Siamo una democrazia diversa: liquida
Non so quanta importanza possa avere questa fonte: Democrazia assembleare. Quanto meno si tratta di un articolo di un docente di filosofia che è attivo nel campo socio-culturale. Lo riporto perché si può leggere esattamente quello che stai dicendo @storno relativamente alla democrazia assembleare. Così partiamo da un piano di comprensione, spero.
Prima di tutto poco importa se nel medioevo o altrove, ma la democrazia assembleare è sinonimo di democrazia diretta, cosa che noi non siamo e quindi ti chiedo di prenderne atto. La caratteristica di questa democrazia è che che tutti singolarmente devono considerare ogni questione e votare, non è prevista la rappresentanza, né la delega.
Democrazia assembleare non è mai propriamente esistita o fin da subito fallimentare
Come dice quel professore quel tipo di democrazia (assembleare o diretta) è forse esistita nella misura in cui viene lasciata a se stessa e nessuno sa cosa la gente sta decidendo, rendendo impossibile avere la pianificazione di una politica nazionale o monetaria o di altro tipo.
Quando poi di fatto serve prendere posizione o semplicemente serve impostare un inizio, c’è sempre un leader / dittatore che si propone come fase temporanea, ma storicamente la fase temporanea diventa definitiva. Il motivo non è la “cattiveria” del leader, ma il fatto che l’assemblea o il popolo è incapace di costruire una politica dettagliata per l’estero, l’economia, l’istruzione. È anche divisa e non emerge nulla di significativo, per questo afferma che non è mai esistita.
Direi invece che il problema è che non hai ancora chiarito la differenza tra democrazia liquida e diretta e che la democrazia liquida non esistite in un unico determinato modo, ma può avere svariate implementazioni. Ti prego di chiarire le tue di idee.
Non siamo una democrazia diretta
È gravemente sbagliato dire che siamo una democrazia assembleare che risulta, a te e a me, un sinonimo di democrazia diretta come la storia l’ha realizzata nei suoi vari tempi storici.
Non abbiamo la possibilità di delegare? SI
Non abbiamo strumenti informatici che ampliano le possibilità di dialogo, confronto, tempi, verifiche, ordinamento, moderazione? SI (ed è una rivoluzionaria novità, di certo rispetto al medioevo…)
Quindi non siamo una democrazia diretta, a prescindere da ulteriori aggettivi.
Esistono molte possibilità di impostazione per una democrazia oggi
Ribadendo che non siamo una democrazia diretta, né moderna, né medioevale, pensi di aver esaurito le possibilità di impostazione della democrazia oggi?
Non conta la moderazione degli spazi di discussione, dove il campo della sociologia offre numerosissimi esempi su quanto sia importante per non arrivare alla degenerazione e mantenere un dialogo costruttivo e rispettoso?
Abbiamo valutato anche la possibilità di raccogliere fatti storicamente e scientificamente fondati per filtrare ogni proposta che sia ingenua, falsa o una bufala. Il problema è che siamo pochi e non si riesce a star dietro a tutto, avessimo un tanto di finanziamento per assumere qualcuno, potremmo crescere e migliorare molto più velocemente. Questo capitolo importante non conta per te? Non fa alcuna differenza per nuovi tentativi di impostare la democrazia?
Un capo di partito, come li abbiamo avuti, sono stati e continuano ad essere persone con una cultura scarsa o media, molto raro che sia elevata e se lo è non di rado sono personaggi al servizio di grandi aziende o grandi finanziatori o multinazionali, in caso contrario è facile che vengono marginalizzati ed in qualche caso anche uccisi (ma più in passato, ormai la strada è spianata… basta la marginalizzazione). Quindi pensare che la rappresentanza tramite un capo di partito sia un elemento necessario è come minimo discutibile e storicamente facile vittima di corruzione.
È chiaro che questioni sofisticate vengono affrontate da economisti, studiosi di rapporti internazionali, ingegneri, ecc., ma anche il capo di partito sceglie tra gli esperti a chi affidare certi compiti e glieli affida. Però, se il capo di partito è corrotto (purtroppo sembra una regolarità storica) la collettività è nei guai ed impotente. Può questo ruolo, che non richiede conoscenze altamente specializzata e onniscenti (come idealmente dovrebbe avere un’assemblea in una democrazia diretta), essere svolto da cittadini qualsiasi che possono anche delegare ad altri cittadini di fiducia se non hanno interesse o voglia o competenze di capire fosse anche le cose più basilari? Direi che è quanto meno verosimile che sia possibile.
Cosa rischiamo con le ricette classiche?
L’alternativa @storno è l’abuso dei poteri forti nei confronti della collettività oppure una nuova dittatura populista perché non ci sono alternative oneste o decenti in politica e la popolazione è comunque stufa e qualcosa vuol veder cambiare (considera niente meno negli USA l’elezione di Trump).
A dirla tutta, anche se certi docenti ritengono che il populismo stia salendo, temo ignorino l’importanza di Internet (non solo nei suoi risvolti commerciali ben studiati…), ma come mezzo di azione-informazione nuovo per i servizi segreti e le multinazionali. Difficile dire quante teste di chi ha potere ci siano e se siano in lotta (almeno in parte sì) tra loro, ma è estremamente plausibile che questi populismi siano costruzioni di marketing ben studiate, di fronte a fenomeni sociali chiaramente attesi, per indirizzare i governi del mondo verso la direzione voluta.