Strategia di difesa dal traffico dei dati

perché i vecchi massoni insegnano che prima si porge il problema e poi la domanda, per attirare l’attenzione e passare da eroi. comunque il metodo adottato, del mettere le mani sui telefoni della gente per rendela di un minimo più consapevole,è già un passo, che comunque ci porta altri giovani. anche se sarebbe bello poter influenzare anche quella fetta di gente che non ne parla semplicemente perché : -"al tiggì non ne ha parlato nessuno, quindi non lo sso! "

ma si parla della sola crittografia usata legalmente o di tutta? ho visto che tor ha messo su un’app di messaggistica. sarà affidabile?

E le nostre certezze granitiche in genere provengono da li, da cose che ci furono dette nell’infanzia. E per questo non sono sempre la verità. Tendiamo a difendere con mani e piedi cose che percepiamo come esistenziali, come quelle che ci definiscono, eppure sono solo cose che qualcuno ci ha detto in tempi non sospetti.

Bella storia. Un lavoro per @omarsharif.

Ah, bella… troppo tempo che non uso Orbot.

Sto parlando che il fatto che la controparte del tuo scambio crittografico è una macchina virtuale in un centro di calcolo implica che chiunque ha accesso a tale centro di calcolo può prendersi le chiavi crittografiche e decifrare le comunicazioni mentre passano per i nodi sorvegliati. Perciò vale per tutta la crittografia. Sto parlando di un modo che rende futile l’impiego della crittografia, almeno contro gli avversari di quel grado di potenza. L’NSA ha la capacità attraverso le backdoor in Cisco, Juniper, intel e forse AMD di entrare in qualsiasi centro di calcolo. Per questo si stanno incacchiando bestia contro Huawei, perché in tal caso sono i servizi cinesi ad avere le backdoor.

Dipende fra l’altro da chi è la controparte crittografica. È un server o è la persona stessa con la quale vuoi parlare?

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questo è un problema! chi può sapere se una macchina ha avuto già accesso a quel tipo di crittografia o se comunque ne potrà avere accesso in futuro?e come si può capire se la controparte è una macchina?

ehm… non mi è ben chiaro che vuol dire obCrypto :sweat_smile:

Concordo ed i social già ci hanno preceduti. :100:

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Sono solo pivelli. Quando tutti i ragazzi sapranno programmare, i social non esisteranno più.

Però non si può negare che li abbiano corrotti amplificando tutte le forme maniacali allo scopo di aumentare il traffico dati e fare soldi.

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Assolutamente vero.

Ma più li soggiogano, più il sapore della libertà sarà irresistibile. E noi spacciamo libertà.

Quando avremo alzato la quota, regaleremo un kit hardware all’iscrizione :smiley:

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Non alziamo la quota per questo.

Lasciamola a 10 euro. Offriamo un account su una macchina Linux insieme alla iscrizione. E il kit hardware, non regaliamolo: vendiamolo a prezzo di costo senza farci un quattrino.

Ennò, mica siamo rivenditori di elettronica. Al massimo possiamo regalare i gadget vedendolo come marketing per attirare la gente curiosa.

A prezzo di costo: not-for-profit.

Lo Statuto all’articolo 9.b prevede la possibilità di svolgere attività commerciale. Poi, se abbiamo la possibilità di regalare qualcosa, dovremmo farlo.

Una delle tante idee che riservo per il Partito Pirata del 2020 è organizzare delle piccole competizioni fra Pirati, in cui tutti quelli che hanno svolto un corso di informatica avanzato con noi possono giocare a bucare il sistema uno dell’altro. E quelle competizioni avrebbero ovviamente dei premi tecnologici ma a basso costo (perché non si deve competere per il premio, ma per curiosità).

IL SIGNOR UGO MATTEI MI CONTATTERÀ A BREVE PER SAPERE IL MOTIVO PER CUI L’HO CERCATO… CREDO CHE DOMANI SARÒ IN CONTATTO CON LUI PER PROPORGLI DI ENTERARE A FAR PARTE DEI PIRATI. datemi un grosso in bocca al lupo :sweat_smile: spero che accetti!!

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Hai osservato dei trend in supporto delle tue supposizioni?

Certo! :smile:

Tutte le rivoluzioni della storia sono nate così. Il punto qui è se il Partito Pirata voglia essere il catalizzatore di questa nuova rivoluzione o se devo trovare un altro strumento per piazzare le cariche ed accendere la miccia. :wink:

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Mai prima la piattaforma sulla quale dovrebbe avvenire la rivoluzione è in realtà ideale per la manipolazione di tutti gli individui che dovrebbero lanciare tale rivoluzione.

No, quella è solo un’illusione, manipolazione essa stessa.

In altri termini, caro @lynX, hanno fregato anche te. :wink:

Assumi che le persone non possano imparare a programmare, non possano imparare a debuggare, non possano imparare a ragionare in modo informatico, a distinguere informazione e dato, protocollo e messaggio, a distinguere algoritmo e programma, a leggere e scrivere un sorgente.

Ti sbagli. Tutti possono. Alcuni vogliono.

A noi l’onere e l’onore di diventare un movimento di liberazione o solo un altro partitucolo mediatico da quattro soldi che cerca di arrabattarsi per ottenere un po’ di visibilità e qualche poltrona.

Intanto dici una cosa palesemente sbagliata. Ti pare che io possa assumere una scemenza del genere? Come al solito il problema ce lo vedo nell’ennesima serie di premesse dei tuoi ragionamenti ai quali finora non hai dato prova empirica:

  • L’idea che persone che hanno imparato a programmare ecc. possano difendersi dalla sorveglianza è sbagliata — non lo sanno fare;
  • l’idea che coloro si rendano conto e possano spingere politicamente nella giusta direzione… è sbagliata — non lo stanno facendo — anzi spesso non vogliono crederci che la tecnologia non è neutrale, perciò la difendono con i denti;
  • probabilmente potrei aggiungere di più ma ora mi serve una tazza di té.

In pratica la tua visione di come dovrebbe essere un partito pirata è edificato su certezze granitiche che esistono solo nella testa tua e sono parzialmente errate. Se insisti con questa prospettiva senza passare per l’accertamento delle tue premesse sei in rotta verso arrecare ulteriore danno agli urgenti movimenti politici dell’era digitale, perché stai fomentano una direzione che non può funzionare. Per favore, ti supplico, lasciaci lavorare sulla base di certezze reali.