Riassunto del dibattito seguente riguardo ad un “comunicato stampa” proposto da membri della redazione senza passare per l’assemblea e contenente posizionamenti economici non coperti dal programma pirata:
- L’apertura nei festivi aumenta i posti di lavoro, ma non era oggetto del comunicato.
- La consegna nei giorni festivi potrebbe significare più posti di lavoro, ma date le recenti manifestazioni e l’assenza di un sindacato funzionante in quel ambito non sappiamo se veramente è un miglioramento. Non abbiamo informazione sufficientemente solida per dire ai ministeri che si stanno sbagliando nel proporre una legislazione tale.
- L’e-commerce sarebbe una figata se non passasse sempre attraverso Google, Facebook od Amazon. Finché non è una figata, somiglia più ad un’economia mafiosa.
- Non abbiamo argomenti convincenti per criticare il governo se non è nella posizione di riformare l’e-commerce e per questo prende misure di difesa per mantenere quel che è rimasto dell’economia italiana.
- Non è nostro stile prendere posizioni economiche degne di Mont Pelerin…
- Oltrettutto senza nemmeno passare per una vera mozione politica in assemblea.
- In particolare l’uso della parola “anti-economico” come se ci fosse una evidence scientifica su quanto l’impedire delle consegni nei festivi sia dannoso per la società umana.
- E l’uso di un terminologia populista quale “anti-storico” come se fosse sempre sbagliato fare leggi per fermare una deriva abusiva perché in tale modo si intende cambiare la storia. E certo che si intende cambiare la storia facendo politica, cazzo!
- Presentare la teoria complottista che il governo difenda le piccole imprese per farsi votare.
- Ci sono varie informazioni corrette presentate da parte di Exe, ma non hanno a che vedere con le teorie promosse nel “comunicato”.
Il dibattito ha inizio qui:
Il Partito Pirata considera risibile, antieconomica e antistorica la proposta del Governo di impedire le consegne nei giorni festivi, […] Questo tipo di intervento, conseguenza dell’altrettanto antistorico proposito di imporre la chiusura dei negozi nei giorni festivi, rappresenta un tentativo grottesco di riportare indietro le lancette della Storia.
No ragazzi, qui ci sta tutta una serie di errori economici e logici…
Impedire le consegne di domenica non ha assolutamente conseguenze gravi per l’economia… perché le consegne poi arrivano il lunedì. La Germania ha le leggi sugli orari dei negozi più severa dell’Italia… l’Italia ne ha tratto vantaggio dei negozi aperti la domenica? No, per niente. Fa solo comodo a chi non ci deve lavorare.
Aumentano i posti di lavoro se le consegne si fanno anche di domenica? Forse! Dipende da come si fanno le leggi in quel ambito e se verranno rispettate. Se in realtà non vengono rispettate, allora per certi poveracci può significare che non hanno più alcun giorno libero perché per finanziarsi la famiglia devono lavorare 7 giorni su 7.
Allora, o il governo fa una legislazione che protegge i diritti dei lavoratori — ma difficile da controllare e garantire — oppure semplicemente impedisce che si lavori la domenica. Molto più semplice ed efficace.
In pratica, dire che questa sia una legislazione stupida è POPULISTA e semplificante. Bisogna studiarsi bene se abbiamo un’alternativa migliore e se tale alternativa non la proponiamo siamo solo dei POPULISTI a scagliarci in questo modo contro il governo… specie se diciamo deficienze come che una misura del genere sarebbe antieconomica.
Mi fa rigurgito anche la retorica delle lancette delle Storia e l’antistorico. Il compito della legislazione è QUASI SEMPRE di fermare una deriva politica negativa e dannosa e ripristinare una condizione sana e funzionale. Fa sempre comodo ai liberisti ed economisti della ricchezza a dire che stiamo impedendo il progresso, ma in realtà intervenendo legislativamente impediamo un peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e l’aumento di potere monopolistico delle aziende multinazionali.
È evidente che questo paragrafo è scritto da chi pensa solo alla propria prospettiva della comodità di fare acquisti 24/7. Un discorso politico sensato sul come evitare svantaggi per il resto dell’economia e per la gente che lavora non c’è. Si presume assiomaticamente. E questo sarebbe un testo che la redazione PP vuole emanare a nome del PP senza neanche passare per l’assemblea? Come se fosse ovvio che questi ragionamenti populisti siano giusti?
o di calmierare ope legis i prezzi dei beni venduti online per “proteggere” le piccole imprese tradizionali dalla concorrenza dell’e-commerce.
Ci sta una lunghissima tradizione in Italia di proteggere i piccoli negozi che risale agli anni ottanta. Ancora oggi Lidl non è presente nel centro di Roma. È demente dire che non abbia funzionato. Mentre in Germania i piccoli negozi sono in maggior parte scomparsi, in Italia continuano ad essere un’arteria pulsante dell’economia.
Volete di nuovo applicare logiche liberiste per le quali si presume assiomaticamente che questo tipo di intervento regolativo sia dannoso per l’economia? Beh, iniziate provandone i fatti. L’economia italiana si è spesso dimostrata più resiliente grazie a questo tipo di misure. Se continuiamo a non avere legislazioni adeguate contro gli effetti nocivi della globalizzazione, è normale e giusto prendere delle misure che facciano da tampone a livello locale/nazionale, come la chiusura dei negozi la domenica, che in Germania funziona benissimo, anche se non mi fa comodo.
Un proposito che conferma per l’ennesima volta la “strategia” della politica economica della maggioranza di governo: utilizzare il denaro pubblico per tenere artificialmente in vita realtà economiche piccole e improduttive, col solo scopo di assicurarsene il favore elettorale e ovviamente a discapito dei diritti dei cittadini, della libertà d’iniziativa economica e dell’innovazione.
Ora che vi ho spiegato come la “strategia” può very well essere ragionevole, portare avanti un discorso complottista che si stia difendono il piccolo commercio per ottenere un vantaggio elettorale è da P.R. liberista — quali neocon vi hanno dettato questa cosa? Chi vi sta manipolando ad esternare complottismi irragionevoli come questi?
Il settore dell’e-commerce, peraltro, rappresenta una interessante opportunità di crescita proprio per le piccole e medie imprese, che possono affacciarsi su mercati molto più ampi, anche mondiali:
D’accordo, ma solo se fosse in atto una legislazione ObCrypto. La situazione attuale è che per aprire bottega in rete devi pagare il pizzo a Google e Facebook— il danno per l’economia italiana è ENORME. Mentre i piccoli negozi in centro finanziano tutta una economia locale di gente che ci vive, il pizzo che paghiamo alla mafia liberista non torna più. Se ne va via ed arricchisce 8-42 stronzi. Finché allora il governo non ha la competenza di attuare una ObCrypto, è meglio di niente che attuano un freno alla digitalizzazione dei mercati in mano alla mafia californiana.
Se da un lato è evidente il ritardo nel settore del commercio elettronico, dall’altro questo dimostra come vi siano ampi margini di crescita, possibili solamente favorendo l’innovazione e la libera iniziativa economica.
Uno slogan che sarebbe giusto se il mercato digitale fosse equo, ma dato che in realtà è un sistema mafioso, questo slogan sa di manipolazione del elettorato a scopi liberisti.
Pur essendo innegabile che alcune multinazionali abbiano raggiunto una posizione dominante sul mercato ricorrendo all’elusione fiscale, questo problema può essere affrontato solo a livello internazionale.
Questo è economicamente falso, che una protezione nazionale non sia efficace per niente. Lo è. Se non viviamo ancora nella merda è perché l’economia è resiliente. Promuovere questo ragionamento significa fare un favore a Faceboogle.
Dal primo gennaio di quest’anno è entrata in vigore la direttiva anti-evasione approvata dal Parlamento Europeo, che ha recepito tutti i principali spunti del report dell’Ocse del 2015. Vedremo nei prossimi mesi se sarà una misura sufficiente ed efficace: crediamo tuttavia che questa sia la via da intraprendere per il futuro del Paese.
Vedremo, ci auguriamo che sia utile. Dirlo a nome dell’intero partito nonostante non ne abbiamo mai parlato in assemblea è scorretto. E dire che intanto possiamo promuovere politiche pro-globalizzazione come se i problemi siano già risolti è insano… infantile o malevolo.
Concludendo, se questo tipo di populismo viene ratificato ed emanato dal PP come comunicato stampa, è arrivato il momento per me di lasciare il battello. Io non mi identifico con questo livello di bassezza intellettuale.