questi i motivi per i quali autistici non accetta bitcoin: perche’ non accettiamo bitcoin
mi sembrano condivisibili. non so se sono motivi sufficienti per togliere i bitcoin anche dal sito pirata, ma certo valgono una riflessione.
questi i motivi per i quali autistici non accetta bitcoin: perche’ non accettiamo bitcoin
mi sembrano condivisibili. non so se sono motivi sufficienti per togliere i bitcoin anche dal sito pirata, ma certo valgono una riflessione.
Credo che la maggiore criticità sia quella della libera fluttuazione sul mercato dei cambi, in altre parole della sensibilità alla speculazione. Naturalmente questa sensibilità è influenzata anche dai “piccoli numeri” del bitcoin. Se ne circolassero di più, sarebbe più difficile influenzare il cambio.
Se ti sembrano condivisibili, leggi anche i commenti al post: a me sembrano molto più condivisibili.
condivisibile come un gruppo di mormoni che preferisce a tutti i costi rimanere con la clava nel 1400 con tutto il ratio ineccepibile
il blockchain deve circolare end of story
ci saranno molti detrattori che combatteranno il teletrasporto avranno dalla loro parte tutta la ragione del mondo saranno convincenti
ma come disse gandhi … alla fine vinci
leggete la parte sui faircoin [Enric Duran, il “Robin Hood delle banche”, ha un piano per sconfiggere il capitalismo globale][1]
“E invece il faircoin? Come Funziona? Il faircoin è la moneta utilizzata per gli scambi interni fra le realtà che partecipano alla cooperativa. Si basa sull’algoritmo del bitcoin, ma è stato modificato per cambiarne alcune caratteristiche sostanziali. Mentre il bitcoin ha dei forti elementi competitivi e speculativi, il faircoin si basa sulla cooperazione.”
“Il bitcoin ha un alto impatto ambientale per via dell’energia consumata dai computer centrali per crittare i segnali (si calcola che una singola transazione consumi la stessa di energia di un villino familiare americano in un giorno). Quello del faircoin sarà minore? Sì, il dispendio energetico è decisamente minore. Inoltre stiamo lavorando a un faircoin 2.0 che migliori ancora questo aspetto, assieme a tante altre migliorie nel sistema di emissione e gestione della moneta.” [1]: http://www.italiachecambia.org/2015/10/enric-duran-robin-hood-banche-capitalismo-globale/
Rispondo all’invito di riflessione. Non sono esperto di BitCoin, ma è interessante conoscere la reazione di chi non è esperto. Incuriosito dalla novità, sono andato a leggermi qualcosa (ormai qualche anno fa) e mi è parsa un’iniziativa piú audace di una semplice moneta sconto come può essere lo SCEC. Purtroppo il primo freno è la constatazione che cmq non posso fare a meno degli euro e quindi non mi aiutano a diventare indipendente da un circuito monetario che non condivido. Inoltre, ho saputo in seguito, di cambi di valore notevoli per questa moneta, che lasciano un senso di instabilità molto forte (sono cmq contento che vada avanti il progetto, perché sono per il pluralismo) e ho pensato che il motivo di queste oscillazioni fossero dovute al fatto che non esiste una reale e solida economia locale dietro questa moneta.
L’esperimento è interessante e nulla vieta che la soluzione migliore siano piú circuiti monetari. Sicuramente è seccante averne piú di uno, cosí come è seccante avere piú social network da seguire, però 2 monete con un preciso scopo, possono essere la mossa giusta per intervenire sulle storture dell’attuale sistema finanziario e sulla mal distribuzione della ricchezza nel mondo.
Una sera qui a Milano sono andato ad un BitCoin meeting: ho consciuto qualcuno veramente in gamba, altri pazzi fuoriosi e altra gente assolutamente mediocre. Tra i tanti (ma non ti dico in quale categoria secondo me) c’era un tipo che quando gli ho chiesto cosa pensasse di Ethereum mi ha risposto “Tutto ciò che non è BitCoin è contro BitCoin”. Questo mi ha fatto capire diverse cose.
Ricollegandomi al discorso fatto in Economia sostenibile per l'ambiente e umanamente solidale l’umanità attualmente ha un problema immenso con il distacco di quella minoranza di circa cento persone che continua ad avere un guadagno esponenziale attraverso l’output delle corporation mondiali e banalmente attraverso il fatto che possiedono la più grande fetta del denaro sul mercato, di conseguenza aumentano i profitti, e tutto ciò senza pagare tasse in qualsiasi paese, vivendo in pieno l’assurdità del sistema economico che premia chi ha e indebita chi non ha.
È matematico che per trasformare l’economia mondiale in una economia sostenibile, le entità più ricche (e nel nostro caso sono un centinaio di semplici persone) devono contribuire, banalmente con le tasse al diciamo forse 90% non sugli introiti, bensì sugli averi. Tali persone continuerebbero ad essere le più ricche del mondo, ma senza impedire al resto dell’umanità di avere una vita decente.
Il Bitcoin in questo ambito non risolve nulla. Mentre noi dovremmo inserire nel nostro programma la tassazione “Robin Hood” sulle transazioni finanziarie ci sta questo strumento digitale che di fatto è un ulteriore meccanismo per l’evasione fiscale. Una moneta che permette di scambiare valore “in nero” senza dare il contributo alla società. In pratica, il Bitcoin aumenta le opzioni per le persone straricche di gestire la fuga di capitale e far sì che la popolazione non sappia neanche più dove andare a pescare per ricreare un equilibrio economico sostenibile tra the super-rich e the rest of us. Il Bitcoin è ideale per tutti coloro che hanno in mano soldi sporchi e vogliono spostarli altrove, danneggiando gli interessi dell’insieme sociale – in particolare dei ceti medi che si ritrovano stritolati tra miliardari ed indebitati.
La moneta digitale che ci serve deve essere etica nella sua essenza, costruita apposta per detrarre una percentuale dalle transazioni e donarle alla società umana affinchè si riducano le ingiustizie. Ultimamente Richard Stallman ne parla spesso di una moneta del genere. Si chiama TALER, Taxable Anonymous Libre Electronic Reserve. http://taler.net
Devi tener conto di una cosa, la massa monetaria non va considerata in un’unica maniera, c’è una differenza notevole, negli effetti, tra la massa monetaria che circola quotidianamente o nel breve periodo e gli investimenti, i risparmi che tolgono il denaro dalla circolazione per un periodo medio-lungo. Potrebbe venire in mente la distinzione tra massa monetaria M1, M2 ed M3 (dal 2006 la Fed negli USA ha ignorato M3 perché effettivamente è simile a M2), non sono esattamente la stessa differenza che illustro qui, ma è simile. Consideriamo dunque MC la massa di denaro che circola entro 1 anno, mentre MA la massa di denaro che resta in attesa in cassaforte, in un fondo di risparmi, che è stata rubata e si attente il momento di “ripulirla”, qualsiasi motivo che la tiene bloccata per piú di 1 anno. Potremmo fare distinzioni piú dettagliate, ma quello che conta è il concetto.
Se c’è del denaro, ma questo di fatto non passa nelle tasche della maggior parte della popolazione: non alimenta l’economia reale, non influenza i prezzi dei beni di consumo piú ordinari e diffusi. Quindi è come se “non ci fosse”. In tal caso:
Detto questo si potrebbe pensare che ritengo che un QE (quantitative easing = facilitazione quantitativa = ovvero immissione di denaro per far ripartire l’economia reale) sia la soluzione definitiva e principale: no. Devo anche aggiungere che le banche centrali si sono ritrovate costrette a fare questa operazione per non deprimere troppo la propria economia interna, però molti di questi soldi, essendo dati in primo luogo alle banche commerciali (che mediano tra banca centrale e Stato o aziende) se li sono tenuti per sistemare dei loro conti interni o hanno fatto investimenti nel mercato finanziario adatti alle loro esigenze. Quindi, soprattutto in Europa, il QE è stato un beneficio per l’economia reale solo marginalmente.
Purtroppo, ci sono dei meccanismi di squilibrio nell’immissione di nuovo denaro e nella concezione che tutto quello che finanziamo deve provenire da grandi capitali (principalmente è cosí: piú il capitale è piccolo, meno conta) che si sottrae nel lungo periodo denaro dal “bacino della popolazione” e lo si riversa in quello dei grandi capitali. Inoltre, c’è un passaggio di denaro, proprio attraverso lo Stato che deve pagare i suoi finanziatori, in cui il denaro dell’economia reale passa al mercato finanziario. Questi meccanismi di squilibrio sono gravi e occorre intervenire, purtroppo i cittadini che non hanno potere, né voce in capitalo, né conoscenze, sono “vittime confuse”, mentre chi ha potere trova vantaggioso questo squilibrio di ricchezza, perché dà maggiori garanzie alle grandi ricchezze, piú il potere derivante da questo squilibrio.
Credo che possano esserci altre soluzioni; inoltre, attenzione a dare cifre come “90%” perché senza dati sottomano si possono commettere imprecisioni grossolane che portano alla perdita di ascolto di eventuali esperti. Preciso anche che la sostenibilità dell’economia non si raggiunge solo intervenendo sul sistema finanziario, ma occorre poi passare alla politica economia, ovvero “cosa vogliamo finanziare?”, “come ci svilupperemo nel medio-lungo periodo?”. A questo punto entra in gioco anche l’etica e la politica dovrebbe contare piú del mercato (non il contrario come accade ora).
Se il Bitcoin è senza imposte fiscali (ho letto che è cosí), praticamente è un circuito monetario che vive solo di mercato, nulla di male se la nostra vita non dipende da una moneta del genere, ma il risultato saranno appunto forti squilibri di ricchezza. Infatti, il mercato non realizza equi scambi nemmeno se ci si mette di impegno, e l’impegno di norma è l’opposto dell’equo scambio. Inoltre, la condizione in cui tutti gli “attori” del mercato hanno pari valore da scambiarsi è un caso teorico inesistente. Quindi, chi non “vale abbastanza” e/o non ha abbastanza fortuna, vedrà i suoi soldi uscire piú velocemente di quanti ne arrivano o non arrivare affatto, e vincerà meglio chi saprà speculare meglio (qualità in attrito con l’onestà, la trasparenza e sentimenti umani di cooperazione).
Taler potrebbe essere una soluzione molto valida, è già lungimirante che parlano di imposte solo sulle transazioni o sul reddito. Infatti, il risparmio, se tassato, porta i risparmiatori a investire in case, gioelli, macchine di lusso, con il rischo di bloccare certi settori del mercato, alimentare bolle speculative, creare insicurezza verso il valore della moneta (una soluzione è applicare una tassa annuale su certi beni di lusso, ma si starebbe sempre in cerca di ciò che non è tassato e diventa possibile non dichiarare certi beni di lusso ed evadere le imposte).
Grande. Hai colto il pensiero e mi hai corretto gli errori grossolani. Si, certamente i metodi per ripristinare l’equilibrio potrebbero essere tanti… nella vecchia proposta in liquid ne abbiamo messi alcuni… la svalutation (per usare un termine celentanesco) mi pare che non ci sia nell’elenco… Mi pare che in te abbiamo una persona con gli stessi giusti obiettivi politici ma una buona dose di competenza specifica, perciò spero di concretizzare con te un programma economico in un prossimo futuro che faccia intendere meglio ai molti critici come e perchè il reddito di esistenza non è follia.
ragazzi non andiamo off topic, per le questioni economiche diverse dal bitcoin aprite un nuovo topic o usate quelli già aperti
certo ogni teconologia può essere usata per scopi benefici, ma se viene usata per scopi tutt’altro che benefici meglio non usarla.
il bitcoin è una moneta speculativa e a quanto pare esentasse. quindi meglio non usarla. se un giorno venissero risolti questi problemi allora si può usare.
usare il bitcoin non ha alcun beneficio sociale o etico, anzi si sostiene un fenomeno altamente speculativo e tutt’altro che etico. usare l’euro da parte del partito pirata ha impatto nullo. spingere le persone a usare bitcoin è come spingerli ad acquistare titoli di borsa azionari a casaccio e senza saperne nulla. un giorno acquisti bitcoin per un controvalore di 100 euro, quando li rivendi potresti riaverne indietro 20€. non sono io a essere infantile, sei tu che ti rifiuti di capire quello che scrivo.
Lynx, non serve integrare alcunche’ di umanistico nel Bitcoin perche’ il suo funzionamento gia’ sottrae granularmente risorse economiche (ie: quelle necessarie a produrre energia) durante l’uso; ogni attivita’ monetaria (mining e transazioni) impiega comunque una certa quantita’ di energia; qualunque attributo ulteriore non fa altro che aumentarne la complessita’, quindi la quantita’ di energia necessaria, quindi riportare questi livelli di energia alle quantita’ insostenibili della valuta tradizionale ottenuta con strumenti medievali (es: Gutemberg) e processi amministrativi barocchi (es: contabilita’ in doppia colonna). Ripeto: ogni transazione, per diventare valida e quindi essere integrata nella blockchain distribuita, impiega una quantita’ di energia elettrica; e questa quantita’ cresce nel tempo in proporzione alla dimensione e la profondita’ della blockchain. Cioe’ ogni transazione e’ ‘tassata’ in termini energetici; il che significa che se tu la tassi ulteriormente a causa di qualche tua fantasia, chiedi al sistema di aumentare l’impatto ecologico, la rigidita’ dei sistemi formali che si occupano di mantenere in essere i sistemi vitali, e la violenza dei militari a loro protezione. Invece di pagare il costo dell’energia 1 volta, la paghi N volte. E l’energia e’ un mercato chiuso; i militari proteggono le petroliere senza fare distinzione tra attivisti di greenpeace e bombaroli assortiti; li affondano e basta. Poi, eventualmente, dopo, se proprio non riescono ad insabbiare perche’ qualcuno degli ammarati c’e’ rimasto secco, ti dicono che era un ordine di servizio; allora, poi, eventualmente, dopo, se riesci a portare il loro ordinatore di servizi alla sbarra, ti dicono che era la mafia quindi e’ il caso che stai buono fino al termine delle indagini; poi, eventualmente, dopo, se riesci a ricostruire che diavolo e’ successo … ti dicono che hanno condannato un generale della Guardia di Finanza oramai gia’ in pensione (il quale, anche volendo, ti puo’ restituire al piu’ qualche decina di migliaia di euro; ma tu ne hai spesi milioni per ottenere quel risultato, e altri milioni sono stati rubati nel frattempo). Poi, dopo, eventualmente, essendo gia’ passati 20 anni … serve sentenza corte costituzionale 01/2014 per dirti che si, avevi ragione tu, e il tuo amico morto in battaglia e’ un Santo (religioso, oppure laico come quello sui calendari di Beppe Grillo), ma purtroppo le istituzioni devono proseguire perche’ chi ha scritto la sentenza (Giudici Costituzionali) vogliono la propria pensione e non l’avrebbero senza l’istituzione che li ha istituiti tali.
Parli di proteggere la classe media ma cosi’ facendo stai solo riducendo la quantita’ di classe media; cioe’ costringendo quei pochi dotati di pannelli solari, e che li hanno messi per puro spirito di civilta’ anziche’ pensare a farne una rendita di posizione, a donarti l’energia in eccesso per sostenere una valuta elettronica che e’ tanto pesante quanto quella bancaria. In sostanza le banche parassitano a monte la classe media che compra i loro pannelli solari via tassazione e dazi assortiti sull’industria mineraria, e poi tu parassiti quella stessa classe media a valle chiedendo loro di impiegare ANCHE una moneta energeticamente piu’ pesante del necessario a svolgere il compito della moneta … e tra 10 anni, quando cioe’ il loro inverter si rompera’ non avranno i soldi per rimpiazzarlo perche’ li hanno donati a te per qualcosa di cui non avevano bisogno; oppure si indebiteranno, evaderanno il fisco, o ruberanno, pur di avere a sufficienza da cambiare l’inverter e continuare cosi’ ad impiegare i pannelli per i 10 anni rimanenti prima del totale esaurimento del processo elettrochimico con cui i pannelli solari producono corrente elettrica. Dopodiche’ dovranno pagare cifre assurde perche’ i processi di ricondizionamento del silicio ossidato sono estremamente costosi, in termini di energia, per lo smaltimento imposto obbligatoriamente per legge. Una parte se ne rendera’ conto e ti maledira’ (anche venendoti a cercare con un machete in mano), una parte invece morira’ di stenti mentre parla di uomini-lucertola, scie chimiche, mafia, massoneria cristiano-giudea-musulmana-cinese, cantando Jovannotti, con uno scudetto nazionalsocialista tatuato fresco fresco sul braccio; cosa che li rendera’ estremamente divertenti e vulnerabili anche allo scherno dei giovinastri del momento che hanno anch’essi una certa verve nazionalsocialista ma non se lo tatuano perche’ preferiscono le camicette a quadretti … i quali diranno merda e corna del TALER usando il nuovissimo APPLER come specchietto per le allodole.
In questa storiella di fantasia N=3; ma il peso delle volte che finisci per pagare quell’ingiustificato quantitativo di corrente elettrica e’ indefinito. Puoi modificare N e Peso di ogni n, quanto ti pare… ma voi scemi del villaggio rimanete peggio della peste bubbonica ebolosa. In altre parole, puoi immaginare quello che vuoi, ma purtroppo il silicio nei pannelli solari ha un funzionamento noto e prevedibile; che lascia poco spazio all’immaginazione. E ancora meno alle chiacchiere.
Nota di stile: il Peso e’ una unita’ di misura molto comune in america latina. In Repubblica Dominicana, al nord, c’e’ una citta’ chiamata Puerto Plata che deve il suo nome al fatto che Cristoforo Colombo salito sul vicino Picco Isabel, guardando in basso ebbe il sentore di una baia argentea e da li’ i nomi Monte de Plata (poi Picco Isabel), e Puerto Plata. In realta’ di Plata (sp. ‘argento’) c’era solo il nome; erano solo fantasie di un marinaio. In compenso pero’ c’e’ tanto ‘Platano’ … banane ipernutrienti, velenose se non cotte a dovere, che impiegano anche oggi per fare di tutto, dal pane alla zuppa tipica. Roba particolarmente pratica e gustosa; un vero argento vivo. Tuttavia dato che l’isola divento’ il principale approdo per la tratta di schiavi prima spagnola, poi inglese, infine anche Italiana (io posso testimoniarlo) … perche’ gli armatori volevano i denari promessi da Re, Regine e i loro avventurieri che partivano alla ricerca delle grandi ricchezze indiane… per arrivare ad afferrare una di quelle banane e mangiarla prima che te la rubino quelli piu’ grossi, ancora oggi si rischia tanto la pelle. Per lo meno io son scappato con la coda tra le gambe; c’erano poveracci ovunque e omini di guardia davanti alle banche che dormivano usando i fucili a pompa come reggi testa. A guardia … del centro; lontano dal turismo non c’era niente a guardia; bastava entrare in un bancomat per ritrovarsi circondati da persone che chiedevano l’elemosina (se eri fortunato). Pertanto sarebbe meglio esplicitare i tuoi buoni propositi, usando una misura di reddito universale, senza gravare (a quel punto indebitamente, visto che stai gia’ apertamente alimentando i poveri) gli strumenti tecnologici atti a garantire gli scambi.
io non ho capito una parola di quello che hai detto. prima di partecipare a un forum dovresti studiare come parlare in modo chiaro e comprensibile.
qui stiamo parlando se il partito pirata deve proporre i bitcoin come sistema di pagamento. io non so assolutamente di cosa tu invece stia parlando, mi sembra che metti frasi e parole a caso inserendo ogni tanto la parola bitcoin.
Questo è uno dei più gravi errori dei tecnici nei riguardi dell’umanità. Ogni tecnologia ha parametri politici e implicazioni etiche intrinsiche ad essa. Se lasciamo che la tecnologia sia, non riusciremo a sopravvivere sul pianeta. Già l’odierno stato di sorveglianza totalitaria non è l’esito di un qualche masterplan cospirativo dei governi del mondo. È la semplice conseguenza dall’usare tecnologie digitali nel modo più pratico e naif: senza protezione dei contenuti. Non è l’essere umano a rovinare l’Internet. È l’Internet che è stato costruito senza tenere conto delle esigenze più fondamentali dell’essere umano come la capacità di organizzarsi democraticamente.
Stiamo illustrando le criticità di Bitcoin confrontandolo con uno strumento dal potenziale etico. Mi pare che abbiamo illustrato bene perchè non è il caso di insistere a promuovere questa tecnologia. Non direi che sia off–topic, au contraire.
sono daccordo, serve una moneta etica, non serve a nulla una moneta anonima e decentralizzata, ma che poi fa danni più che risolvere problemi.
per quanto riguarda il partito pirata proporre il bitcoin come strumento di pagamento induce ad acquistare una moneta che oggi vale 100 e domani forse 50. non mi sembra una cosa saggia. quindi quando sarò nell’AP proporrò di toglierla dai sistemi di pagamento dei pirati. se qualcuno lo fa prima di me meglio ancora.
Bitcoin non ha parametri politici; forse al piu’ etici, ma sempre relativi solo e soltanto all’attuale conoscenza della realta’ che ci circonda. Bitcoin e’ una mera f(e) - funzione di energia - esattamente come tutta la materia, noi inclusi. E’ la funzione strettamente necessaria a garantire integrita’ di messaggio. Se vuoi cambiare bitcoin devi discutere E=mc2; non teoreticamente, che e’ gia’ stato fatto, ma praticamente per tutti e chiunque.
Bitcoin e’ sicuramente migliorabile, ma i cambiamenti da apportare riguardano adeguamenti quantitativil; non qualitativi. Si tratta di impiegare SHA3 anziche’ SHA2 non appena altri parametri lo consentono; non di cambiare la natura di Bitcoin per gravarlo di questioni etiche non ben precisate. E’ gia’ lo strumento ideale perche’ piu’ semplice, occorre solo limarlo mentre se ne fa uso attendendo il phase out della finanza tradizionale.
Quanto alla protezione dei contenuti, preferisco la protezione delle persone. Sono inversamente proporzionali: piu’ cerchi di proteggere i contenuti, come fatto in questo forum (es: assegnando bonus per la prima citazione, e gli altri bonus come fosse un videogioco, e quindi sollecitando contributi liberi da taglincollare col tuo nome nello strumento decisionale), meno persone sono tutelate.
Il cancro e’ il crowdsourcing, non la sua unita’ di misura.
Ancora una volta, per errore o per dolo (non posso saperlo), stai invertendo causa ed effetto al solo fine di perseguire un secondo fine: DRM. E’ una concezione diabolica di ‘open source’. Tant’e’ che Stallman non e’ propriamente un fan del DRM e piu’ in generale della contabilizzazione dei contenuti. Ne’ lo era Lessig in quanto l’impiego di DRM previene la creativita’ libera. Ne’ lo sono io in quanto i DRM consentono adduzioni potenzialmente letali (es: documento pdf giudiziale modificato dall’autore originale remoto, all’oscuro del lettore che lo sta leggendo). Quello che vuoi e’ gia’ ripetutamente fallimentare. Puoi contabilizzare granularmente il tepore di una caldaia, il freddo di un frigorifero, i km di un mezzo di trasporto automatico, e tante altre cose; ma non l’informazione. Perche’ appunto, come rilevi, per farlo devi spendere energia … che pesa troppo (sul pianeta) rispetto all’informazione; e quindi l’energia pesa piu’ di quanto pesi tu con il tuo DRM. Aggravi i problemi energetici per ricavarti un profitto.
Proteggere i contenuti implica gravare di piu’ sull’ambiente; indipendentemente da quanto ci giri attorno con le parole. Perche’ serve piu’ energia per farlo.
Giusto, infatti noi parliamo di ridistribuzione e reddito di esistenza – perchè sono delle risposte molto più profonde e lungimiranti. Ne parliamo in https://taverna.arrembaggio.eu/c/economia/reddito – Ma sicuramente non si può essere contrari ad un diritto garantito all’acqua.
Mentre sulla questione della etica stessa che vorremmo apportare alla politica, credo sia una questione di democrazia liquida e assenza di sorveglianza… Ne parliamo in https://taverna.arrembaggio.eu/c/democrazia/liquida e https://taverna.arrembaggio.eu/c/democrazia/tecnocontrollo rispettivamente.
Ah ah, bella. Credo di percepire il tuo concetto, ma mi sfugge in quale modo sia una soluzione al problema della globalizzazione fuori controllo.