Concordo in buona parte. Ho letto un pò in merito a questa diatriba e francamente non riesco a capire tutta questa volontà di proclamarsi antifascisti. Tutta questa voglia di identificarsi in un qualcosa.
Secondo me il PP deve porsi oltre questi stereotipi.
Vi faccio un esempio:
Mio bisnonno era definito un antifascista. Lui ci sparava per davvero ai nazifascisti. Ha combattuto la battaglia di gravellona toce. Ma non si è mai definito un antifascista, e non gli è mai piaciuto essere definito tale. Lui si definiva italiano. Ha contribuito con le armi alla creazione della repubblica partigiana dell’ossola.
In 40gg di esistenza, in questa piccola repubblica sono state redatte riforme ad orientamento democratico che hanno poi ispirato la nostra costituzione.
Chi, come, perchè?
Nella giunta vi erano socialisti, comunisti, antifascisti indipendenti, democristiani, membri del partito d’azione. Italiani in primis, gente che voleva essere libera ed identificarsi sotto una bandiera, che non volevano identificarsi in un’ideale, perchè gli ideali in cui credere sono già tutti nella bandiera italiana.
Definirsi antifascista oggi, lo vedo alla strenua di chi si definisce fascista, ovvero una persona che vive nel passato con la paura di andare oltre.
Questo credo sia necessario avere chiaro oggi, bisogna andare oltre. Oltre gli stereotipi, oltre le divisioni. Se si vuole le cambiare le cose, è perchè così, come attualmente sono, non funzionano. Come possiamo pensare di cambiarle rimarcando il passato e facendo ulteriori divisioni?
Francamente penso che, se nel 2019, all’alba del 2020, dobbiamo ancora perdere tempo a discutere cosa vuol dire essere antifascista, dobbiamo rispondere articolando una riforma ben strutturata del sistema scolastico, perchè è chiaro che così com’è impostato non funziona, non serve fare dichiarazioni basate sull’ovvietà.