Uno degli aspetti più interessanti del nostro partito è che nasciamo come movimento transnazionale con una forte presenza a livello di paesi europei (quasi ogni paese ha un partito pirata). Questo ci ha consentito ad esempio di partecipare alle elezioni europee con un unico programma europeo condiviso (CEEP). Ciò non toglie però che sia internamente ai partiti pirata dei singoli paesi, sia tra i partiti dei vari paesi, ci siano tante questioni da affrontare e che meriterebbero un dibattito generale proprio a livello europeo. A questo dibattito potrebbe agganciarsi una rivista pirata su scala europea (sul modello della già esistente pirates time). Potremmo ad esempio chiedere a Pirates Time di entrare nel gruppo di redazione o, nel caso fosse un problema, fondare la nostra rivista web (che però potrebbe anche essere declinata su carta) nella quale affrontare i grandi temi dei paesi e dell’europa. Oltre ai nostri temi core potremmo aprire un dibattito si quelli di una riforma dell’unione, come il bilancio comune, il welfare, la gestione del fenomeno migranti, l’energia, il reddito, l’ecologia ecc… Vedo che su questo forum ci sono diverse persone che amano scrivere, perché non produrre uno sforzo verso qualcosa di veramente utile? Siamo in grado di generare uno sciame che lavori su questo progetto?
Side info: anche i verdi avevano un programma transnazionale condiviso… finora stiamo facendo tutto come una copia dei verdi. Solo se facciamo il next step con l’euroliquid saremo più europei dei verdi.
Una rivista è più un canale di influenzamento che una piattaforma di dibattito. Può avere il suo scopo, ma io inizierei con un discourse (forum) ed un liquid europeo…
Uno degli strumenti più potenti durante la campagna per Berlino 2011 fu che avevamo stampato e declinato i contenuti sviluppati in liquid feedback in forma di giornale cartaceo (primo, quinto e sesto punto nel sondaggio post-elezione). Andavano via a ruba ed erano assai convincenti. Penso dobbiamo una bella percentuale dei nostri 9% a quei giornali creati su base di intelligenza collettiva piuttosto che una redazione di individui average.
Oltre ai nostri temi core potremmo aprire un dibattito si quelli di una riforma dell’unione, come il bilancio comune, il welfare, la gestione del fenomeno migranti, l’energia, il reddito, l’ecologia ecc…
Si, dato che alla fine da un partito ci si aspetta sempre che abbia un programma completo. I partiti di nicchia non arrivano da nessuna parte. In Cechia siamo il primo partito, e sicuramente non lo siamo per essere un partito soft core.
Vedo che su questo forum ci sono diverse persone che amano scrivere, perché non produrre uno sforzo verso qualcosa di veramente utile? Siamo in grado di generare uno sciame che lavori su questo progetto?
Certo. Basta utilizzare LQFB per lo scopo giusto. Redarre testi condivisi di competenza superiore a quella individuale.
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Pienamente d’accordo. Io opterei su articoli senza nessun obbligo di scadenza di pubblicazione che vengono pubblicati sul sito del giornale, e poi casomai pubblicare la rivista mensile che raccoglie le notizie del mese in copia cartacea (vendendola e stampandola a richiesta, sarà anche una forma di finanziamento intelligente per il partito) Ovviamente deve essere una “cosa nostra”(perdonatemi, queste due parole vicine possono ingannare), nel senso che il giornale/rivista è nazionale, e certamente collegato all’europeo.
sai che su questo non sono per niente d’accordo? Proprio perché i tempi delle riviste sono molto dilatati ti obbligano a un diattito molto più ragionato, meditato, dove alla reazione estemporanea o viscerale del momento si sostiruisce una riflessione più elaborata.
Eh, le policy del liquid le decidiamo noi. Finora per le mozioni usiamo tempistiche da un mese e più. Stai parlando del forum? Anche quello sarei a favore di introdurre meccanismi per rallentare lo scambio di contributi, come descritto nelle linee guida di convivenza… appunto perché studi sociologici lo raccomandano. Non è mica questione di farsi un’opinione. Per certe cose ci sta la scienza che ce le dice in faccia.
da unp dei thread linkati
Cartacea però. O almeno anche cartacea.
Ma manco per il cazzo. Figurati se voglio un testo prodotto “collettivamente”. Una rivista è ricca perché ha tante voci diverse. Singole. Tante. No redazioni liquide, anzi, sciolte.
E allora continua a non imparare da esperienze passate… buttati a fare una rivista qualsiasi come tutte le altre riviste… anzi, probabilmente di qualità inferiore.
La democrazia liquida è l’unico USP che può rendere i risultati di qualità superiore del solito, e a Berlino ha funzionato.
Ma tu sei il capo del partito, perciò se ora dici di no, probabilmente non si farà.
Penso dovrebbe funzionare così: scrittori scrivono il proprio articolo, lo pubblicano sul forum o altro, e si decide votando o non, se pubblicarlo sul sito-giornalistico ufficiale. Ovviamente a votare o decidere se pubblicare l’articolo saranno persone interessate al giornale, di certo non tutto il partito, solo chi si interessa a questa cosa. Più capi redattori, ne propongo 3. Rivista/giornale mensile cartacea ed online. Più un giornale online tipo ansa che raccoglie le notizie che ci interessano e che pensiamo siano importanti. [Proposta]
Per me bisogna distinguere tra i due strumenti, che servono entrambe imo. Una rivista come organo addizionale da utilizzare per comunicare le azioni di partito portate a termine e per raddrizzare tutte le argomentazioni distorte date dai media mainstream che inevitabilmente avremo (contro).
Un’altra più plurale, qualcosa che possa essere utilizzata come strumento di brainstorming perchè la possibilità di sentire altre voci rende più visibile la strada da percorrere (se si è dotati di senso critico vero e di onestà intellettuale).
Voglio vedere poi chi avrebbe il coraggio di dire che i pirati non fanno parlare nessuno.
Di più: la prima ads free, la seconda no.
In un partito intrinsecamente eterogeneo però si porrebbe il problema di chi decide cosa pubblicare e cosa no.
O meglio, non si dovrebbe porre, perché “Tutto ciò che è grammaticalmente corretto” dovrebbe essere la risposta scontata.
Ma qualcosa mi fa credere che non sia quello che avete in mente. Sbaglio?
Ma guarda, secondo me possiamo nominare una redazione, di iscritti e non, non ha alcuna importanza. Una volta messa in piedi la redazione si fanno proposte e si scrivono articoli che la redazione può approvare o no. Non mi aspetto una redazione che rispecchi il “partito”, non vorrei personalmente una rivista di partito ma una rivista di area che sia sufficientemente plurale e che abbia la capacità di sollevare questioni anche verso i pirati europei.
anche una ricetta di cucina può essere grammaticalmente corretta, ma non per questo la inserirei per forza in una rivista pirata, anche se anni fa mi capitò tra le mani un libro sulla cucina da cambusa, ispirata proprio al cibo dei pirati
Io le ricette sulla rivista del partito pirata le vedrei veramente bene! La cucina è uno strumento di espressione estremamente creativo.
Il punto, @briganzia è che noi non abbiamo bisogno di sembrare seri. O omogenei.
Attenzione, questo non significa che dobbiamo essere un meta-partito!
Ma siamo capaci di dar voce a chiunque si riconosca nei nostri valori. E di debunkarlo, se è il caso.
Shamar ma tu rispondi solo per dire la tua? Per dare il tuo messaggio ad effetto?
questa è un’affermazione totalmente sbagliata e non c’è altro da aggiungere. non puoi rispondere con frasi ad effetto, e poi noi abbiamo bisogno di sembrare seri, altrimenti non ci caga nessuno, e sopratutto non ci legge nessuno. E si, daremo voce anche a chi non si riconosce nei nostri valori, ma che sappiamo sia nel giusto… Io non voglio sembrare quello che vuole fermare le chiacchiere e la libertà di espressione, ma cerchiamo di essere coincisi. Qui c’è l’idea del giornale, proponiamo idee, o “linee di codice” che andranno a caratterizzare il giornale, non mettiamoci a discutere dei valori e degli ovvi obiettivi di questo partito. (shamar non ce l’ho con te lo sai) Idee su quale rivista/giornale ispirarsi?
“Partito Pirata”. Sì, ci abbiamo proprio preso! Un nome SERISSIMO!
Noi abbiamo bisogno di essere seri, non di sembrare seri.
Che è l’esatto contrario di quello che fanno gli altri: sembrare seri, senza esserlo.
Sono favorevole alla rivista.
Non alla PoW. E non ad una rivista nelle mani di una redazione propagandistica.
Sorry, si intende una proof of work, una sorta di misura del lavoro compiuto per ottenere un risultato. In una ipotesi di ammissione per coptazione una PoW potrebbe essere un parametro per regolare l’ingresso dei pirati ed evitare che questo avvenga sulla base di altri fattori meno trasparenti.
A me l’idea piace molto per un motivo che secondo me voi ignorate: nelle facoltà di scienze tutti vi ammirano ma non vi votano, semplicmente perchè non vi conoscono e perchè non vi considerano un voto utile. La quantità di meme sul votare voi anzichè più europa è davvero impressionante, e visto che dopo la debacle a questa tornata, e dopo i pullman di Tabacci, sono in molti a cercare un’alternativa, vuol dire che è terreno fertile. Oltre a questo gli scienziati hanno davvero a cuore i temi che riguardano i Big data proprio perchè sono tra i pochi che ne concepiscono l’importanza.
Riuscire a raggiungere con le vostre idee questo target potrebbe portare un guadagno ingente in termini di voti e seguito, e soprattutto servirebbe a farsi prendere sul serio
Sarebbe carino non tanto fare una rivista che contenga molti articoli, quanto trattare due o tre argomenti specifici che riguardino un singolo topic collegato al posto in cui vengono lasciati. Per esempio se dovesse uscire questo mese si potrebbe parlare delle telecamere negli asili e dei problemi del nuovo esame di maturità [ho buttato lì i primi due temi che potrebbero essere importanti e/o collegati alla scuola che mi sono passati in testa].
Disegni, vignette, giochi di parole, la parola del mese, le date da ricordare nel mese trascorso, chi era matteotti e perchè fu ucciso, oggi festa della repubblica… Più o meno siete d’accordo?
Scusate l’ignoranza, ma che si intende per PoW?