Abolire il suffragio universale, spingere per l'epistocrazia

Dovremmo chiederci: il voto informato, su di una premessa volontaristica come quella di un test con vincita (diciamocelo una geniale operazione di marketing per invogliare a studiare l’elettore medio), gioverebbe anche alla democrazia diretta o liquida? Assolutamente si, un elettore informato, ma anche un individuo informato a prescindere, giova alla collettività più di una capra. Quindi, se l’epsitocrazia si basa su di una premessa volontaristica, perché ostacolarla e non spingere per essa? Io che sono contro l’autoritarismo al momento non trovo una risposta. Intanto vado avanti con il libro.

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Trovo curioso constatare come i più ferventi sostenitori della democrazia siano quelli che meno si fidano della democrazia. Le domande, per quanto mi riguarda, le deciderebbe un’apposita commissione parlamentare. Se non vi fidate dei politici eletti, allora non vi fidate della democrazia.

Io lo farei senza premio in denaro alcuno, francamente. Se uno tiene al diritto di voto, quello sarà il “premio”.

Vedi @Shamar, questa affermazione sarebbe valida anche se al posto di “populismo” avessi scritto “guerra”, “fame nel mondo”, “cambiamento climatico”, “Rete4” o “violenza sulle donne” (per citare solo le prime cose raccapriccianti che mi vengono in mente). E’ una frase bellissima, se lo scopo di chi la pronuncia/scrive è sentirsi dire “hai ragione”. E’ come dire che l’unico modo per combattere l’obesità è educare le persone fin da piccole alla dieta sana e all’attività sportiva; vero, ma non per questo non esistono i medici e le liposuzioni.

No.

L’educazione che intendo io è quella generale, per tutti.

Innalzando la cultura di tutti combatti il populismo, misurando la cultura di pochi lo favorisci, favorendo il suo complemento: un’idea elitaria della politica.

Vedi @Exekias, il fatto che tu la voglia leggere in modo qualunquista, non la rende qualunquista.

Hai ragione, l’educazione risolve miriadi di problemi. E la sua assenza li crea.
E chi non vuole riconoscere la sua assenza, proporrà soluzioni tampone a sintomi specifici.

Purtuttavia, l’educazione rimane l’unico antidoto democratico al populismo.
Perché l’epistocrazia che tu proponi, o l’aristocrazia intellettuale cui @solibo aspira, lo alimentano generando una classe politica che disprezza il popolo che finge di voler rappresentare.

Io non disprezzo i miei concittadini.
Ed il linea con la Costituzione della Repubblica Italiana, lavoro per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Anche solo l’idea di un Partito Pirata di “migliori” mi suona come una barzelletta che non fa ridere.
Chi disprezza il popolo italiano non dovrebbe candidarsi a rappresentarlo. E forse non dovrebbe stare, per coerenza, in un partito politico italiano che a quel popolo chiede fiducia.

Per riprendere le parole di @briganzia (se ricordo bene e scusami se mi sbaglio), io non credo che “per cambiare la società che non ci piace bisogna lasciarla fuori”.

Io credo che per cambiare un sistema bisogna comprenderlo.
Attrarre ed includere. Dialogare nella diversità. Non escludere o “selezionare”.

Io non mi fido infatti della democrazia, la democrazia ha portato Mussolini al potere, Hitler al potere, Salvini come ministro e Trump come presidente.

E per questo sono aperto a correttivi al sistema democratico.

Oggi abbiamo istruzione pubblica e la rete, la gente però è ignorante, non ha idea di quello che dice, parla senza conoscere e senza umiltà. Cosa proponi?

Inoltre un test aperto a tutti sarebbe inclusivo, chiunque potrebbe partecipare e prepararsi gratuitamente, dove sarebbe il divieto di accesso?Dove sarebbe l’elitismo? Chi non vuole studiare, chi non vuole fare un test è lui che si auto-esclude.

Questo!

Nella retorica che stai usando (anche se non intenzionalmente).

Un bambino di sei anni non va a scuola perché vuole, va a scuola perché costretto dai chi lo ama.
La stessa cosa varrebbe per tutti nel mondo che prospetti. Solo le élite passerebbero quei test.

Stai paragonando un bambino di 6 anni ad un adulto di 40 ingnorante? Ma quale elitismo, un ragazzino di 16 anni sveglio e curioso sarebbe più avanti di un individuo di 40 anni che si informa su Facebook.

Sto paragonando persone che non conoscono e non conoscendo non possono comprendere il valore della conoscenza.

La Conoscenza è Potere solo perché l’Ignoranza è debolezza.

In una società materialista e consumista infatti è vincente la strategia del premio in denaro.

In una società del genere, la Politica è subordinata al denaro.

Quello che ti sfugge è che già in questa società la politica è subordinata al denaro ed alle lobby. Ma qui andiamo OT, il punto centrale è che un test aperto a tutti non è elitismo, o meglio lo potrebbe creare, ma su base volontaristica chi non è parte di questo elitismo si è auto-escluso e qundi vittima di sé stesso, delle proprie scelte.

Bisognerebbe prima fidarsi degli elettori :wink:

Beh, il premio in denaro serve proprio a incentivare conoscenza senza restringere il diritto di voto. Ma potrebbe essere solo l’ennesimo trasferimento di denaro da poveri a ricchi.

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Ricito alcune parti del mio post di 30 giorni fa, ed il discorso è stato re-intavolato da @Atlas82… Lo faccio dato che vedo che ci si sta ripetendo, e perchè non ebbi nessuna risposta al mio intervento…

Queste cose non si risolvono con una mossa, ma servono più mosse contemporaneamente… Appunto accennai ad un Grande Sistema per poter risolvere questo problema

Come già detto, la patente di voto potrebbe essere solo un tassello ad incentivare l’acculturamento, ma non risolverebbe proprio nulla.

Non aggiungo altro altrimenti mi ripeterei… :+1:

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E questo è un problema da risolvere, non un fondamento su cui costruire ulteriore violenza.

Lo è sotto diversi punti di vista.

Élite è il gruppo che redige il test.
Élite è il gruppo che il test seleziona.

Ed è un’élite molto miope, perché assume di conoscere la Verità.

Io so di non sapere.
Non potrei mai far parte di quella élite.
Pur potendo passare il test (spesso meglio di chi lo redige), la sola idea di associarmi con persone così miopi ed arroganti mi farebbe diventare… antipatico. :wink:

Potremmo usare il sorteggio e il ricambio ad ogni elezione, garantendo così un alternanza sicura. [quote=“Shamar, post:108, topic:2124”] Élite è il gruppo che il test seleziona [/quote]

Essendo un élite ad accesso volontario non vedo dove sia il problema.

Nel fatto che, se non dai a tutti esattamente gli stessi strumenti culturali prima di proporre il test, condizioni la volontà di chi non li possiede.

Tutti frequentano come minimo due cicli di studi ed hanno accesso gratuito a biblioteche ed alla rete. Quindi gli strumenti sono identici, io per altro da studente DSA ti dico ho avuto anche strumenti compensativi e nonostante la mia difficoltà nella lettura e nella scrittura (sono anche disgrafico) riesco a leggere e ad informarmi.

Ragazzi delle due l’una: o la scuola non è sufficiente a formare coscienza politica o è sufficiente.

Se è sufficiente, allora Salvini e Di Maio sono il meglio che si possa avere e ciò che otterremmo in qualsiasi altro sistema politico.

Se non è sufficiente, allora state proponendo un sistema che esclude i più deboli e avvantaggia i più forti.

No, non è sufficiente ma unità alla rete, non è la carenza di strumenti il problema ma la carenza di volontà

La volontà è libera solo in presenza di conoscenza.

Se la scuola non è sufficiente a fornire una coscienza politica, la disponibilità della rete non può supplire.
La rete permette ai curiosi di approfondire. Ma non permette di sviluppare la curiosità per un tema.

La rete senza scuole capaci di creare un popolo di cittadini curiosi è come l’acqua del mare per un naufrago disperso nell’oceano: ha tutta l’acqua che può desiderare, ma non lo potrà mai dissetare.