Spesso lo Stato, nel tentativo di indirizzare l’economia ed i consumi in direzioni considerate socialmente desiderabili, interviene sul meccanismo di determinazione del prezzo, aumentando o diminuendo le tasse a seconda che si voglia o meno incoraggiare la produzione ed il consumo di una determinata categoria di prodotti.
Io non mi ritengo un “devoto” del libero mercato e ammetto che questa pratica possa a volte essere sia utile che necessaria a correggere “storture” del libero mercato. Un esempio positivo può essere il caso in cui la produzione di un prodotto consuma risorse comuni concesse gratis a tutti (come l’aria … almeno per ora), che però è costoso ripristinare. Ad esempio vedrei di buon occhio se la produzione di un qualsivoglia prodotto fosse tassata in misura proporzionale al costo che comporta lo smaltimento del prodotto a fine vita piu tutta la spazzatura ausiliaria (imballaggio eccetera), in modo da finanziare in modo più equo la gestione dei rifiuti ed allo stesso modo incoraggiare la produzione e l’acquisto di prodotti con minore impatto (perchè costerebbero meno).
Tuttavia, vedo molti usi distorti di questa forma di incentivo, che non tengono conto dei suoi limiti:
- se una scelta industriale/tecnologica non è ancora matura, non ha senso secondo me finanziarne il consumo (come si fa con le auto elettriche, ad esempio): meglio sarebbe spendere quei soldi finanziando la ricerca che può portare a maturazione la tecnologia desiderata ( a parte il fatto che fare endorsement politici di tecnologie specifiche lo ritengo sbagliato, ma questo è un’altro discorso)
- quelle che chiamiamo “leggi di mercato” sono il risultato dell’egoismo collettivo intrinseco degli esseri umani (incluso chi scrive). Se non si lavora prima su mutazioni culturali atte a mitigare questo egoismo, qualunque incentivo a comportamenti più “altruistici” saranno soldi buttati: non appena l’incentivo scompare, si ritornerebbe al vecchio comportamento. Ed anche in presenza dell’incentivo, si evolverebbero modi di ottenere il finanziamento senza doivere adottare l’atteggiamento che si vuole incentivare (noi italiani in questo siamo bravissimi).
Voi che ne pensate?