Abolire il suffragio universale, spingere per l'epistocrazia

Per me l’unica cosa interessante sarebbe capire se sia possibile integrare l’epsitocrazia con la DL

Qualcuno un giorno mi aveva presentato una soluzione che integrava un questionario di comprensione nella scheda elettorale, giusto per capire se sai cosa stai votando. Ma analizzando la soluzione a fondo esce fuori che chi scrive le domande assume un potere enorme.

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Questo è quello che pensavo anche io, come ho scirtto più su, chi decide le domande? Chi decide chi deve scrivere le domande? Insomma questo è un nodo da chiarire, però mi riservo di continuare questo trhread quando avrò finito il libro di Brennan.

Educare significa “tirar fuori” non “mettere dentro”, @Shamar. Questo è il punto. Non si “educa” a scuola, almeno non nelle nostre scuole basate proprio su quel sistema autoritaristico dove l’insegnate modella gli alunni secondo precisi schemi di pensiero decisi dall’alto. Guarda che è emblematico il caso di quella professoressa sospesa perché non ha “controllato” a sufficienza l’espressione di pensiero nella ricerca effettuata dai suoi alunni! Intorno a noi si sta costruendo uno Stato autoritario proprio perché ci hanno abituato ad asservirci totalmente alla parola dell’autorità, impedendoci ogni possibile criticità, vedi la stessa libertà di stampa o il giornalismo che, praticamente, non esiste.

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Qualcuno sono io. :smile:

Ma non era la scheda elettorale, era LQFB. :wink:

E non dovevano essere domande qualsiasi, ma esclusivamente domande sul testo di una mozione finalizzate ad assicurare la lettura attenta dello stesso, non la cultura o le opinioni di chi risponde.

Nella mia proposta, le domande sarebbero state preparate dal redattore della proposta, e ne sarebbe stata posta una selezionata a caso prima del voto come una specie di captcha, ma se non fossero state strettamente attinenti al testo, la mozione sarebbe risultata invalida ed il proponente sospeso per un paio di mesi dall’accesso a LQFB.

Insomma, una forma di potere limitata nello scope (una singola mozione) e facilmente bilanciabile.

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Ehm… lo so. :wink:

E conosco anche l’antidoto.

Sono alla premessa di Brennan del suo libro e parla prorpio di questo:

"Bryan Caplan ha proposto un “esame per la patente di elettore”. Ogni anno (o forse prima di un’elezione), lo Stato dovrebbe offrire un test volontario che copra le informazioni di base su temi politici e di scienze sociali. I cittadini che superano l’esame ottengono un premio in denaro, un migliaio di dollari se si risponde correttamente al 90-100 per cento delle risposte, cinquecento dollari per l’80-89 per cento, cento dollari per il 70-79 per cento, e zero per qualsiasi percentuale inferiore.15 Ecco cosa dovrebbe fare lo Stato anziché finanziare l’educazione civica scuola – che, a conti fatti, non funziona, quindi toglierla dall’insegnamento non dovrebbe avere effetti negativi (il motivo per cui l’educazione civica a scuola non funziona lo spiegherò nel capitolo 2. Si tratta dell’ignoranza razionale: la maggior parte dei cittadini non ha alcun incentivo a ricordare l’educazione civica appresa a scuola). Questa proposta non viola i princìpi della Costituzione americana. Come detto da Caplan, è solo “un modo economico e inoffensivo per far funzionare meglio la democrazia”.

In pratica prumuovere l’epsitocrazia, quindi il voto informato, tramite test con vincite.

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Dovremmo chiederci: il voto informato, su di una premessa volontaristica come quella di un test con vincita (diciamocelo una geniale operazione di marketing per invogliare a studiare l’elettore medio), gioverebbe anche alla democrazia diretta o liquida? Assolutamente si, un elettore informato, ma anche un individuo informato a prescindere, giova alla collettività più di una capra. Quindi, se l’epsitocrazia si basa su di una premessa volontaristica, perché ostacolarla e non spingere per essa? Io che sono contro l’autoritarismo al momento non trovo una risposta. Intanto vado avanti con il libro.

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Trovo curioso constatare come i più ferventi sostenitori della democrazia siano quelli che meno si fidano della democrazia. Le domande, per quanto mi riguarda, le deciderebbe un’apposita commissione parlamentare. Se non vi fidate dei politici eletti, allora non vi fidate della democrazia.

Io lo farei senza premio in denaro alcuno, francamente. Se uno tiene al diritto di voto, quello sarà il “premio”.

Vedi @Shamar, questa affermazione sarebbe valida anche se al posto di “populismo” avessi scritto “guerra”, “fame nel mondo”, “cambiamento climatico”, “Rete4” o “violenza sulle donne” (per citare solo le prime cose raccapriccianti che mi vengono in mente). E’ una frase bellissima, se lo scopo di chi la pronuncia/scrive è sentirsi dire “hai ragione”. E’ come dire che l’unico modo per combattere l’obesità è educare le persone fin da piccole alla dieta sana e all’attività sportiva; vero, ma non per questo non esistono i medici e le liposuzioni.

No.

L’educazione che intendo io è quella generale, per tutti.

Innalzando la cultura di tutti combatti il populismo, misurando la cultura di pochi lo favorisci, favorendo il suo complemento: un’idea elitaria della politica.

Vedi @Exekias, il fatto che tu la voglia leggere in modo qualunquista, non la rende qualunquista.

Hai ragione, l’educazione risolve miriadi di problemi. E la sua assenza li crea.
E chi non vuole riconoscere la sua assenza, proporrà soluzioni tampone a sintomi specifici.

Purtuttavia, l’educazione rimane l’unico antidoto democratico al populismo.
Perché l’epistocrazia che tu proponi, o l’aristocrazia intellettuale cui @solibo aspira, lo alimentano generando una classe politica che disprezza il popolo che finge di voler rappresentare.

Io non disprezzo i miei concittadini.
Ed il linea con la Costituzione della Repubblica Italiana, lavoro per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Anche solo l’idea di un Partito Pirata di “migliori” mi suona come una barzelletta che non fa ridere.
Chi disprezza il popolo italiano non dovrebbe candidarsi a rappresentarlo. E forse non dovrebbe stare, per coerenza, in un partito politico italiano che a quel popolo chiede fiducia.

Per riprendere le parole di @briganzia (se ricordo bene e scusami se mi sbaglio), io non credo che “per cambiare la società che non ci piace bisogna lasciarla fuori”.

Io credo che per cambiare un sistema bisogna comprenderlo.
Attrarre ed includere. Dialogare nella diversità. Non escludere o “selezionare”.

Io non mi fido infatti della democrazia, la democrazia ha portato Mussolini al potere, Hitler al potere, Salvini come ministro e Trump come presidente.

E per questo sono aperto a correttivi al sistema democratico.

Oggi abbiamo istruzione pubblica e la rete, la gente però è ignorante, non ha idea di quello che dice, parla senza conoscere e senza umiltà. Cosa proponi?

Inoltre un test aperto a tutti sarebbe inclusivo, chiunque potrebbe partecipare e prepararsi gratuitamente, dove sarebbe il divieto di accesso?Dove sarebbe l’elitismo? Chi non vuole studiare, chi non vuole fare un test è lui che si auto-esclude.

Questo!

Nella retorica che stai usando (anche se non intenzionalmente).

Un bambino di sei anni non va a scuola perché vuole, va a scuola perché costretto dai chi lo ama.
La stessa cosa varrebbe per tutti nel mondo che prospetti. Solo le élite passerebbero quei test.

Stai paragonando un bambino di 6 anni ad un adulto di 40 ingnorante? Ma quale elitismo, un ragazzino di 16 anni sveglio e curioso sarebbe più avanti di un individuo di 40 anni che si informa su Facebook.

Sto paragonando persone che non conoscono e non conoscendo non possono comprendere il valore della conoscenza.

La Conoscenza è Potere solo perché l’Ignoranza è debolezza.

In una società materialista e consumista infatti è vincente la strategia del premio in denaro.

In una società del genere, la Politica è subordinata al denaro.

Quello che ti sfugge è che già in questa società la politica è subordinata al denaro ed alle lobby. Ma qui andiamo OT, il punto centrale è che un test aperto a tutti non è elitismo, o meglio lo potrebbe creare, ma su base volontaristica chi non è parte di questo elitismo si è auto-escluso e qundi vittima di sé stesso, delle proprie scelte.

Bisognerebbe prima fidarsi degli elettori :wink:

Beh, il premio in denaro serve proprio a incentivare conoscenza senza restringere il diritto di voto. Ma potrebbe essere solo l’ennesimo trasferimento di denaro da poveri a ricchi.

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Ricito alcune parti del mio post di 30 giorni fa, ed il discorso è stato re-intavolato da @Atlas82… Lo faccio dato che vedo che ci si sta ripetendo, e perchè non ebbi nessuna risposta al mio intervento…

Queste cose non si risolvono con una mossa, ma servono più mosse contemporaneamente… Appunto accennai ad un Grande Sistema per poter risolvere questo problema

Come già detto, la patente di voto potrebbe essere solo un tassello ad incentivare l’acculturamento, ma non risolverebbe proprio nulla.

Non aggiungo altro altrimenti mi ripeterei… :+1:

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