AO: chiarimenti sulla mozione di aumento della quota associativa

no. Vogliamo che persone con disabilità molto grave o i loro famigliari possano partecipare attivamente al partito. E forse non lo sai ma per far partecipare ANCHE le persone con disabilità, per esempio, ha un COSTO , soprattutto in Italia dove esiste un clima discriminante elevatissimo e chi ha una disabilità non riesce a muoversi nemmeno per andare al cinema se non a patto di tirar fuori tanti soldi. Riunirsi in un posto accessibile, per esempio, COSTA. Fare in modo che una persona con disabilità possa fare un comizio spiegando la legge contro la discriminazione, COSTA. E non è che ogni volta occorre fare una colletta, perché le prime volte stan la tutti a sbracciarsi, dopo un po’ ci si defila: c’ho la macchina dal meccanico, siamo a fine mese e c’ho il mutuo da pagare ecc ecc Giusto. Anche chi non ha grossi problemi economici li ha comunque, che qua non ci sono i casaleggio e non ce li vogliamo nemmeno!! Perché se un ricco sfondato paga la stessa quota che ha pagato uno con le pezze al culo il ricco sfondato è allo stesso identico livello del povero con le pezze al culo. Perché quando il ricco sfondato ed il povero con le pezze al culo faranno politica, la faranno con i fondi del partito, e non ci sarà differenza tra chi può permettersi i comizi nei posti accessibili e chi no.

e non sono d’accordo con questa proposta, e le ragioni le ho messe sopra. Come ho già scritto io povera lo sono e da diverso tempo e lo so sulla mia pelle che significa essere povera: significa non essere considerata allo stesso livello di chi non lo è. Significa essere esclusa. Ma se in un progetto politico siamo TUTTI allo stesso livello, e lo possiamo realizzare TUTTI con gli stessi mezzi, io la dentro non sono più povera sono allo stesso livello degli altri. Questo non esclude la possibilità che chi ha i soldi che gli escono dalle orecchie non possa donare al Partito, ma io sono perfino dell’idea che le donazioni debbano essere limitate ad una cifra ed anonime proprio per non influenzare in nulla la battaglia politica.

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Addenda: siamo un partito in crescita (facile, partendo da zero, vero?). Eppure è un dato di fatto. Come hanno fatto tutti gli altri (in particolare i pirati islandesi, tedeschi, cechi, lussemburghesi che hanno ad oggi rappresentanze parlamentari?). All’inizio così: lavoro (tanto) e quote. Passione, tempo e… soldi.

Quando hanno ottenuto seggi nei parlamenti e quindi rimborsi e/o stipendi (da parlamentari) tali da potersi permettere di assumere gente che lavorasse per il Partito hanno fatto un enorme salto di qualità, perché a quel punto la quota associativa è diventata una base da cui partire ma minoritaria rispetto al totale.

Questo ha significato spot in TV, in radio, campagne cartacee, cartellonistica, noleggio mezzi, attrezzature. Ma la partenza è sempre lì: passione, tempo e… SOLDI.

Noi siamo ampiamente SOTTO al minimo immaginabile. Abbiamo un bilancio che nemmeno la bocciofila del più sperduto quartiere della Penisola.

Perché? Per l’idea folle e demagogica che a noi servissero teste e non soldi. Tante teste, pochi soldi. E le teste sono arrivate. Una testa (di cazzo), un voto (del cazzo).

COROLLARIO: un Partito NON è lo Stato! No al Partito Pirata Unico.

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@lynX non si attira gente in politica perché gli si da uno sfogatoio! Quello va bene per il movimento 5 stelle e no, grazie, non sono interessata al genere. In politica la gente si attira perché c’è un progetto serio e lo si sta costruendo tutti insieme. Siamo pochi? Ma che vuol dire? Guarda che anche quattro gatti sono capaci di costruire un grattacelo se lo fanno con un impegno e seriamente. Non ci serve la folla, non adesso almeno. Lo vogliamo fare lo scatto tra l’essere un gruppetto di volontariato parrocchiale o di centro sociale e l’essere un interlocutore politico che non passa inosservato perché ha una serie di proposte concrete che sta costruendo con impegno o no? La differenza è tutta qua.

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La quota scorporata per età in effetti è una buona idea, ma è già prevista una sorta di autocertificazione in tal senso.

Il valore del contributo delle persone nel partito non dovrebbe dipendere dalle proprie finanze personali, ma è giusto che chi può permettersi di più dia di più. Non capisco in che modo questa proposta sarebbe discriminatoria, dato che comunque rimane a proprio insindacabile giudizio.

Non è un bug, è una feature: la quota associativa annuale è un’obbligazione a mio parere, non so come si possa pensare di farla retroattiva (per l’anno corrente) e per di più valevole solo per le nuove iscrizioni. Sarebbe un pastrocchio.

E tra l’altro, siccome è un’obbligazione, se un vecchio socio si ripresentasse, a mio parere dovrebbe pagare tutte le quote arretrate prima di essere riammesso.

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No, qui sbagli @f00l a mio parere: non è retroattiva ma è per l’anno in corso SOLO per chi si iscrive dal 1 agosto in poi, per esempio. Gli altri non devono ripagare.

Chi dovesse (qui occorrerebbe davvero sentire un legale in merito) pagare quote arretrate, pagherebbe ovviamente la quota finale (quella in vigore, non quella precedente). Non ci vedo nulla di non lineare o illogico.

Pensa come sia stato doverla vivere!

Nessuno ti ha definito “ricco di famiglia”. Io ho detto che a 20 anni, quando avevo 2 lavori a 80 km di distanza ed andavo all’università, un partito politico costituito da 4 gatti rabbiosi che mi avesse chiesto 200 € all’anno (circa 400 mila lire, all’epoca) per l’iscrizione mi avrebbe fatto solo una gran tristezza.

Confermo: avrei pensato “Figli di papà” e forse anche “gente che non ha nulla di meglio da fare”. Non si sarebbe trattato di un insulto o di qualcosa di cui vergognarsi. E non sarebbe nemmeno dipeso dal reddito della famiglia di origine. Ho sempre avuto amici di famiglia benestante ma autonomi ed indipendenti, senza la puzza sotto il naso, quel senso di superiorità intellettuale e mal celato quel disprezzo per la povertà.

“Figli di papà” era un’espressione che usavo per quei giovani studenti che parlavano apertamente delle raccomandazioni che avrebbero ricevuto dopo l’università, degli amici influenti dei genitori, che ti invitavano ad uscire in un locale dove l’ingresso costava più dell’abbonamento mensile del bus etc… Persone totalmente disinteressate alla realtà del prossimo.

Io ti ho detto che voterò contro. Ho spiegato pacatamente perché. Mi sono offerto di portare l’opinione di chi vorrà delegarmi in tal senso.

Questo è odio?

E’ evidente che non sai bene di cosa parli.

Il peso di un ammontare sul reddito di una persona non è lineare. Se oggi mi chiedessi 200€ al mese per un progetto in cui credo veramente tanto, potrei darteli senza che danneggiare gravemente la mia famiglia. Sarebbe un impegno economico serio, un sacrificio personale rilevante, ma fattibile. Ma se mi avessi chiesto 400 mila lire all’anno 19 anni fa, mi avresti chiesto di abbandonare l’Università, perché quelle 400 mila lire mi servivano a pagare i libri e non avevo margini.

Quale? Dove? Perché lo tenete nascosto?

Ti ho già detto che la stragrande maggioranza di quelle 61.000 persone ci hanno votato o per il lavoro di Julia Reda o per la grande credibilità dei candidati. Su un punto avevi certamente ragione: ho scoperto successivamente non tutti i candidati credibili alle Europee erano esterni al partito. Mi sbagliavo su questo.

Ma rimane il fatto che il gran numero di preferenze di Gubello e Di Liberto sono espressione della fiducia in un’identità che questo partito sta continuamente rinnegando.

Comunque tutto questo sarebbe off-topic, qui se non li avessi tirati in ballo per giustificare la richiesta di aumento senza rispondere alla mia domanda.

Se tu ci volessi chiarire esattamente a quali esigenze di spesa giustificano una quota di 200€ all’anno e come queste esigenze di spesa siano legate al progetto politico di cui parli (che ci dovresti esporre come avevi promesso), allora potresti convincermi!

Ma alla luce dei discorsi che vengono fatti da tempo su questo forum, appare evidente che la quota che proponi è un modo per escludere chi non se lo può permettere. Per creare una classe dirigente di “migliori”, dove per migliori intendete semplicemente ricchi.

Ebbene, è evidente che non sai cosa possono fare i poveri per ciò in cui credono.

E se lo togliessimo a @solibo, @solibo? Conterebbe di meno senza deleghe? E senza presenza in Consiglio Arbitrale? E senza delega internazionale? E senza poteri di moderazione nel partito?

Rispondi per favore, conteresti di meno?

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Se tu avessi avuto il pudore di verificare il peso delle mie deleghe in AP nel corso degli ultimi sette anni avresti visto che la risposta è assolutamente no, non conterei affatto di meno. Anzi, probabilmente di più.

Supponiamo che PirataBimboMinkia (pbm nel seguito) abbia smesso di pagare la quota nel 2016.

Quanto deve pagare pbm se quest’anno si ripresenta dopo l’approvazione? 10 + 10 + 200 oppure 200 + 200 + 200?

lo è perché non mette sin dall’inizio tutti allo stesso piano. Far politica non è come avere un servizio (sociale, sanitario o altro): far politica è un impegno individuale e libero. Nessuno ti chiede di far politica associandoti ad un Partito, la si può fare attivamente anche senza, ed io lo posso testimoniare direttamente. Se una persona è ricca e vuole finanziare il Partito ben venga ma a mio parere dovrebbe farlo con una sola modalità: in forma totalmente anonima e con piccole e continue donazioni, in modo che ciò che eroga non si possa differenziare da nessun altro contributo volontario. Nessuno di noi vuole costruire qualcosa che favorisca la corruzione o anche solo un influenzare lobbisticamente le decisioni politiche del partito. Ci stiamo arruffando da giorni sulla Democrazia Liquida…beh questo è un esempio pratico di DL, mi sembra. Senza nemmeno troppe commissioni che giudicano o no ci eliminiamo sin dalle basi ogni possibilità anche solo d’ipotizzare che qualcuno che possiede molti soldi possa influenzare la politica del partito.

Easy: l’aumento vale per l’anno 2019 (e seguenti). Risposta esatta: la prima.

E allora chi ha pagato 10€ nel 2019 ne deve mettere altri 190. Salvo che verrebbe fuori un pasticcio ancora peggiore.

Secondo me, su questa ha ragione @f00l. L’assurdità non è dover pagare le quote arretrate, l’assurdità è restare soci senza rinnovare esplicitamente.

Per fortuna, questo è illegale: le donazioni vanno dichiarate in sede di approvazione del bilancio, e proprio per evitare una forma di influenza subdola e di cui i membri non siano a conoscenza.

Supponiamo che qualche personaggio controverso inizi a fare donazioni continue e cospicue: secondo te i membri del partito non dovrebbero esserne a conoscenza? E il tesoriere dovrebbe ometterne il nome quando il bilancio consuntivo del partito viene approvato?

E questo come sarebbe possibile, visto che la dirigenza è composta da tutti i membri?

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No, @mac spiegò il perché quando fu approvato lo statuto: il socio resta socio fino a rinuncia esplicita. Ma è socio moroso.

Beh, questa è una spiegazione, non una ratio. Non so quanto questo stile sia adatto a un partito politico.

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Se tu non potessi votare in Assemblea Permanente, mi dici come potrebbero delegarti?

Cosa sarebbe una forma di astensione?


E poi, tutto il resto del mio intervento in cui ti chiedo quali spese contingenti richiedono l’aumento e come le spese previste sono giustificate da quale progetto politico, l’hai letto?

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VOTERO’ NO

STORIA Quando si decise la misura solibiana dei “90 giorni nel deserto” dissi che avrebbe distrutto il PP-IT e così è stato. Un partito di una decina di persone in tutta Italia non è nemmeno un club. Grazie essenzialmente al PP-EU, ma anche al grande lavoro dei pochi rimasti, il PP-IT ha preso un brodino, oggi siamo una cinquantina, non un partito reale ma un partito in prospettiva. Ed ecco che arriva una seconda misura solibiana, l’aumento del costo d’iscrizione che avrà un effetto simile alla precedente.

GIUSTIFICAZIONI SOLIBIANE

di rispondere ad esigenze reali del presente Ci sono altre vie, ad esempio quella proposta per la prossima AO: la raccolta di fondi ma per un progetto. Vediamo come va

di evitare che gli iscritti scambino la partecipazione per un nuovo gioco della PS4 E’ esattamente il contrario: dagli iscritti si cerca impegno, fatica, solo chi vuole giocare è disposto a pagare cifre non simboliche,

di evitare (se mai dovesse succedere) quello di essere 20 milioni Ottima come battuta, oggi siamo una cinquantina. Quanti ne vuoi eliminare di questi 50?

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Stai facendo una colpa al tesoriere di non avere impegnato il partito a spendere soldi che non ha?

ma hai letto quello che ho scritto o lo hai interpretato? Ho parlato di “donazioni anonime” non di trasparenza. La trasparenza di un Partito è la dichiarazione puntuale di tutto ciò che riceve e ciò che viene speso, comprese le donazioni anonime. Ma chi sostiene il partito con delle donazioni DEVE, a mio giudizio, restare totalmente anonimo in modo che nessuno possa associare quei soldi a quella donazione nemmeno per la sua entità. Nel senso che se qualcuno ha la possibilità di donare ad un partito 10.000 euro do deve fare in piccole e quotidiane donazioni di massimo 2 o 300 euro, non di più. Così non si può nemmeno risalire al fatto che quei soldi provengono da chi ha soldi ma potrebbero provenire anche da chi ha difficoltà.

e che ci vuole ad influenzare gli altri disponendo di una maggiore capacità economica?

Ricordatevi che per donazioni oltre 500 euro annui ci vuole il registro e la comunicazione alla presidenza della Camera. (ma questo è un altro discorso)