Ripropongo il tema, nella speranza che ci si astenga dal rendere il thread tossico.
Introduzione
Dal 2011 il Partito Pirata è retto da un’Assemblea Permanente. Seppure questo meccanismo sia stato sempre visto internamente come un metodo per raggiungere posizioni condivise in virtù di un’intelligenza collettiva, esso è stato al medesimo tempo la forza del partito e la sua debolezza. Da un lato, molte persone sono state attratte dall’idea dell’uno vale uno, di fatto svuotando il partito dal suo senso primario per concentrarsi sul suo strumento decisionale d’elezione, portando a un maelstrom di proposte e litigi su posizioni inconciliabili che ben poco avevano di Pirata, portate avanti da gente che ignorava qualsiasi fondamento di quell’Identità Pirata, di cui ancor oggi tanto discutiamo, che non siamo riusciti a definire, ma che ognuno di noi sente come propria nel proprio sé. Dall’altro ha attirato individui che, in buona o cattiva fede, hanno pensato di usare questo meccanismo per trasformare il Partito Pirata in una marionetta al loro servizio, con operazioni che sono state sventate per il rotto della cuffia. Peraltro il più pernicioso di questi personaggi si presenta ciclicamente su tutti i canali per farsi riammettere. Nella fase iniziale, quando non avevamo meccanismi di garanzia come il Collegio Arbitrale, molte persone valide sono inoltre state allontanate dal bullismo di pochissimi personaggi, che avevano scambiato il PP-IT per il giardino di casa propria, e che si sono allontanate pressoché immediatamente quando le loro prepotenze hanno iniziato a essere sanzionate dal Collegio Arbitrale. L’introduzione di un organo che annullasse le iniziative approvate in contrasto con Statuto, Manifesto e con iniziative di ordine superiore è stato un ulteriore anticorpo all’utilizzo improprio dell’AP.
Mancava a questo punto un meccanismo per fare una certa selezione all’ingresso, non in termini di idee personali, ma in termini di integrità personale e di capacità di interagire con gli altri membri, trattandoli da pari. E qui fu introdotto - con una misura destinata a essere profondamente divisiva, come dimostra la defezione di @storno e di altri valenti Pirati - il tempo di attesa.
Il tempo di 90gg che intercorre tra la certificazione e l’iscrizione, con conseguente ammissione all’Assemblea Permanente, fu introdotto come meccanismo per tenere alla larga qualunquisti del popolo sovrano che hanno sbagliato porta (sì, ne abbiamo avuti) e arrivisti dell’ultima ora, ma in realtà - oltre a essere una misura del tutto insufficiente - rischia di portare all’immobilismo, per via del fatto che magari potrà tenere lontani gli unovaleunari, ma non avrà nessun effetto su chi vuole portare avanti cammellaggi in modo intelligente, non è efficace contro le persone problematiche, che comunque avranno diritto oltre ad allontanare potenziali veri Pirati, che percepiscono i 90gg come tempo di attesa passiva.
Il partito esteso
L’idea base del tempo di attesa è che non occorra essere iscritti per fare attività politica con il Partito Pirata. Questa attività può esplicarsi in vari modi, dal fare attività sul territorio al partecipare costruttivamente alle discussioni e alla formazione delle proposte sul forum, al gestire o partecipare ad altri canali riconducibili al PP-IT. La mia idea è quindi di rendere più esplicita questa forma-partito tramite una riforma profonda dell’attuale sistema monocamerale, ed esplicitando il ruolo dirigenziale dell’Assemblea Permanente.
La dirigenza estesa
Come scritto nell’introduzione, l’idea base della riforma del 2011 è che ogni iscritto sia anche dirigente. Siccome il diritto alla dirigenza porta con sé il dovere di agire in modo costruttivo, è stato introdotto il tempo di attesa. Per salvare capra e cavoli, occorre quindi trovare un meccanismo in base al quale si salvi l’ordinamento profondamente democratico del Partito Pirata post-2011 con la ragionevole sicurezza di avere persone affidabili a deciderne la linea politica. Idealmente tutte le persone affidabili che decidono di affacciarsi sul Partito Pirata. L’idea base che tutti gli iscritti devono essere dirigenti va salvaguardata a mio parere, pertanto l’attenzione va spostata sul meccanismo che porta le persone certificate a essere iscritte, facendo in modo che non sia la noia a fare da filtro, ma la volontà di contribuire al progetto Partito Pirata. Occorre porre particolare attenzione acciocché il filtro non sia ideologico - a eccezione di casi specifici di incompatibilità con il Manifesto - per esempio gente che inneggia all’appeso - ma che faccia entrare persone che in qualche modo abbiano contribuito anche solo con post sul forum, escludendo quindi le persone “disperse” dopo la certificazione e ricomparsa per magia al momento dell’accesso, di cui non si sa assolutamente nulla e che potrebbero quindi ben essere “avanguardie” delle truppe cammellate con cui in passato abbiamo avuto a che fare. Per non parlare degli esaltati che hanno sbagliato porta e che sarebbero sbattuti fuori nel giro di una settimana (se la memoria non mi inganna, costui finì in pasto agli squali in 4 giorni: un record assoluto).
La struttura attuale dell’Assemblea Permanente
Sebbene non strettamente necessario per presentare la mia proposta, aggiungo questo paragrafo a vantaggio dei non iscritti e dei neo-iscritti, che potrebbero essere confusi dalla struttura dell’AP.
Al momento, l’Assemblea Permanente è costituita da due sezioni:
- Principale
- Gruppi Territoriali
La sezione Principale contiene le aree di interesse nazionale, in particolare:
- Arbitrato: prima che venissero creati il Collegio Arbitrale e il Gruppo di Integrità questa sezione assolveva alle loro funzioni. Adesso l’area viene usata per la verbalizzazione delle decisioni dei suddetti organi e per appellarsi alle decisioni del Collegio Arbitrale secondo quanto previsto dall’Art. 20 dello Statuto;
- Elezioni ed incarichi: quest’area viene utilizzata - come dice il nome stesso - per eleggere le cariche previste da statuto e regolamento, o per altre funzioni specifiche (es. i delegati per gli incontri internazionali). Viene anche utilizzata per decidere chi inserire nelle liste dei candidati durante il periodo elettorale.
- Gestione economica: questa sezione contiene le comunicazioni della tesoreria e viene utilizzata per l’autorizzazione delle spese.
- Mozioni politiche: le mozioni di programma e le dichiarazioni di principio vengono discusse in quest’area.
- Organizzazione e priorità: l’area esecutiva dell’Assemblea Permanente. Azioni esecutive a breve termine e pubblicazioni a nome del partito vengono discusse in quest’area. Alcune sue funzioni sono state assorbite dal Gruppo di Coordinamento, che comunque risponde del proprio operato di fronte all’AP.
- Revisione dello Statuto o del Manifesto: questa è l’area per le modifiche agli unici documenti davvero fondanti del Partito, che richiedono tempi di discussione molto lunghi (90gg, più 5gg di verifica e 15gg di votazione) e una maggioranza qualificata di 2/3.
- Revisione del Regolamento: nomen omen.
La sezione Gruppi Territoriali al momento è poco usata - anzi, direi per nulla usata - ma l’idea era di utilizzarla per la verbalizzazione degli incontri sul territorio e per garantire trasparenza sulle attività dei gruppi locali - anche questa misura, come molte altre che ad alcuni potrebbero sembrare “bizantine”, ha la sua origine in esperienze di vita vissuta che i pirati superstiti del periodo 2012 - 2013 vorrebbero volentieri evitare di rivivere. L’ammissione alle sottosezioni dei Gruppi Territoriali, essenzialmente corrispondenti alle regioni italiane, è su base rigidamente geografica: ogni pirata può avere accesso “in scrittura” al massimo a due aree, quella di residenza ed eventualmente quella di lavoro o di origine, ma le sottosezioni sono aperte in lettura a tutti i pirati. Ogni sottosezione regionale contiene tre aree:
- Elezioni ed incarichi
- Gestione economica
- Organizzazione e priorità
Queste aree hanno lo stesso significato delle omonime aree della sezione Principale, tuttavia al momento sono inutilizzate.
Nuovo assetto dell’Assemblea Permanente
La mia idea è di ammettere alla nostra istanza LQFB non solo gli iscritti, ma anche i certificati, riorganizzando le sezioni in maniera da separare le funzioni e semplificare anche la gestione delle sezioni chiuse. A questo punto ci sarebbero alcune sezioni aperte a certificati e iscritti e altre riservate ai soli iscritti. Le sezioni attualmente esistenti sarebbero poste in sola lettura e accessibili in questa modalità ai soli iscritti. Il nuovo assetto prenderebbe dunque il nome di Assemblea Estesa, e sarebbe composta dall’Assemblea Permanente e dai Gruppi Territoriali.
Le sezioni sarebbero dunque:
- Gruppi Territoriali: questa sezione sarebbe organizzata come l’attuale sezione omonima, ma io, oltre a proporre l’aggiunta di una sottosezione Estero, suddivisa per continenti, la renderei aperta in lettura e scrittura a iscritti e certificati.
- Assemblea Permanente: aree protette: questa sezione conterrebbe due sottosezioni:
- Esecutivo: accessibile in lettura a certificati e iscritti e in scrittura ai soli iscritti, conterrebbe l’area Organizzazione e priorità
- Arbitrato. L’area sarebbe fruibile in lettura e scrittura ai soli iscritti e conterrebbe l’area Arbitrato.
- Assemblea Permanente: aree pubbliche: questa sezione conterrebbe le aree Mozioni politiche, Gestione Economica, Revisione dello Statuto o del Manifesto e Revisione del Regolamento e sarebbe accessibile in sola lettura pubblicamente e in scrittura ai soli iscritti.
Il significato e l’utilizzo delle varie aree resterebbe lo stesso, con l’aggiunta dell’obbligo di verbalizzazione degli incontri locali. Inoltre sarebbe opportuno che nei gruppi locali fosse presente almeno un iscritto.
Procedura di iscrizione
La procedura di iscrizione - nella mia idea - verrebbe scorporata dalla richiesta di accesso all’Assemblea Estesa, che coinciderebbe con la certificazione. La sequenza sarebbe dunque la seguente:
- L’aspirante Pirata fa richiesta di certificazione
- Dopo la certificazione viene ammesso alle sezioni per i certificati
- Trascorsi 75gg dalla certificazione, il nostro Garante della Privacy chiederà all’aspirante Pirata se a una commissione, che potrebbe essere il Gruppo di Accoglienza, o una commissione ad hoc, che ha 15gg per esprimere un diniego motivato, in assenza del quale l’aspirante Pirata sarà iscritto all’associazione, accedendo quindi di diritto alle sezioni dell’Assemblea Permanente. Tale diniego potrà - a seconda dei casi - portare alla cancellazione dall’Assemblea Estesa o a un’estensione del periodo di osservazione. La decisione sarà comunque appellabile al Collegio Arbitrale e, in caso di secondo diniego, all’Assemblea Permanente, tramite il Garante della Privacy.
Compatibilità con Statuto e Regolamento
La misura proposta è pienamente compatibile con l’articolo 5 dello Statuto:
L’ammissione è subordinata alla presentazione di una domanda con la quale il richiedente attesti il possesso dei requisiti di cui all’art. 4. L’ammissione del Pirata è approvata con la procedura scelta dall’Assemblea con Regolamento. In ogni caso dalla presentazione della domanda all’ammissione del Pirata in Assemblea dovrà intercorrere un tempo minimo di 90 giorni, al termine del quale il Pirata ammesso dovrà confermare la propria intenzione di far parte dell’Associazione. In mancanza della suddetta conferma, il Pirata non verrà ammesso. Il numero dei Pirati è illimitato.
Il Regolamento tuttavia richiederà alcune importanti modifiche.
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