Un tema che é venuto fuori dal ragionamento sulle tecnologie informatiche é il rapporto tra software proprietario e software libero.
Un primo ragionamento tende ad affermare che il libero accesso alla conoscenza deve essere coniugato in termini di obbligo di pubblicazione del codice sorgente da parte di tutti i produttori di software.
Questo solleva alcuni elementi:
La genesi del copyright e dei brevetti, fonda il suo ragionamento sulla necessitá dei produttori di conoscenza di avere un reddito, una motivazione e una convenienza economica nel produrre innovazioni tecnologiche. Che per loro natura, hanno una elevata probabilitá di fallire e quindi spesso necessitano di ingenti investimenti, anche perché la scienza é piena di scoperte piú o meno casuali dove la tal scoperta é poi stata usata in un campo completamente diverso da quello per il quale era stata progettata.
Quindi la mia prima domanda é: si dovrebbe lasciare ai proprietari del software la libertá di scegliere sotto quale licenza rilasciarlo o si dovrebbero obbligare i proprietari a rilasciare i sorgenti in ogni caso?
Un cambiamento rispetto agli anni 90 e primo decennio del 2000 L’avvento dell’open-source ha provocato il tramonto del mercato della vendita di software inteso come pacchetti da installare in una macchina. I guadagni si sono abbassati e il mercato ha cominciato a cercare nuovi paradigmi e nuove soluzioni, il personal computer ha ceduto il passo a sistemi meno potenti e meno costosi che si appoggiano per la potenza di elaborazione a mainframe remoti. E’ nato il cloud e tutti i concetti legati al mondo “As a Service”.
Il mondo “As-a-Service” sostiene economicamente il mondo open-source perché ha un’oggettiva convenienza economica nel farlo.
E’ avvenuta una separazione tra le libertá che definiscono il software come libero e il servizio commerciale che il software puó offrire. Cioé il software open-source puó venire usato in remoto offrendo un servizio commerciale senza infrangere alcuna licenza.
Questo é un dato che si deve investigare e del quale si deve tenere conto, perché il paradigma é cambiato.
Chi paga le bollette? Da dove viene l’innovazione? In quale modo la societá progredisce? Da dove arriva il denaro per finanziare ad esempio l’automotive? In ultima istanza, il denaro deve venire dal plus-valore del lavoro. Quindi dalle aziende.
Non é un segreto che l’enorme progresso dell’open-source arriva dalla sua capacitá di infilarsi nei meccanismi aziendali non solo per via della fatto che é direttamente modificabile, ma anche perché fornisce una base di conoscenza comune che aumenta la disponibilitá di lavoratori in un contesto talmente specializzato da renderli di difficile reperimento. Per esempio, é molto piú semplice trovare gente che conosce Ansible, piuttosto che qualche sistema d’automazione proprietario prodotto da IBM. Per contro, dobbiamo anche dire che é veramente raro che il software open-source fornisca “qualcosa che prima non c’era”, storicamente il mondo open-source é molto piú bravo a produrre cloni di qualcosa che giá esiste. Cioé non produce innovazione, stabilizza un concetto e lo rende parte di un modello culturale condiviso dall’intera comunitá informatica, anche quella proprietaria, che spesso se ne avvantaggia per produrre i passi successivi.
Per riassumere: L’open-source é spesso finanziato dal mondo proprietario L’open-source produce meno innovazione del mondo proprietario, ma la produce.
Esiste codice che non dovrebbe essere letto? Esistono situazioni particolari dove sarebbe meglio non rendere il codice pubblico? Per esempio, un terrorista potrebbe avvantaggiarsi di un bug nella sicurezza delle torri di controllo aeree che non é ancora stato risolto? O anche il software di atterraggio di un aereo? Le ho buttate cosí, ma immagino che si possa costruire una riflessione anche su questo. Ovviamente non pretendo di avere l’ultima parola.
Dicotomia e complementarietá L’open-source é il codice proprietario sono costretti a convivere? Mi spiego meglio, esistono studi sociali che sostengono che il capitalismo non potesse sopravvivere senza il comunismo, perché erano due lati dello stesso paradigma sociale, nel momento in cui é crollato uno, l’altro gli é caduto addosso perché non era in grado di reggersi, non é un caso che Marx fonda la sua teoria partendo dalle logiche conseguenze che si generano in un sistema capitalista.
Quello che io ipotizzo, é che l’open-source e il software proprietario siano due lati della stessa medaglia entrambi necessari alla societá dell’informazione per fare il suo percorso, cioé il paradigma della societá dell’informazione si poggia su queste due gambe che si mischiano e si influenzano continuamente a velocitá che sarebbero ingestibili da un sistema legislativo.
Quello che possiamo fare é monitorare e lavorare sulla dicotomia per difendere i diritti dell’individuo e lavorare sulle storture che si creano strada facendo.