Chi sono i Pirati? Sull'Identità di questo partito

Ho letto questo e mi è venuto in mente quando in una mailing list di cui eri amministratore qualche anno fa hai buttato fuori @solibo perché aveva risposto in un modo che avevi trovato offensivo nei tuoi riguardi - facendo quindi vittima, sbirro, giudice, giuria e boia in una sola botta. E ora ti lamenti del fatto che sei stato declassato senza passare da un organo di giustizia.

Condivido l’idea generale, anche se le trovo poco formali come definizioni. Ma vedo che il ragionamento in sostanze é che la conoscenza é strettamente legata alla comprensione delle informazioni, cioé é una fase successiva, mentre l’informazione é un insieme di dati. Se la mettiamo in questo modo io preferisco il termine etá o societá dell’informazione, perché finora di conoscenza, anche collettiva, ne ho vista ben poca.

1 Mi Piace

Ecco una frase che lascia il tempo che trova… Parecchie volte l’egocentrismo non va d’accordo con l’umiltà… Più che tutti questi titoli che state dando, dovremo usare: L’UMILTA’ DELLA CONOSCENZA (chi vuol capire capisca)

1 Mi Piace

Se ho toccato un nervo scoperto ti chiedo scusa. Peró ti devo anche chiedere di leggere con piú attenzione il mio testo. Il soggetto implicito é la societá, ne consegue che chiamandola societá della conoscenza implichiamo che la societá é conscia e comprende le informazioni che sta veicolando. Di questo, io ho visto ben poco.

Concordo, anche se il contrario di umiltá é superbia che é un vizio capitale, l’egocentrismo é importante per l’autostima, naturalmente quando non riempie la stanza.

Non sono titoli scelti da noi, c’é della letteratura a riguardo. Non mi esprimo sul titolo proposto da te in quanto sembra sia una stoccata indirizzata a non so chi.

1 Mi Piace

E’ stato “anche collettiva” che mi ha tratto in inganno, scusami ma pensavo non ti riferissi solamente al concetto di società… Mea culpa, ti chiedo veramente scusa…

Non è nessuna stoccata verso qulacuno in particolare, solo che troppe volte leggo “spiattellisti di conoscenza” che lo fanno senza conoscere la conoscenza altrui, dimenticandosi dell’esistenza dell’umiltà… Oltre che credo che in questo thread si stia cercando di dare un identità al partito tramite delle definizioni su cui appunto state discutendo, ed informazione o conoscenza, se non sono anticipate dall’umiltà, stiamo sicuri che se ne faranno un uso errato o più esattamente immorale… Quindi se stiamo parlano di “idendità di questo partito” io penso che prima di conoscere o essere informati, in questa società c’è bisogno di umiltà. Non mi dispiacerebbe se fosse uno dei valori fondamentali di questo partito, appunto UMILTA’ DELLA CONOSCENZA… (e poi la letteratura la possiamo creare pure noi, a proposito su questo “titolo” c’è il copyright :smile: )

Tanti anni fa non ce l’avevamo un sistema di giustizia adeguato. Ora ce l’abbiamo. Comunque oggettivamente @solibo si era comportato in modo scorretto secondo il Codice comportamentale e perciò la sua moderazione era legittima.

comunque i latini erano 4 gatti e non avevano internet noi siamo 7*10^9 e siamo quasi in full mesh tramite internet

informazione: A,C,G,T conoscenza: patrimonio genetico

informazione: a,b,c,d,e,f,g,h,i,j,k,l,m,n,o,p,q,r,t,u,v,w,x,y,z conoscenza: “Fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza”

informazione: Shannon conoscenza: consapevolezza, comprensione, significato, rappresentazione

analogia informazione: ethernet frame analogia conoscenza: html

è mia opinione che nel 2019 spannometricamente informazione e conoscenza, almeno tra gli ignoranti, venga declinata più cosi che con le definizioni linguistiche antiche, che poi i linguisti moderni ci sguazzano sul fatto che modifichiamo continuaente il senso adattandolo alla società contemporanea (ma è un altro discorso)

è solo perchè è nata prima che suo figlio potesse generare suo padre in informatica c’è informazione automatica e non arte dell’informazione, si è arte come la intendono gli inglesi cosi come l’arte della scienza e l’arte della matematica E’ un pò come esaltare il frame ethernet, si carino ed importante ma non è una poesia. Arte italiana non è arte inglese, il nostro linguaggio è matematico logico e se diciamo arte vogliamo intendere esattamente quello ecco perche parliamo di ingegneria informatica o scienze informatiche (ormai rideclinate in informazione) e non di, a mio avviso più romantico, arte. Ars in inglese è un contesto culturale legato appunto alla conoscenza dei popoli che usano specificatamente quel termine.A me piace e lo userei anche in Italia.

Dunque dobbiamo valorizzare la conoscenza che comprende tutto, cosi come tutta la natura osservabile viene “ars-tisticamente” dissezionata nelle sue più piccole componenti di informazione. Le quali, di nuovo, vengono ricombinate per costruire nuova conoscenza.

2 Mi Piace

non dovete mettere solo il “cuoricino” del “mi piace”, anche delle “mani che applaudono” dell’ “applauso”, perchè in questa risposta avrei voluto anche applaudire p.s. è una richiesta seria

Ti stai candidando anche ad admin e sviluppatore del software del forum…

Non voglio sembrare pedante, ma credo stiate confondendo Informazione, Dato e Supporto Fisico.

L’informazione esiste solo nella mente di un essere umano.

Il dato, dal latino datum, participio passato di dare, è una rappresentazione dell’informazione che possiamo appunto dare, trasferire ad altri, elaborare etc…

Il dato esiste nel mondo fisico attraverso il supporto fisico che lo veicola, sia esso un libro, un disco rigido, un cavo ethernet etc…

Queste distinzioni, spesso sottovalutate dagli stessi programmatori, impattano ogni livello dell’informatica, dall’interfaccia utente ai driver hardware.

Giusto per fare un esempio facile, la stessa distinzione opera fra Algoritmo e Programma. L’algoritmo è un’informazione ed esiste solo nella mente del programmatore che lo conosce. Il software invece è un dato, una rappresentazione di un algoritmo presente nella realtà, trasferibile e interpretabile da un computer. La differenza si mostra in tutta la sua profondità quando si prende in considerazione i bug.

È vero che gli slittamenti semantici dei termini avvengono naturalmente in una Cultura (e tanti di più in una disciplina primitiva come l’Informatica).

Ma lo scopo delle definizioni è delimitare (dal latino de finire) il significato attribuito ad un significante per facilitare la comunicazione umana.

Altrimenti finiamo con chiamare tutto “cosa”, e smettiamo di avere comunicazioni significative. Cosa per altro può diventare (ed è già oggi, in effetti) uno strumento di Potere.

La nostra Curiosità fortunatamente ci spinge a resistere alla confusione e diventa così sia un presidio di libertà sia un valore comunitario.

Comprendo il tuo punto di vista, peró devi anche considerare che le definizioni non possono essere troppo rigide. In primo luogo lo stesso termine puó avere piú di un significato, in secondo luogo, molto spesso il significato si modifica a seconda del contesto o certe volte puó assurgere a metafora. L’etimologia é solo un lato del problema.

Comunque il mio tentativo era non tanto di definire cosa sia la societá dell’informazione o l’informazione in sé, ma di definire da quale punto di vista osserviamo il mondo. Cioé a quali domande tentiamo di rispondere, domande come:

C’é una nuova tecnologia:

  • qual é il suo impatto sulla societá?
  • quale sui diritti dell’individuo?
  • quale sul benessere delle persone e del pianeta?
  • il mondo sta migliorando o peggiorando?
  • quali leggi potrebbero favorire un’evoluzione positiva in una societá tecnologica?

Ovviamente questo é solo un esempio, le ho buttate cosí

Eppure tocchi tutti i temi che affronto nel mio articolo (ancora incompleto) intitolato “What is Informatics?”. Farò del mio meglio per concluderlo e pubblicarlo al più presto perché propone soluzioni semplici e pratiche (seppur non facili) ai problemi che poni.

Un manifesto che accoglie in parte la riflessione che sottende a questo thread e può rappresentare una prima risposta (pur incompleta) la trovi nel Manifesto di Vienna sull’Umanesimo Digitale.

Invitato a leggerlo da uno degli autori con cui ragiono spesso di queste materie, l’ho firmato perché, rispetto alla cultura e alla prassi prevalente nell’IT, mi sembra indicare (pur con una certa timidezza) la direzione giusta.

Ma per spiegarti meglio perché… devo trovare il tempo per finire quel saggio. :smile:

2 Mi Piace

nella mente umana c’è la consapevolezza del ruolo che quella combinazione di informazione possa rappresentare , ovvero la conoscenza

L’informazione esiste a priori, è l’esistenza stessa della geometria, è la configurazione dello spazio.

Il dato ed il supporto fisico non entrano in questo discorso.

Oibò! Qui entriamo nella Filosofia della Matematica.

Se fossi un po’ più cauto dovrei cedere il passo a @MCP… ma mi accontento che mi corregga.

Platone direbbe che hai ragione, che la Geometria precede la natura.

Come ho scritto in passato, io invece non credo che la Matematica o la Geometria esistano fuori dalla mente umana. Non sono però nemmeno un empirista: la mente umana funziona in base a dei meccanismi geneticamente determinati. In pratica, la nostra mente ha dei limiti che l’esperienza non può superare e certe idee ci sono precluse, mentre altre sono geneticamente incentivate.

La Informazione non esiste fin tanto che non si delinea nella mente di una persona in un modo tale da poter essere comunicata. Fuori dalla mente dell’uomo non esiste. E all’inizio è un intuizione, un idea, una sensazione. Quando diventa chiara abbastanza da essere comunicata attraverso il linguaggio, allora è un’informazione. E questo vale anche per la Geometria o la Logica. Non sono entità a sé, esistenti in un piano ontologico diverso dal nostro.

Sono strumenti specifici della nostra specie, prodotti della pressione evolutiva che ci spinge a collaborare.

E secondo me, l’Informatica è il prossimo passaggio di questo percorso. Ricongiunge, dopo millenni, Matematica e Filosofia. E per la sua immensità inesplorata è il terreno preferito dei Pirati.

1 Mi Piace

Ragazzi adoro questi discorsi però, Di cosa stiamo parlando, quasi totalmente off-topic, il discorso di identità sta diventando più un dibatitto filosofico che qualcosa che mette dei punti alla vera idendità di questo partito… Proponiamo i punti fondamentali dei valori che deve avere il PP Italia (anche se già ci sono), sono 94 post, ed ancora nessun avvistamento della conclusione all’orizzonte

La conclusione è qui. :wink:

Hai scritto un bellissimo testo, ma a che serve? perchè ancora non l’ho capito… Cosa volevi concludere? Ti dico questo perchè io non voglio altre chiacchiere, voglio conclusioni, nonostante alcune chiacchiere siano appaganti, ma non trovo “conclusioni” in questa discussione, nemmeno col binocolo…

Serve per ricordare a tutti cosa sia un Pirata.

Informazione e comunicazione sono rapporti non sono stati. Dati e conoscenza sono stati.

Non sono sicuro di comprendere cosa intendi.

La conoscenza è l’insieme di informazioni presenti in un dato momento nella mente di una persona. E definire come “stato” i dati in transito su una fibra ottica o su una rete wifi è un po’ controintuitivo (cosa che non significa affatto che sia sbagliato, potrei semplicemente non aver capito cosa intendi).

Puoi elaborare?