Ti ho preso in parola. Me lo sono studiato giusto ora, e da ateo sto pregando forte forte San Gennaro di far sì che un Cottarelli o un Seminerio non vedano mai quella tabella.
Partiamo dall’inizio.
Nucleo „famigliare“ medio fittizio:
1 persona impiegata in ditta tipo Coca-Cola
1 partner con impiego parziale e lavori domiciliari
1 persona anziana in pensione
1 persona di dieci anni di età in educazione
E questo sarebbe un “nucleo familiare MEDIO”. Peccato che:
- le “ditte tipo Coca Cola” sono una manciata in tutto il mondo, così come le grandi imprese. Nel caso specifico dell’Italia, la gente perlopiù lavora in piccole e medie imprese (>15 dipendenti), per non parlare di quelle unipersonali o delle P.IVA.
- In Italia le donne che lavorano (“partner con impiego parziale e lavori domiciliari”) sono meno della metà. Ergo, anche questo non fa di loro una situazione “media”.
Per semplificare il modello, l’impiego parziale del partner è ubicato nella stessa azienda
Anche questo è…come dire, “un tantino” raro.
Tutte le cifre sono fittizie
Fosse quello il problema. Il guaio è che sono irrealistiche. E pensare che basterebbe qualche ricerchina sul sito dell’ISTAT per scoprire il PIL pro capite, lo stipendio medio e altre cose utili allo scopo.
Stipendio mensile 3000
Tasse sulle entrate 600
Quindi uno ad uno che prende 3000€/mese (posso chiamarlo “ricco”?) paga il 20% di tasse. Non male, direi.
Ma soprattutto: che tipo di sistema fiscale hai in mente? Flat Tax “à la Salvini”? O imposte progressive? (immagino che tu presuma una no-tax-area, visto che il “partner domiciliare” paga zero se guadagna 300€ di stipendio).
Ma -così, giusto per il gusto del paradosso- supponiamo per un istante che sia tutto vero. Ecco alcune conseguenze:
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La “persona impiegata” -diciamo il paterfamilias (non sono maschilista, ho semplicemente fatto il classico) si ritrova a guadagnare 1000€/mese in meno rispetto a prima (perché dalla tabella risulta che prima guadagnava 3000€/mese, e dopo ne prende 1000€ dall’azienda e altri 1000€ dallo Stato come RdE). Anche col RdE del bimbo arriverebbe a 2500€.
In pratica, gli conviene solo finché resta nel nucleo familiare.
Fosse per me direi “no grazie”.
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La sezione “Bilancio governativo” raggiunge vette di comicità che nemmeno Charlie Chaplin. Sempre prendendo per buono il modello della “famiglia tipo”:
PRIMA
Denaro in ingresso dalla famiglia→ 700€,
Denaro in uscita verso la famiglia→ 0€
SALDO… 700€
DOPO
Denaro in ingresso dalla famiglia→ 350€
Denaro in uscita verso la famiglia→ 2500€
SALDO…-2150€
AL MESE.
Ora ridimmi la storia che “non ci sono perdite”. Da questa tua tabella si deduce che sul lato famiglie- ci saranno meno entrate e più uscite. Il tutto però viene compensato da più tasse sulle imprese, che PRIMA pagava 1200€ e DOPO paga 3100€. Dimmi perché diavolo uno dovrebbe dannarsi l’anima a metter su un’impresa con una pressione fiscale del genere, soprattutto se tanto anche non facendo nulla lo Stato mi dà il RdE.
Viene fuori dall’(aumento delle) “tasse sul consumo di energie non sostenibili” e da quelle “sui prodotti nocivi al consumatore”. Tra le “energie non sostenibili” immagino ci sia anche il petrolio, con cui però ahimé vien fatta la benzina con cui si spostano i camion che trasportano le merci. Se aumenti le tasse sulla benzina, aumenta il costo del prodotto sugli scaffali del supermercato.
Dulcis in fundo una cosina sulle pensioni. Di recente è stato introdotto il sistema contributivo per tutti, il che significa che i soldi che lo Stato -idealmente- non deve più trovare i soldi per le pensioni: è il lavoratore che si paga la pensione da solo. Capite bene che, in un regime di RdE, è come se lo Stato mantenesse dalla nascita alla morte tutti gli individui, anche se non hanno mai versato nulla.