Abitua tuo figlio alla Sorveglianza!

Solo per voi Pirati, in anteprima

Abitua tuo figlio alla Sorveglianza!

Google Family Link è un sistema di “ parental control ” distribuito gratuitamente da Google.

Si compone di due applicazioni, una per i device dei genitori e l’altra per i device dei figli.

Family Link consente anche di creare un account Google per bambini di età inferiore a 13 anni , del tutto analogo a quello degli adulti, e con cui questi potranno accedere alla maggior parte dei servizi Google. Collegando tale account (o uno esistente) a quello dei genitori, permette loro di controllare cosa fanno bambini ed adolescenti mentre utilizzano il loro sistema Android (sia esso un tablet o un cellulare) o Chromebook.

Un tweet dalla campagna pubblicitaria lanciata da Google Italia

Il sistema permette ai genitori di:

  • gestire le App dei figli
    • ricevendo notifiche sulle App che questi installano
    • gestendone gli acquisti in-app
    • nascondendo certe App nello store o sul dispositivo
  • visualizzare report settimanali e mensili sulle attività dei figli
    • siti internet visitati
    • tempo trascorso usando ogni App
  • bloccare il dispositivo dei figli da remoto o ad una certa ora
  • seguirli da remoto, tracciandone la posizione geografica

In sostanza, Google condivide con i genitori una minuscola frazione delle informazioni personali che raccoglie sui ragazzi che gli vengono affidati. Naturalmente tutti i dati raccolti dal device dei vostri figli vengono inviati a Google, che li salva sui propri server per sempre ed in cambio produce un paio di report ansiolitici per i genitori.

Che luoghi frequenta vostro figlio? In che orari? Quanto tempo passa davanti ad uno schermo? Che siti internet visita? Dove clicca? Qual’è il genitore più presente? Qual’è il genitore più apprensivo? Lo preoccupano di più i siti internet che visita o il luoghi che frequenta?

Tutti questi dati, incrociati con quelli raccolti attraverso tutti gli altri servizi di Google e per tutti gli utenti, permettono di creare profili molto precisi dei ragazzi, dei loro amici e dei genitori.

E naturalmente profili psicologici della loro famiglia, incluse le loro dinamiche famigliari.

Il prodotto sei tu?

Le FAQ del “servizio” spiegano che “I servizi Google sono supportati grazie agli annunci pubblicitari, quindi tuo figlio potrebbe vedere annunci pubblicitari”.

Si potrebbe pertanto dedurre che il vecchio spot “Se non lo paghi, il prodotto sei tu” andrebbe riadattato per includere nel prodotto anche la prole delle vittime degli utenti.

Ed in un certo senso è vero: le informazioni raccolte da Google durante l’infanzia e l’adolescenza dei nostri novelli Sam Oliver rimarranno disponibili sui loro server per decenni, permettendo agli ingegneri di Google (e di chi lo controlla) di produrre profili psicologici precisissimi.

Grazie a tali profili Google potrà prevedere il loro comportamento da adulti in modo molto più preciso di quanto non saranno in grado di fare loro stessi.

I vostri figli potranno così essere manipolati dolcemente , senza percepire alcun disagio. Conoscendo i loro interessi, le loro esperienze familiari e sociali, le loro preferenze estetiche, i loro bias cognitivi sin dalla più tenerà età, Google potrà personalizzare gli annunci economici e politici come nemmeno Cambridge Analytica avrebbe mai potuto sperare.

Un singolo click su una qualsiasi pagina Web può diffondere una miriade di informazioni personali preziosissime, dalla vostra fascia di reddito (attraverso l’identificazione del device che usate), fino alle vostre preferenze sessuali. Dai dati raccolti durante poche ore di gioco ad un casual game ben progettato è possibile dedurre malattie oculistiche o neurologiche.

Pensate a quante informazioni potrà acquisire Google tracciando le navigazioni di vostro figlio!

Che valore possono avere questo tipo di informazioni per gli inserzionisti? E per i suoi datori di lavoro? E per i politici?

Una volta che i dati sono stati registrati da Google non sarà più possibile eliminarli. O meglio, si può chiedere a Google di rimuoverli, ma sarebbe impossibile verificare se siano stati effettivamente rimossi da tutti i loro innumerevoli data center sparsi nel mondo.

Noi Pirati rifiutiamo la Sorveglianza!

Sottoscrivendo il Manifesto del Partito Pirata, ogni Pirata si impegna a battersi contro la profilazione di massa e la manipolazione delle persone.

Non si tratta semplicemente di un vago desiderio di privacy individuale. La profilazione dei cittadini crea un enorme rischio per la democrazia. (attenti a dove cliccate in quel bug report, o le porte del vostro PC verranno scansionate dal Governo Russo via JavaScript)

Google invece vi offre la possibilità di far aderire liberamente e gratuitamente i vostri figli al suo programma di sorveglianza mondiale: una specie di “ early bird “, in attesa che il Diritto alla Sorveglianza venga ufficialmente riconosciuto dall’ONU.

Alimentando le ansie e le paure dei genitori, Google cerca di sfruttarle. Il software di Google non risolve problemi, li strumentalizza. E non solo per trarne profitto!

Al di là dei dati personali, l’obbiettivo di Google è Politico e Strategico . Persuadere i genitori che la sorveglianza è utile, che rende le loro vite più “sicure”, ed al contempo abituare bambini ed adolescenti a darla per scontata, è una mossa politicamente geniale.

Ma è davvero questo che volete per i vostri figli?

Sbagliando si impara!

I bambini hanno bisogno di fiducia. Esattamente come Google. Ma contrariamente a Google, i bambini la meritano!

I bambini hanno anche bisogno di sbagliare, di imparare a confrontarsi con i propri errori, a comprenderne le ragioni e ripartire.

Un bambino cui viene impedito di sbagliare, diventerà un adulto che non sbaglia mai? O diventerà piuttosto un adulto incapace di riconoscere i propri errori?

E noi adulti non siamo ciò che siamo anche grazie agli errori che abbiamo commesso? Ai giocattoli rotti, alle nasate, alle bevute, alle risse…

Un bambino che non va a dormire per leggere un libro sotto le coperte sarà un bambino stanco tutto il giorno. E capirà perché i genitori gli ordinano di andare a dormire.

Un bambino con il cellulare, invece, non ha la possibilità di sbagliare. Decide Google. Lo mette a nanna.

Il genitore che si coricherebbe al suo fianco per farlo dormire, può fare altro. Può lavorare, produrre e consumare.

Il bambino non ha più bisogno della sua attenzione.

Perché c’è Google!

Google Family Link.
Il padre a cui non vorranno disubbidire.

Anonymous

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Trovo che sia un pericolo non solo per la democrazia ma per lo sviluppo della propria personalità che era uno dei valori da tutelare nel primo statuto del PP-IT

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Io spero che questo pericolo emerga chiaramente dalla sezione “Sbagliando si impara!”.

Non era chiaro?

Ed il titolo più appropriato per me è “cominciamo da piccoli”
Mentre sul resto Fascismo e gerarchia cattolica andavano d’amore e d’accordo forte fu lo scontro per l’educazione dei ragazzi (balilla contro scout, … )

No, perché in quel paragrafo non è google ad agire, google fornisce solo ai genitori uno strumento per essere invasivi.
Non è Google che dà la buona notte informatica maa i genitori attraverso Google.
E’ l’uso della pubblicità e di altri strumenti aiutati dalla profilazione a distorcere la personalità.

Un’accusa che tanti anni fa veniva rivolta alla televisione da Antonella Randazzo nel suo libro “bambini psicoprogrammati”

No decide Google.
Dal punto di vista cognitivo, il genitore sta facendo altro. E’ Google che, con il consenso del genitore, decide che il cellulare si deve spegnere. Se un bug del software lo fa spegnere 30 minuti prima del previsto, sarà inutile lamentarsi con il papà e la mamma. Ormai loro non contano più nulla.

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@Cal quando sei stato nominato moderatore del forum?

Ho cambiato categoria perché se Google trova e prova a indicizzare CMS, le ire di CTO si abbatteranno su chiunque sia il colpevole.

Allora avresti dovuto chiedere ad un moderatore o all’autore di spostarlo.
E comunque sarebbe stato sufficiente spostarlo in Iscritti al Forum.
@storno puoi porre rimedio per favore?

Già che sei qui, @Cal, ti dispiace avviare la pubblicazione sul sito?

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Le ire si sono già abbattute. Tra poco quel sito non sarà più accessibile pubblicamente.

Sì, in effetti, se non era voluto che fosse pubblico, si tratta di una falla di sicurezza enorme!

Chi ha configurato quel CMS?

Il forum non è lo strumento con cui opera il gruppo di coordinamento, né il gruppo CTO. Puoi rivolgerti a loro usando i canali ufficiali: nessuna risposta è dovuta qui.

Purtroppo alle mail degli ultimi giorni il GdC non ha risposto. E nemmeno @Emma.

Comunque poco male!
Noi abbiamo un’arma segreta: @solibo!

Tu sei un uomo di parola, giusto? :wink:

Puoi pubblicare l’articolo che ho scritto per favore?

Se no poi @macfranc, @Cal, @sarabiemme e gli altri cosa dicono?

No, perché mi sono perso la discussione sul merito se fosse o non fosse il caso di pubblicarlo: in questo gruppo chi decide che i contenuti sono pubblicabili? Gli stessi autori senza ascoltare nessun altro?

Grazie per aver posto questa domanda @solibo. :wink:

Dammi un secondo che ti rispondo nella sede appropriata.

Ok @Cal ho rimosso il link al CMS che è stato erroneamente lasciato visibile.
Mi scuso per averlo linkato da qui, ma non potevo proprio immaginare che fosse una svista tecnica di tali dimensioni.

Le modalità operative e le finalità di questo gruppo sono chiare sin dalla sua costituzione.

Avendo chiesto di aderire (con una certa… “insistenza” :wink:) sono certo che le avrai lette con attenzione.

Ti ricordo i passaggi rilevanti:

Naturalmente se vedi qualsiasi contraddizione fra l’articolo ed il nostro Manifesto puoi evidenziare esattamente i passaggi in contraddizione.

Dopo di che potremo votare, io, te e @lynX per stabilire se sottoporlo all’Assemblea Permanente, secondo l’organizzazione che hai accettato aderendo.

Se invece non ci sono evidenti contraddizioni con Statuto e Manifesto, quell’articolo va pubblicato.

cms è privato, non segreto.

Se chiunque abbia la url lo può vedere, allora è pubblico per tutte le definizioni di “pubblico” rilevanti.

Ora non è solo privato, ma anche segreto.

Credo che [quote=“Shamar, post:16, topic:3814”] Naturalmente se vedi qualsiasi contraddizione fra l’articolo ed il nostro Manifesto puoi evidenziare esattamente i passaggi in contraddizione.

Dopo di che potremo votare, io, te e @lynX per stabilire se sottoporlo all’Assemblea Permanente, secondo l’organizzazione che hai accettato aderendo.

Se invece non ci sono evidenti contraddizioni con Statuto e Manifesto, quell’articolo va pubblicato . [/quote]

Credo che allora sia lo stesso gruppo a porsi fuori dal nostro ordinamento. Mi sono riletto molto attentamente tutta la comunicazione in Assemblea e ho provveduto a segnalarla al gruppo di Integrità.

Credo che fino a quando non otterremo una risposta chiara ed inequivocabile questo gruppo, con le premesse con cui è stato istituito, non sia fuori dalle nostre regole dovrebbe sospendere la sua attività editoriale su tutti i canali. Sono certo che anche tu sarai d’accordo.