Io non ho percezione di chi sono i vecchi e chi sono i giovani.
Le deduzioni di cui sopra sono quasi tutte derivate dall’interazione con te.
Interazione che, francamente, è un po’ problematica non tanto nel merito delle nostre divergenze ma nel metodo del confronto. Spesso sfidi la logica, non rispondi nel merito e addirittura intervieni amministrativamente sui post che non condividi. Dunque, come spiegavo a @sailor, non saprei dire se le mie deduzioni sono fondate. Potrebbero non essere i vecchi il problema. E nemmeno la struttura liquida che descrivevo.
Dunque ti rispondo nel merito (come faccio sempre) ma sia chiaro che l’analisi che ho scritto sopra voleva esclusivamente spiegare a Sailor la mia intuizione, rispondere (come ogni hacker fa sempre) alla domanda “Perché?” nel modo migliore e più onesto possibile.
Anzitutto l’articolo 49 non distingue fra prima camera, seconda etc… né distingue funzione propositiva da deliberativa. Dice che tutti hanno il diritto di concorrere a “determinare la politica nazionale” associandosi liberamente in partiti.
E poi non cogli il problema Politico, guardi sempre ai sistemi come se fossero statici… quasi a snapshot.
Supponi che la “prima camera”, costituita da 10.000 cittadini italiani voti al 99% una legge che impone la tracciatura degli utenti sul web da parte della polizia per combattere il terrorismo. La seconda camera, quella dei 1000 pirati che hanno pagato la tessera, rifiuta di ratificare la decisione.
Cosa pensi che succederebbe al Partito?
Quanti voti prenderebbe alle elezioni dai “cittadini traditi”?
E se un pirata decide di cavalcare l’onda, uscire dal partito e “dar voce ai cittadini”, quanto pensi ci metta a sottrargli tutto l’elettorato?
Per quanto ho potuto osservare su questo forum finora, l’unico ad aver manipolato una discussione in cui è emersa un’opinione nuova per il partito sei stato tu. Peraltro senza averla capita. Non saprei nemmeno dire se si tratti di un tema “core” pirata dato che il tema non appare né nel programma Europeo né nel programma precedente. Senza voler rientrare nel merito (che tratterò nel thread che hai creato, censurato e poi riaperto), mi sembra che non siano “i vecchi” ad allontanare i nuovi arrivati.
Anzitutto sembra sfuggirti completamente la differenza fra analisi e opinione.
La mia, qui come altrove, non è un’opinione, ma una analisi.
Quello che mi piace è totalmente irrilevante. Così come quello che piace a te!
Io osservo semplicemente che una struttura organizzativa può avere una funzione culturale stabilizzate che (forse) qui manca.
Se ho ragione, il processo Razional Collettivo non porta affatto “alla realizzazione di un programma politico”, perché al variare della popolazione del partito, cambierà automaticamente il programma stesso.
Se questo è vero ed è “by design”, presentarsi a delle elezioni con un programma è ipocrita.
E che sia chiaro: io penso che i programmi elettorali siano sempre inevitabilmente inapplicabili, da non prendere in alcuna considerazione, perché non tengono conto degli innumerevoli imprevisti che capiteranno durante il mandato. Votare un programma è sciocco. Non sarà il programma a votare le leggi.
Come fai tu?
Ti sfido a falsificare una mia affermazione scientifica. Ne ho fatta una qui.
Non c’è scelta, LinX.
Viviamo e operiamo in una Democrazia Rappresentativa. E poteva andarci molto peggio.
Una Democrazia che il Partito Pirata accetta nel momento in cui si candida per le elezioni.
Le persone che (spero) verranno elette, non opereranno in una Democrazia Liquida.
Non saranno eletti per essere marionette nelle mani degli utenti di LQFB.
Fingere il contrario, non è ipocrita, ma delirante.
Non so se ho mai parlato con questi vecchi. Non so chi siano.
Ma a @sailor ho suggerito di iscriversi per fare parte pienamente di una esperienza che io stesso sto intraprendendo, anche se non è d’accordo con me.
Perché sai… ti rivelo un segreto: si può essere in profondo disaccordo ma mantenere rapporti di stima reciproca, dialogo e persino amicizia!
Uno dei candidati del Partito Pirata che voterò il 26 è un avvocato con cui ho discusso a lungo in passato. Eravamo su posizioni opposte su temi che erano cari ad entrambi. Il tempo, purtroppo, ha dato ragione a me, sebbene sperassi che avesse ragione lui (ma giuro che non porto sfiga eh! ).
Ma la stima per l’onestà intellettuale e l’apertura mentale mostrata durante il nostro dibattito è rimasta.