Doppio livello di iscrizione, modifica articolo 5 dello statuto,

Io negli anni passati non vi conoscevo.

Perché mai dovrei voler affossare un progetto cui ho aderito e per cui sto spendendo così tanto tempo?

non ci crederai ma me lo chiedo pure io :slight_smile:

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Non so più come dirlo: ho capito qual è la tua proposta.
E’ una proposta assolutamente legittima.
Solo non puoi chiamarla democrazia perché è l’esatto contrario.

La frase di wikipedia che hai riportato “viene usato in democrazia …” non si riferisce al governo, ma a particolari enti che debbono essere indipendenti.
Se tu usi la cooptazione come forma di governo rendi il governo indipendente dai governati [come dice la frase da te riportata] cioè il contrario della democrazia.

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Ma che stai dicendo. Il PP-IT è andato avanti per 13 anni con 10€ di iscrizione annuale. Mi dici che con 42€ non sarà in grado di pagare le bollette? Secondo me abbiamo oltrepassato una fase di siccità causata da pochi iscritti, ma quella è passata. Se ora ci sono problemi a pagare le spese è solo attribuibile a sprechi. Che diavolo c’entra la fiducia se ci arriva ogni cervello indipendente che da 10€ non è necessario passare direttamente a 60€. E quei 200€ continuano ad essere di rilievo, perché erano un sotterfugio per assicurarsi che il compromesso non sarebbe finito ai 23€ che sarebbero stati la cifra più adeguata.

Ora mi dirai che vuoi più soldi perché vuoi fare più politica. Beh, la politica non si compra con i soldi. Si fa con le persone. Se le persone fanno di propria iniziativa campagne eccellenti, allora il numero di iscritti aumenta, i soldi aumentano e le donazioni pure. Come mai non stanno facendo campagne eccellenti? Perché perdiamo tempo a litigare. Perché litighiamo? Perché non rispettiamo le linee guida della convivenza.

Va bene chiamiamola epistocrazia.

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Perché non consideri l’ipotesi che ciò che propongo sebbene diverso da ciò che hai in mente, possa funzionare meglio di un partito novecentesco.

O magari hai buone ragioni per pensare che non possa funzionare, ma non sembra tu le voglia condividere (o io me le sono perse).

E come chiameresti un partito governato da un epistocrazia?

Partito Pirata?

eh eh, come promesso. Alla prossima :smile:

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Perché tra i Pirati erano tutti capitani? Il giocare con i termini, non cambia la sostanza, il vostro sistema è fallimentare e non razionale.

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Mi raccomando non provare proprio a rispondere nel merito… :unamused:

Fra gli hacker non ci sono capitani. Non ci sono autorità.
Ci sono solo persone autorevoli.

E nessuno le coopta o le elegge.

Qui siamo in un Partito politico mica tra hacker.

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Cosa intendi dire?

@briganzia è esplicitamente contrario a qualsiasi vocazione maggioritaria, che considera un errore.

Ma qui non siamo fra hacker: questo non è il Partito degli Hacker, bensì il Partito Pirata.

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Ed a quale cultura fa riferimento il termine Pirata?

Nella Storia del Partito Pirata Italiano si fa esplicito riferimento alla Pirate Bay. E se non bastasse questo a convincerti, the Pirate Bay stessa non sarebbe mai esistita senza hacker come DVD Jon che scrisse DeCSS.

Il “Pirata” nel nostro nome è un orgoglioso riferimento alla Pirateria Informatica.

Certo, ma essere hacker non è condizione né sufficiente né necessaria per far parte del Partito Pirata. Si può essere tra i Pirati senza essere necessariamente hacker e si può essere hacker senza essere necessariamente Pirati. Semplicemente hacker e Pirati sono due insiemi ad intersezione non nulla.

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I Pirati erano tutti dirigenti che in certi momenti affidavano ad un ruolo (Capitano) certe decisioni.
L’evidenza è data dal fatto che più di una volta il capitano è stato “licenziato” su una barchetta con il classico barile di rum.
Questo era possibile perché la struttura di potere era fondamentalmente democratica. [parliamo ovviamente della pirateria dei Caraibi e pensa che furono circa mezzo millennio fa]

Monarchia/Oligarchia Culturale (e non ho usato la parola intelligente volutamente)… é questo quello che state proponendo…

Una volta si discriminava per il colore della pelle, poi per la chi è povero o ricco, ed adesso si sta andando verso la discriminazione culturale.

Mio nonno non so nemmeno se avesse la 5 elementare, ma diceva sempre che berlusconi era una mafioso e che la Juve rubava…
Mio padre lettore di migliaia di libri, e laureato, e di sinistra cmq “acculturato” diceva che esagerava, che faceva discorsi populisti…

Ma alla fine si sa come è andata a finire, quello che non aveva nemmeno il diploma elementare, e che sapeva a stento scrivere, aveva ragione.


L’obbiettivo qui deve essere quello di acculturare le persone, non di allontanare chi è meno acculturato.
Quando viene l’ignorante dovete gioire, perchè avete la possibilità di illuminarlo (sembra un omelia religiosa ahahhah)… Non dovete allontanarlo


PS: @Atlas82 cmq il concetto del doppio ingresso, “doppia camera” è interessante, anche per gestire i nuovi arrivati.
Il resto è troppo “estremista”, partite dal presupposto che chi si avvicina al Partito è un cazzone, mentre in realtà più che i cazzoni si devono allontanare i cazzari, ovvero i fascisti ecc…

PPS off-topic: Lo sapete qual è il bello, è che io in un mio libro tratto proprio questo futuro distopico in cui la cultura prende il sopravvento e le religioni vengono vietate, e forse il destino mi ha indirizzato in questo forum proprio per questo (e non solo)…
“io so cosa è giusto per voi, io sono acculturato, io conosco la costituzione, tu non puoi capire perchè non sai”
brrrrrr, certe volte fa più freddo in questo forum che al polo nord.

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Fichissimo! Posso leggerlo? Sono curiosissimo (e grande lettore, come il tuo babbo ma non acculturato).

Quello che ti sfugge nella proposta di @Atlas82 invece è che io non ho visto alcun criterio di scelta preciso (semmai delle linee guida): quello che invece ho visto è la volontà di scegliere, invece di imbarcare tutti come vorrebbe evangelicamente il buon @Shamar.

@Atlas82 rivendica il diritto di scelta e io lo appoggio in pieno (magari di scegliere i poveri, gli analfabeti, whatever). Ma di scegliere quelli che riteniamo più adatti a formare la classe dirigente di questo Partito, invece di sperare che prendendo tutti poi magicamente l’intelligenza collettiva (fatta solo dai grandi numeri che non abbiamo mai visto, noi) poi sistemerà tutto.

PS: nel libro che sto leggendo, “Thinking, fast and slow” un premio nobel dice i (pochi) casi in cui questo funziona. E no, mi spiace fare un piccolo spoiler: non sono i nostri. Sorry.

Mai detto il contrario.

Gli hacker non sono elitari, siamo felici di accogliere ed aiutare chiunque sia curioso.
Ed è paradossalmente una scelta egoistica: diffondendo la propria cultura un hacker spinge altri a scoprire e condividere nuove informazioni, soddisfando così la propria insaziabile curiosità.

Per questo la varietà è fondamentale.
Perché partendo da prospettive diverse la conoscenza produce scoperte diverse.
E per questo il Partito Pirata non può essere come gli altri partiti di matrice novecentesca senza smettere di essere Pirata.

Grazie @Solibo,hai colto il punto della mia riflessione.

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