[quote=“Shamar, post:82, topic:2641”]
richiedere di elencare in Agorà (e dunque accessibili ai soli dirigenti di partito) trasparentemente tutte le organizzazioni di cui ogni Pirata fa parte, dalla Caritas, all’AVIS, alla Fondazione etc… [/quote]
Sono certo che si tratti di una provocazione…
Sono anche certo che il PP non sia interessato a sapere a quali associazioni/logge/sette/confraternite io appartenga e, se lo fosse, me ne scapperei via a gambe levate.
Infatti io non avrei tanto paura di perdere chi scappa via ma di sapere che si sta formando un partito fatto solo da gente disposta a rimanerci dentro a quelle condizioni…
Io ho risolto con questa. L’accettano sia quelli della bocciofila di quartiere sia quelli della Confraternita Antica e Accettata dalla Salama da Sugo. Praticamente un pass partout! (Peccato non sia venuto il cuoricino dopo flat heart…)
In realtà non si tratta di una provocazione, ma credo possa essere una riflessione molto interessante.
@macfranc@ZioCino se non avete obiezioni fra 20 minuti sposterei questi ultimi interventi su un thread dedicato intitolato “Dirigenti del PP: responsabilità e trasparenza”. Partirei da questo post di @macfranc. Se avete un altro titolo da proporre per me va bene (darei priorità a @macfranc visto che il suo post aprirebbe il discorso).
Credo sia invece lo spirito vero del PP in cui l’AP è veramente tra pari e non c’è una direzione.
A Milano mi è sembrato di essere a Camelot, speriamo che duri.
Se poi le deleghe vengono usate male e solo per delegare potere non ci si salva, ma dipende comunque dagli iscritti e se succedesse si può sempre scappare.
Il tema che ha sollevato @Shamar (cioè, in realtà non ha scritto molto se non il titolo del nuovo thread…) si ricollega in realtà ad un’altro thread oltre a quello da cui ha scorporata questa discussione.
Infatti, qualche giorno fa era montata una spiacevole polemica sull’agenda occulta dei Cattolici che, semplifico, potrebbero infettare ogni libera iniziativa di un partito libertario.
Quel thread era partito malissimo con una polemica estremamente scomposta che poi piano piano si è assestata su delle posizioni più “razionali” che sono culminate nell’intervento di @f00l che riporto per comodità:
Dopo la lunga pausa che ho deciso di prendermi in vista dell’assemblea occasionale con il proposito di non distrarre gli organizzatori già impegnati con la logistica dell’evento, approfitto quindi per rispondere nel merito (e non solo a @f00l …) ma anche a chi, secondo me, ha deciso di aprire quella discussione in maniera un po’ scomposta.
Intanto devo riconoscere che quell’ultimo intervento brilla, oltre che per compostezza (in fin dei conti ha detto cose orribili sui Cattolici, ma le ha dette… bene), anche per lucidità riguardo a un tema totalmente sottovalutato nella più banale critica laicista, ossia la natura proteiforme e il ricchissimo patrimonio evolutivo del Cristianesimo non protestante che si insinua nella dialettica materialista con sorprendente facilità…
Anche se, secondo me, è sbagliato pensare che sia la natura “inconscia” dei Cattolici a concedere loro quella capacità proteiforme: personalmente vedo il cattolicesimo politico più come un sistema operativo che riconosce subito ogni applicativo modernità*.exe e non ne consente mai l’esecuzione pur riuscendo sempre a “decompilarlo” e ad assimilarne le parti di codice più interessanti
Torno però al tema principale.
La diffidenza che alcuni membri laici del partito nutrono nei confronti dei loro compagni cattolici è un riflesso speculare della stessa diffidenza che in @Shamar vedo orientata a tutti coloro che appartengono a gruppi di potere economico, di opinione, di appartenenza confessionale, di appartenenza politica o ideologica.
C’è chi vorrebbe risolvere con una “etichettatura” dei cattolici che ne annullerebbe nei fatti ogni capacità propositiva di carattere indipendente o chi vorrebbe praticare una schedatura delle appartenenze a ogni associazione.
Qualche tempo fa ebbe una conversazione con l’allora Grande Archivista del GOI, Vittorio Gnocchini, che a proposito di un disegno di legge regionale che voleva rendere pubblica l’appartenenza di tutti i massoni che lavoravano nella pubblica amministrazione, mi esternava tutti i suoi polemici dubbi sulla questione e si chiedeva in modo sarcastico se non fosse simmetrico pretendere lo stesso trattamento nei confronti di tutti gli appartenenti alle diverse prelature o ai movimenti cattolici.
Ecco, in quella occasione mi resi conto come alla mia diffidenza nei confronti degli appartenenti a una loggia massonica faceva riscontro simmetrico una naturale diffidenza di un massone (e che massone…) nei confronti dei cattolici più o meno connotati.
La conclusione mi sembra alquanto semplice: l’agenda occulta di qualsiasi persona è appunto occulta e va al di là dell’appartenenza palese o segreta a un qualsivoglia consesso ma si collega piuttosto con l’appartenenza alle nostre convinzioni o ai nostri pregiudizi.
Come ha dimostrato il fiorire in tutta Europa di politici cattolici o protestanti dotati di un ampiezza di vedute e di un senso della laicità dello Stato di gran lunga superiore a tanti altri personaggi politici avvinghiati alle proprie convinzioni ideologiche, allo stesso modo sono convinto che l’appartenenza a una loggia massonica, a una fondazione bancaria, a un grupoo industriale, possa certamente connotare il pensiero di una persona; ma non rende meno interessante quel pensiero, né lo rende meno adatto ad escogitare una soluzione politica utile per tutto il partito pirata come per tutto il paese.
Ciò che rende un pensiero, una soluzione degna di attenzione e di essere messa alla prova non è infatti la appartenenza ideologica di chi lo esprime ma una seria analisi di impatto di quella soluzione.
Non mi interessa Infatti se la proposta di legge che ha elaborato per esempio @sarabiemme proviene dalla “segreta confraternita dei disabili per la conquista del mondo” o, per usare la frase più abietta pronunciata da uno dei politici più abietti che abbiamo mai visto negli ultimi secoli, dalla “lobby dei malati di cancro”. Mi interessa invece sapere se produrrà degli effetti favorevoli a quella categoria di persone che devono essere tutelate senza arrecare un danno sproporzionato alla maggioranza delle persone coinvolte da quella stessa legge e senza entrare in conflitto con gli ordinamenti legislativi di carattere Superiore. Con una dialettica puntuale, come in maniera forse un po’ distruttiva ma metodologicamente corretta hanno fatto in quell’occasione @nez o @Lanta.
Con questo, vorrei che si ponesse sinceramente fine all’etichettatura e alla diffidenza verso i cattolici così come a qualsiasi tentativo di schedatura dei dirigenti di questo partito (che, incidentalmente, coincidono con la totalità degli iscritti). E si iniziasse a fare realmente politica.
Vedi male: non c’è nessuna diffidenza. Temo si tratti di un pregiudizio.
Come ogni hacker, io non giudico un argomento sulla base di chi lo ha espresso: se è un buon argomento lo accetto, se è un cattivo argomento lo confuto. Niente di più niente di meno.
Tuttavia mentre durante il dialogo l’influenza culturale è irrilevante rispetto al valore degli argomenti, durante il voto può non esserlo. E’ visto che noi siamo, di fatto dirigenti con diritto di voto, dichiarare transparentemente le nostre affiliazioni non dovrebbe essere un problema.
Un partito politico dotato di un’identità propria non ha ragione di temere l’influenza culturale della Chiesa o dell’Islam. E’ molto difficile, infatti, che il Papa chiami @Shamar e gli dica: “Figliolo, qualsiasi cosa ti dicano, tu vota così”. E se lo facesse, sentirebbe solo una fragorosa e lunga risata dall’altra parte della cornetta, con una voce, rotta dalle risate, che risponde “Ehi fratello… hai proprio sbagliato figliolo!”
La stessa cosa si può dire di tutti i gruppi di potere?
Dichiarare le proprie affiliazioni serve solo a permettere un’analisi oggettiva delle potenziali influenze sulla direzione del Partito Pirata. Se il 90% dei Pirati fosse iscritto al M5S o alla Lega, io preferirei saperlo. A maggior ragione per coloro che si candidano ad incarichi rilevanti.
In realtà, in quanto cattolico, tu saresti tenuto all’obbedienza ai pronunciamenti del Papa nell’ambito del magistero ordinario (encicliche,
Costituzioni e esortazioni apostoliche, i vari “motu proprio”) e dovresti attenerti alla Scrittura alla Tradizione e ai dogmi di fede…
Così come sta a te essere un buon cattolico allo stesso modo sta a me valutare le tue proposte politiche a prescindere dalla tua appartenenza ad una fede strutturata in maniera incredibilmente complessa e guidata dal sovrano assoluto della più antica ricca e potente teocrazia mondiale
Uno solo è il Maestro @macfranc, ed il Papa è uno dei miei fratelli. Siamo una famiglia numerosa!
Ma ogni cristiano risponde anzitutto alla propria coscienza.
In qualunque caso non conosco molti cristiani in Italia che nascondano la propria Fede.
Siamo persone molto aperte, osiamo persino andare a Messa con il volto scoperto.
Dici che facciamo male?
Comunque ti consiglio di valutare sempre le proposte politiche provenienti dagli hacker cattolici con assoluto rigore e sospetto. Valutale attentamente. Punto per punto. Considera tutte le alternative possibili. Dai fondo al tuo spirito critico. Sia mai che trovi un problema e ci aiuti a correggerlo quando costa ancora poco!
Se dobbiamo essere inclusivi, mettersi a rifiutare la gente perché è che so, iscritta al PD o a +Europa, o, diononvoglia, al movimento cinque stelle, non ha senso.
Possono esserci, e ci sono, pirati iscritti ad altri partiti. E non sarò io a rifiutarli.
Riguardo all’aspetto della doppia tessera, mi chiedo se questo sia un problema reale o non sia soltanto un problema di carattere dialettico teorico.
Ad oggi la tematica della doppia tessera trova cittadinanza solo all’interno dell’arcipelago Radicale. Le proposte politiche radicali presentano una forte sovrapposizione con quella del partito pirata Anche a causa della provenienza da quel partito di molte delle persone che fanno parte di questo.
Se questo è un problema allora lo sarebbe anche nel momento in cui da parte di quelle persone non dovesse venire rinnovata la tessera del Partito Radicale.
Se il problema quindi non è specifico, per me quello non è un vero problema…