Vi è una differenza profonda fa un dipendente pubblico o un pubblico ufficiale che rappresenta lo Stato di fronte ai cittadini e un politico che rappresenta i cittadini nello Stato.
Questa differenza è evidente confrontando l’articolo 67 con l’articolo 98, che riflette la differenza fra l’articolo 1 e l’articolo 97.
Il funzionario pubblico viene nominato ad esercitare un attività tecnica ben definita. La sua discrezionalità concerne il come fare, non il cosa fare. E nel decidere come svolgere la propria funzione non è libero: deve assicurare il “buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione” ed il codice civile specifica che tale attività deve conformarsi a criteri di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza etc… La discrezionalità del funzionario è dunque limitata. L’abuso di ufficio, cui fai riferimento (abuso di potere è una locuzione ambigua), è sostanzialmente l’abuso della fiducia ricevuta dallo stato attraverso cui un funzionario viola i limiti della proprio ruolo per decidere il cosa deve fare attraverso il come (tipicamente a proprio vantaggio).
Il politico decide perché scelto dal sovrano (il popolo) per decidere. La sua discrezionalità non è limitata: il parlamento può decidere di spendere denaro pubblico in modo inefficiente per stimolare l’economia, può decidere di aumentare le tasse ai ricchi anche se questo fosse inefficace, può decidere di avviare una guerra anche se questo fosse antieconomico, può decidere di prolungare un segreto di stato anche se questo non è trasparente etc… I limiti del potere politico non sono limiti alla discrezionalità, ma limiti definiti dallo scopo della istituzione politica per cui è stato eletto: il potere di un Parlamentare ha limiti diversi da quelli di un Sindaco o di un Presidente di Regione, ma questi limiti sono vincolati territorialmente, perché il potere venga esercitato solo sulla quota di popolo che li elegge.
La differenza è così profonda che il passaggio da un ruolo Politico (il Parlamentare) ad un ruolo Amministrativo (il Ministro) comporta un rituale pubblico di rilevanza costituzionale: il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica: il Ministro, al contrario del Parlamentare, è vincolato ad un mandato che arriva dal Presidente della Repubblica e si deve attenere ai principi sanciti dall’articolo 97 della Costituzione.
La Politica dunque è profondamente diversa dall’Amministrazione, in cui la competenza deve essere un fattore di selezione del personale per garantire “il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”.
La confusione fra questi due piani deriva dalle origini borboniche dello stato italiano e si è insediata stabilmente nell’immaginario collettivo grazie allo straordinario lavoro della loggia massonica chiamata “Propaganda 2”. Ma come sempre accade, la confusione e l’ambiguità servono ad ingannare i più deboli, a manipolarli.
La loggia P2 era una associazione eversiva votata al “superamento della Democrazia”. Ed ha svolto un lavoro straordinario in questo senso. E tutti ne paghiamo le conseguenze.
Ora il Partito Pirata deve scardinare questa assunzione. Dobbiamo farlo noi, Pirati puzzolenti, perché nessun altro lo sta facendo. Ed è sempre più urgente! E’ un dovere morale, civile e politico. Perché l’alternanza fra élite e populisti, non è democrazia. E conduce dritti dritti al totalitarismo.
Io non posso accettare che si propini l’idea che solo i “migliori” possono governare. Primo perché “migliori” è una valutazione soggettiva data ex-post, e dunque operativamente irrilevante e politicamente ingannevole. La Storia non è un organo di garanzia, con buona pace di @solibo.
E poi perché è contrario alla Costituzione della Repubblica Italiana, è eversivo ed anti democratico. E io sono un hacker italiano: difendo e difenderò sempre la mia Patria che è la mia Costituzione.