Sul partito di dirigenti, diritto al voto e Tim Berners-Lee

Alcune rapide considerazioni a seguito dell’AO 2019.

  1. Inclusività. Indubbiamente bella cosa ma demagogica. Se prendiamo per buona la definizione comune di partito politico (es wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Partito_politico) l’affermazione “partito totalmente inclusivo” così tanto utilizzata durante il dibattito nel relativo tavolo tematico, è un ossimoro. Se sei di parte non puoi essere totalmente inclusivo perché devi essere selettivo; la politica impone scelte di parte e quindi è selettiva per definizione. La politica è selettiva e “conflittuale”, termine che pare del tutto rimosso da nostro dibattito interno (mi piacerebbe capire perché). La selezione non è quindi un fattore negativo in un partito, basta farla bene. Se sei stupido selezionerai soltanto membri che corrispondono al 100% dei requisiti, se sei furbo invece ti garantirai una “variabilità genetica”, utile al dibattito, alla mutazione e all’evoluzione.

  2. Come fare questa selezione? Qui secondo me entra in gioco una questione fondamentale per un partito che nasce e si sviluppa principalmente utilizzando le tecnologie informatiche e il web. Quello che sta succedendo, e non lo dico io ma lo dice ad esempio Tim Berners-Lee, è che internet priva di una reale difesa della privacy e sotto il controllo dei big data e dei social network sta diventando una macchina per la produzione di consenso. Quella visione cyber utopista nata dalla cultura tecno fricchettona della Sylicon Valley negli anni 70 ora fa duramente i conti con la realtà. La realtà è che una volta che internet è diventato un fenomeno di massa ha generato un livello di entropia così elevato da renderlo terreno fertile per ogni forma di trollaggio, disinformazione, manipolazione, fake news, haters ecc… che oggi sono predominanti. Pensare che quindi, in un simile contesto, la selezione avvenga diventando “attrattivi” per le persone che condividono i tuoi obiettivi significa non aver capito quanto questo quadro sia mutato negli ultimi decenni, significa non comprendere il ruolo che oggi si gioca tra politica, internet, consenso nella società. Chiedetevi che senso possa avere in queste condizioni puntare ad un modello “inclusivo” in cui “tutti sono dirigenti”. Riuscite ad immaginare un errore più grande di questo?

  3. Durante il dibattito in AO @Shamar ha detto una cosa molto giusta (sperando che non sia stato un semplice lapsus): “la democrazia è discussione non votazione”. Perfettamente d’accordo se riferita al contesto di un partito politico. Un paio di mesi fa mi sono dimesso da tutte le cariche del PP. Non è stato solamente effetto di stanchezza e di questioni personali, è stata anche la necessità di testimoniare coi fatti che per fare politica non occorre avere ruoli “dirigenziali”. Nel mio modello ideale non avrei ora come ora neppure diritto di voto ma la cosa non mi interessa affatto. Non ho bisogno, in un partito come questo, di alzare il ditino su tutto ciò che capita per fare politica, non mi interessa alimentare un modello che soddisfi la piccola sete di potere di ciascuno, non ho alcuna ansia di dimostrare di “contare” qualcosa per mezzo del mio voto, vorrei contare soltanto su quello che dimostro di saper fare, sul campo. Per questo non mi opporrò a qualsiasi buon progetto di riforma del PP che possa escludere dal voto una parte dell’assemblea e neppure a criteri di selezione da attuare tra gli iscritti.

Concludo con una cosa che probabilmente non ha alcuna utilità e probabilmente non è neppure fattibile ma se dovessi disegnare il modello di partito che desidero lo farei così.

  1. assemblea “inclusiva” su liquid con cani e porci. L’assemblea è puramente propositiva ed è rappresentata dagli “amici dei pirati”. Tutti entrano se lo vogliono, dicono cose sensate o cazzate madornali. Poco importa.

  2. assemblea dei pirati certificati, questi arrivano per sola e pura cooptazione dagli “amici dei pirati”, ovvero quelli che corrispondono ai requisiti + variabilità genetica vengono accolti nell’assemblea. I pirati così cooptati (col tempo auspicabilmente anche migliaia) hanno tutti gli stessi diritti e agiscono in maniera assolutamente democratica. Però col cazzo che tutti diventano pirati. @lynX in questo contesto liquid funzionerebbe alla grande

  3. board (esecutivo). Insieme di pirati, destituibili secondo regolamento, cui vengono delegati ruoli e capacità di decisione autonoma ma sempre in ambito dialettico con l’assemblea dei pirati.

Lo dico subito a scanso di equivoci, mi dispiace che sia giudicata poco democratica. Siamo un partito non siamo il parlamento della repubblica. Rivendichiamo liberamente il diritto di scegliere le persone con le quali lavorare, come i pirati che selezionavano accuratamente l’equipaggio da imbarcare sui galeoni.

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Punto 2) Chi è il primo che coopta? Qual è la garanzia che sia “intelligente”?

P.S. Ammetti che il partito che delinei non è un partito democratico? P.P.S. Sempre un partito tende ad esportare la propria organizzazione interna (espressione della sua cultura) a livello nazionale. Tu riesci ad immaginare un’Italia così?

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Il primo che coopta è l’attuale AP

non è democratica nel primo passaggio, poi però nessun problema

no, e infatti tengo a ribadire che questa struttura la reputo ammissibile per un partito, non per altro (btw perché continuate a fare confusione tra un partito e un parlamento?)

Io mi sono avvicinato al PP, per la democrazia liquida, , perché penso che sia l’unica alternativa alla DR, non solo per il partito ma per tutta la UE. Pensavo che l"idea del PP fosse sfruttare la DR per eliminare un giorno la DR. La DL per me era un segno di distinzione, il marchio di fabbrica.

Se devo stare in un partito con venature ecologiste, impegnato contro il cambiamento climatico, europeista, federalista e contro i monopoli me ne vado in +EU,dato che tutte queste premesse li ci sono,solo che almeno sono democratici, cosa che credo stia venendo meno qui.

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ma la democrazia liquida continuerebbe ad essere parte del progetto pirata, come prenderebbero le decisioni altrimenti i pirati? oppure stai dicendo che il compito del partito pirata è quello di abbattere la democrazia rappresentnativa? Perché in quel caso sarebbe un progetto eversivo, sicuro che è quello che cerchi?

Io credo che la DR sia un problema, e dico altro, che se il PP non avesse l’idea di portare la DL in Europa sarebbe molto, ma molto simile agli altri partiti “libertari” europeisti.

Io il concetto di eversione francamente lo accosto solo a chi vuole instaurare una dittatura, un totalitarismo, nell’altro caso, il 90% della mia libreria è piena di autori eversivi, uno tra tutti Murray Bookchin.

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mmm, mi sfugge il senso del “portare la DL in Europa”. In che senso? Possiamo utilizzarla in determinati ambiti ma come pensi di cancellare le democrazie rappresentative per imporre quella liquida?

Quando un partito con la DL raggiunge una maggioranza schiacciante e tutti i suoi elettori votano nella DL, di fatto il paese è guidato dalla DL senza aver fatto niente di eversivo

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Devo ammettere che tutto l’intervento che va da qui

a qui

andrebbe stampato negli annali della Costituente permanente del partito pirata. E anche la parte che va da qui

a qui

per quanto presenti molti, troppi punti A mio parere discutibili rappresenta comunque un interessante punto di vista. Ho molte perplessità invece, per usare un eufemismo, su tutta la parte che vada qui

a qui

In quanto la cooptazione, che è pur sempre un metodo per ampliare la comunità, è comunque uno dei metodi più pericolosi perché tende a privilegiare quelli che sono in grado di fare una bella figura, i più affascinanti e, a volte, proprio quelli più belli esteticamente parlando, facendo leva su alcuni meccanismi delle teste migliori che trovano fondamento proprio nella parte meno eccellente di quelle teste. In caso estremo di ladylike, è sintomatico proprio di questa tara selettiva… Basta vedere come non solo il buon Bersani si sia fatto infinocchiare dall’approccio giovanilista passivo e accomodante della propria portavoce, ma come anche lo stesso paraculissimo Rignanese a causa dell’eccessiva fiducia attribuita alla veneta signora abbia con ciò perso il Veneto e (ironia della sorte che lo ha visto dare eccessiva fiducia anche a un altro illustre omonimo) portato alla quasi distruzione del principale gruppo industriale pubblico del comparto difesa… Pertanto… Cooptazione? No grazie!

per capire: per passaggio a DL, prendendo l’Italia come esempio, intendi un LQFB aperto a 50M di persone che discutono / votano mozione per mozione?

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Non saprei veramente cosa risponderti. Penso che in questo momento al di là del valore della democrazia liquida il compito principale di ogni Democratico ancora sul campo sia quello di combattere fino alla morte nella battaglia di retroguardia che deve difendere la democrazia rappresentativa dagli attacchi delle peggiori oligarchie

certamente la cooptazione ha i suoi punti deboli, però puoi sempre cercare di agire con lucidità e mettere in campo difese per limitare gli effetti più negativi. D’altronde non è che le persone non siano comunque sensibili al fascino dei candidati, stiamo parlando di fenomeni che appartengono alla natura umana e non sono propri della cooptazione. Comunque io la ritengo un’ opportunità per casi come il nostro, soprattutto perché la risorsa “partito” è replicabile e non detiene alcun monopolio, quindi non ne farei una questione di democrazia ma di modalità organizzativa efficiente.

No, penso ad ogni municipio che si auotgestisce in questo modo, quindi ad una democrazia diretta su base municipale, su base nazionale con delegati.

i delegati come e da chi vengono scelti? nomina / elezione / altro?

la durata della delega è temporale / per cluster di mozioni / altro?

Non dico che questo non sia necessario,anzi tutt’altro, ma se questo è il fine, allora ci sono già altri partiti con strutture più avanzate per farlo.

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Quali? Quelli che hanno votato la modifica costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari? O quelli che hanno provato a farlo nell’ultima legislatura eliminando il Senato elettivo? Oppure quelli che se ne escono ogni tre per due dicendo che dovrebbero votare solo quelli intelligenti? O Forza Italia? Oppure la sinistra e la destra extraparlamentari (come lo siamo noi…)? Il punto è che questi partiti di cui parli non esistono o stanno lavorando esattamente nella direzione opposta…

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Veramente contrari erano PD, Leu, +EU, Verdi e se non erro anche Volt e Diem

PD Montiani e Boniniani hanno già dato alla legislatura precedente con la riforma del #bastaunsì e quelli di LeU hanno assecondato la riforma costituzionale fino a quando non è passata in parlamento e poi l’hanno combattuta solo per dare addosso a Renzi… Volt e Diem, non so chi siano ma non sono in parlamento, vero?

Ti manca +EU che si è schierata contro questa porcata.

Non lo sono, ma sono anch’essi movimenti pan-europeisti, al pari del Pp

Sulla carta, sulla carta…