo leggermente off-topic non è così grave, si potrebbe aprire un topic a riguardo… Poi vorrei capire su cosa non sei d’accordo, la critica costruttiva fa crescere entrambe le parti, sempre e comunque… Anche perchè vorrei capire su cosa non sei d’accordo…

[quote=“lynX, post:59, topic:2706”] Bella, ma non avevano fatto una cosa simile anni fa sugli affitti in nero? [/quote]Non ti saprei proprio dire, oggi sono visti semplicemente come reati fiscali… Ah, se si fa andare in galera anche chi evade le tasse, ti faccio vedere che nessuno più lo fa…

Questa storia della galera è proprio un vizio: sai che chi uccide va in galera, eppure non è per quello che gli omicidi diminuiscono? Ti ricordo che uno dei principi fondamentali della pena è la riabilitazione dell’individuo e il suo reinserimento nella società (e la galera è uno degli ultimi posti dove ciò accade). Testimonianza di questo è che le società barbare hanno le galere piene, quelle migliori vuote.

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Aspetta, non mi pare di avere detto qualcosa contraria a quello che dici… Sono pienamente d’accordo col discorso della riabilitazione, le carceri hanno perso il vero significato che dovrebbero avere, ti appoggio in pieno…

Ma fra il pagare una multa, ed andare in galera c’è una bella differenza… Se chi uccide pagasse una multa, ci sarebbero centinai di omicidi al giorno (esempio un po al limite, lo so)… La paura di poter andare in galera fa riflettere molto di più le persone prima di fare una scelta, siccome il datore di lavoro, o evasore fiscale se ne strafottono di pagare una multa, ma se dovrebbero pagare andando in galera cambierebbe molto… Purtroppo della moralità queste persone se ne infischiano…

[quote=“solibo, post:61, topic:2706”] Testimonianza di questo è che le società barbare hanno le galere piene, quelle migliori vuote. [/quote]Mi potresti fare un esempio? Perchè se parliamo delle società scandinave o nordiche, non le prenderei nemmeno come esempio, perchè vivono in un mondo a parte, non esistono metropoli che hanno una storia come le nostre.

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