Sono tutte domande lecite che hanno risposte semplici e risposte complesse a seconda del grado di approfondimento cui vogliamo arrivare.
Premessa: non conosco Zuckerberg di persona e seppure conosca persone che lo hanno conosciuto, non posso dire di conoscere con certezza le sue intenzioni profonde. Posso solo proporti deduzioni basate sulle informazioni disponibili, sul suo comportamento, le sue parole e la cultura di riferimento in cui opera.
A 19 anni, quando Facebook era ancora un piccolo sitarello universitario progettato per baccagliare, Zuckerberg scriveva ad un amico:
Zuck: Yeah so if you ever need info about anyone at Harvard Zuck: Just ask. Zuck: I have over 4,000 emails, pictures, addresses, SNS [Redacted Friend’s Name]: What? How’d you manage that one? Zuck: People just submitted it. Zuck: I don’t know why. Zuck: They "trust me" Zuck: Dumb fucks.
Pensare che sia semplicemente un sociopatico è comodo, miope e (auto)indulgente.
E’ semplicemente una persona intelligente e capace cresciuta e perfettamente integrata in una cultura completamente orientata al perseguimento del potere che la ricchezza sublima.
Il Potere è sempre espressione della Fiducia che gli altri ti accordano. Più questa assegnazione di fiducia è liquida, più acquisirla è facile ma mantenerla è difficile. Più questa assegnazione di fiducia è vischiosa, più acquisirla è difficile ma mantenerla è facile.
Per questo le elezioni si fanno ogni tot anni. Per questo le piattaforme social dopo (e attraverso) engagement producono dipendenza e lock-in. Per questo le leggi sulla proprietà intellettuale stabiliscono barriere all’accesso alle informazioni. Per questo la proprietà privata necessita della forza dello stato per essere tutelata. Per questo molti programmatori si inalberano quando si propone di insegnare l’Informatica a tutti.
Perché chi ha Potere non vuole perderlo. E ha interesse che gli altri non possano ritirare la fiducia che lo ha costituito.
Zuckerberg ha costruito un impero sull’accumulo di dati personali sfruttando abilmente engagement, lock-in e soprattutto l’asimmetria informativa fra gli utenti di Facebook e gli sviluppatori di Facebook: i primi percepiscono la punta dell’iceberg, quella carina, utile, persino filantropica che tu descrivi. Gli altri vedono come il sistema funziona veramente.
E gli sviluppatori di Facebook pensano cose come queste:
The constant negative media attention is annoying, but I make 5x what I did at Oracle 8 years ago, and frankly, I’d be more embarrassed to tell people that I worked at Oracle than FB.
oppure
Morale is super high! We are paid a ton. Looking forward to my yearly bonus of $100k. Fuck ethics. Money is everything.
Come spiegava @ale in un altro post, questa gente viene scelta sulla base di un “Cultural fit”.
Io ho avuto analoghe esperienze con ingegneri di Google, e racconti di esperienze simili da amici che in Silicon Valley hanno lavorato per anni. Quindi non credo sia una questione specifica di Facebook.
Per Zuckerberg è fondamentale che le persone credano che lui sia un filantropo. Come lo è stato per Google. E persino (in modo diverso) per Bill Gates.
E’ fondamentale perché questa fiducia non è solo alla radice del loro potere: è il Potere stesso!
Il realtà vogliono solo Potere. Potere che deriva dalla fiducia (libera o meno che sia) e dalla debolezza degli altri. Perché se tutti sapessimo, ad esempio, programmare, avremmo ciascuno il nostro piccolo “social server” domestico collegato ai “social server” di coloro con cui vogliamo comunicare (e che vogliono comunicare con noi).
E Facebook (o Google o Amazon o Cloudflare) non esisterebbero più.
In sintesi: quando Zuckerberg (o Google etc…) dice o fa qualcosa, chiediti SEMPRE come ti sta fregando.