viviamo nell’era digitale, dove il cittadino più sveglio ha deciso di non vendere la propria PRIVACY usando gli strumenti che “qualcuno” ha deciso di rendere di utilizzo pubblico. ma perché un individuo dovrebbe decidere di non utilizzare lo smartphone o il pc o in alternativa comprometterlo facendo intendere a qualche malpensante che si ha qualcosa da nascondere? Mi chiedo, perché mai uno Stato, che dovrebbe avere il compito di tutelare i propri cittadini sotto tutti gli aspetti compreso il traffico dei nostri dati sensibili, non riesca a riconoscere che questo potrebbe essere ricordato come l’attacco hacker più grosso della storia.
cookies,javascript, terze parti irraggiungibili e non identificabili. sono argomenti che vanno portati in piazza, a casa propria, anche al nemico di altri fronti probabilmente. se violano la mia privacy online, violano anche la tua se stai affianco a me o in contatto con me. è disarmante riconoscere che molti italiani non sappiano cosa sia successo a proposito di Cambridge Analytica, e che in Italia si stiano commettendo gli stessi errori che fecero gli americani. essere attivi nel disattivare i cookies e i vari consensi per la raccolta “anonima” dei nostri dati sul telefono altrui credo sia di dovere morale di chiunque sappia cosa significhino quelle parole manipolatorie già di loro come “opzione consigliata” oppure “la disattivazione potrebbe compromettere la navigazione” o tante altre frasi che per strategia, mandano un messaggio di ambigua interpretazione, e spingono le persone a lasciare tutto così come ci viene dato in mano. apro questo gruppo di lavoro per sostenere informazione, idea, presa di una posizione difensiva, e soluzione a questo problema che comporta la manipolazione mondiale. chi fosse in grado di esporre all intero partito, passo passo quali precauzioni dovrebbe prendere un cittadino per rendere il proprio internet un luogo sicuro,che lo faccia per chi ancora non ha piene conoscenze di come potersi difendere. magari partendo dall’armeria che bisogna procurarsi sia a livello materiale, sia a livello virtuale,e soprattutto a livello intellettuale. cercare di creare un modello omologato di difesa da esporre a tutti i cittadini. sensibilizzandoli per votare un domani a favore di una legge che non imponga contratti e vincoli sui dispositivi messi in vendita nel nostro paese, compresi quei dispositivi di bassa fascia non certificati in nessun modo o con istruzioni e informazioni in lingua straniera o poco indicative sull’accessibilità che il produttore continua ad avere dopo l’atto di vendita. sarebbe da considerarsi reato se io mettessi delle microspie in casa di tutti i miei clienti. ma nessuno ancora vede questo come tale.