Dipende da che significa destra: possiamo allearci con, che so, +Europa?
@shamar Tu hai buone intenzioni, te lo ripeto, parli delle tue idee sminuendo erroneamente le idee già presenti… La parola PIRATA etimologicamente (se non ti soffermi solo su wikipedia) ha anche altre significati come: tento, esploro ecc…(etimo.it)
Poi sul non avere un doppio mandato è una cazzata pazzesca incomprensibile portata dal M5stelle… Se io so fare bene il mio lavoro, perché non farlo per sempre? È come dire che il miglior dottore del mondo, dopo tot anni non deve fare più il dottore perché non può fare un doppio mandato… È come se ad einstein o tesla gli dici che non devono fare più quello che fanno perché c’è la regola del doppio mandato… Se sei bravo ed onesto in quello che fai, per me lo dovresti fare per tutta la vita…
Poi continui a dire che chi non è un “hacker” può sempre trovare il tempo per imparare… Come se essere hacker è una condizione fondamentale per esistere… Ognuno ha le sue utilità, ed il suo posto, è come dire che tutti dovrebbero diventare medici chirurghi, perché è il futuro… C’è chi fa l’hacker, il dottore, l’elettricista, e ci sono i contadini ed i cuochi che li sfamano…
E per colpa tua pure io incomincio a scrivere cose, che a conti fatti hanno un utilità pari, o vicina, allo zero… (Mi sembri un elettore del M5stelle frustato)
Non si tratta di imporre ma di riscoprire ed esplicitare.
“Ideologia” non è una parolaccia. E’ un sistema coerente di ideali che possono guidare la nostra attività comune. Un’ideologia esprime valori condivisi che costituiscono l’identità dell’organizzazione che si fonda su di essi.
Mentre i valori non sono quasi mai esclusivi, l’ideologia può essere o diventare totalizzante e dar luogo ad una struttura organizzativa totalitaria. Struttura che diventa facile da sovvertire proprio per la sua rigidità.
Uguaglianza totalitaria sottende il Comunismo. La Volontà totalitaria sottende i Fascismi. L’Individualità sottende il Capitalismo.
Tutti valori di per sé positivi se composti in una sintesi dinamica, danno luogo ad aberrazioni politiche e sociali se diventano preponderanti all’interno di una ideologia diffusa.
Non tutte le ideologie però sono totalitarie. Nè il fatto di diventare totalizzante è l’unico rischio che un ideologia corra.
Il Cristianesimo e l’Islam sono religioni fondate sul valore dell’Amore, ed entrambe sono state e sono strumentalizzate in diretta contraddizione con tale valore fondamentale (pensa alle Crociate, all’ISIS o anche banalmente a Salvini che idolatra il Rosario).
Noi Pirati abbiamo la possibilità di fondare un’ideologia e un’identità basate su un valore antico, ma mai sperimentato in tutta la sua potenzialità Politica: la Curiosità.
Un hacker non è mai solo un hacker: io sono un padre e un marito, sono un Cristiano Cattolico, un Patriota Costituzionale e molte altre cose.
Ma nella mia attività come pirata mi attengo ai valori fondamentali specifici di un Partito che si voglia definire Pirata. L’identità che descrivi “antiautoritaria, libertaria e progressista” non ha nulla di informatico (o digitale o cibernetico o cone ti piace chiamarla). Dunque direi che non sia una caratterizzazione corretta di ciò che ci qualifica come Pirati, che ci distingue. Non è facilmente distinguibile dai Radicali per esempio.
La Curiosità può produrre un’ideologia totalizzante? Siamo disposti a sacrificare vite umane per imparare cose nuove? Temo che esista chi risponderebbe di sì.
Dunque non siamo intrinsecamente immuni dai totalitarismi.
Ma fortunatamente gli altri valori dell’etica hacker bilanciano un pochino questo rischio. E possiamo certamente sintetizzare un’ideologia che impedisca strutturalmente degenerazioni totalitarie.
Un’ideologia anomala, decentralizzata ed accogliente rispetto a tutte le opinioni, ma fondata su un metodo (@ale citava il metodo scientifico e mi trova perfettamente d’accordo) che renda difformità e dissenso benvenuti.
Su questo ci sono diverse considerazioni da fare.
Anzitutto si pone una esigenza autocritica: se sono d’accordo con persone che non mi piacciono e di cui non condivido l’ideologia, non è che magari ho subito la stessa manipolazione che hanno subito loro?
Vi è poi una questione di opportunità Politica: se collaboro con forze politiche che si oppongono alla democrazia stessa, di fatto legittimo il loro operato. E questo vale per Google come per Casa Pound.
Infine vi è una questione strategica: può aver senso allearsi con un nemico per vincere una guerra sanguinaria; per un paio di poltrone no. Inoltre è probabile che una alleanza fra ideologie opposte finisca con prolungare lo stato di guerra (pensate alla Guerra Fredda che e seguita alla Seconda Guerra Mondiale). In altri termini sto sacrificando la strategia alla tattica.
Naturalmente queste considerazioni non sono esaustive, ma spiegano perché si possa ragionare di collaborare su temi specifici con certe forze e non con altre.
Attenzione sto parlando di collaborare! Da persone curiose quali siamo, noi Pirati dialoghiamo con tutti. Non per convincere o manipolare, ma per comprendere.
Si potrebbe piuttosto dedurre dai lavori assembleari. Le decisioni potrebbero essere progettate per dare un immagine di sé diversa dalla realtà.
Giustamente tali lavori sono riservati agli iscritti. E anche fossero pubblici, non puoi pretendere che tutti vadano a leggersi tutto per dedurre la posizione politica del partito.
Verissimo.
Ma la responsabilità è fondamentale in qualsiasi organizzazione: anche quando il perdono è garantito, è fondamentale che non si limiti l’analisi dei fatti occorsi per timore di urtare la sensibilità di coloro che hanno sbagliato.
Sbagliare è umano.
Gli hacker sbagliano continuamente. Affrontano i bug a viso aperto ed apprezzano chi è capace a fargli identificare i propri errori rapidamente.
Esatto.
Programmare oggi è del tutto equivalente a saper leggere e scrivere durante l’Antici Egitto.
Per me questo è pazzesco, Siamo un partito non lo specchio di quella terribile società che voremmo cambiare. In pratica stai dicendo che il PP riprodurrà le stesse contraddizioni che ci sono nella società impedendosi di fare politica. Mi sembra completamente privo di senso per un partito politico.
Si basa il partito solo sul nome? Io non sono un pirata ma voto per il Parito Pirata… La formazione di nuovi programmatori non è un urgenza. Ci devono essere persone che al governo conoscono la programmazione? Ovviamente si… Il problema del paese, e della società in generale, è sull’essere o no un hacker? Ovviamente no… Non bisogna fare corsi di programmazione, ma corsi di umanità, oggi è questa l’urgenza
A) E’ fattuale! Quante volte è stato cambiato lo statuto e, (cosa per me più importante ancora) il manifesto? Quante proposte di cambiamento ci sono state? Qual è il significato di tutto quanto sopra se non l’adattamento al pensiero di quanti erano pirati in quel momento?
B) E comunque è il mio pensiero da sempre, ma anche dei pirati che hanno votato la mia proposta di ridurre il quorum per modificare statuto e manifesto per impedire che una esigua minoranza potesse impedire il loro adeguamento al pensiero degli iscritti.
C) Ed è proprio questo l’elemento di scontro attuale mio con l’attuale PP in quanto con l’attesa di tre mesi limita la velocità del possibile cambiamento.
allora, ambi le parti hanno ragione (o magari vedo la ragione in entrambi essendo appasionato alle programmazione e alla pscicocologia/sociologia allo stesso modo)
La programmazione è il nuovo inglese, non c’è niente da obiettare, come abbiamo dovuto imparare l’inglese per vivere nell’era della globalizzazione per parlare con tutto il mondo; adesso che viene l’epoca dell’automazione dovremo istruire la popolazione al “”“dialogo”"" con le macchine, l’analfabetismo digitale domani sarà invalidante come l’essere analfabeti oggi;
Si, i corsi di umanità gli interpreto come insegnamento delle competenze e conoscenze riguardo l’intelligenza intra e inter personale, le persone generalmente non conoscono pscicologia e sociologia, la non conoscocenza di questi ambiti implica che, non si conosce la fallibilità del proprio pensiero, il fatto di essere soggetti a Bias, la propria suggestionabilità, che tecniche di plagio esistono, come si configura una relazione disfunzionale,il grado di sovversività delle personalità antisociali e/o narcisistiche nell’assetto sociale, i danni della stupidità secondo le “famose” leggi della stessa. Insomma con la societa che ci troviamo oggi anche corsi di “umanità” devono essere ritenuti indispensabili viste le avanzate capacità di piegare la volonta delle masse grazie a all’analisi dei Big Data corredate dalle sempre piu efficaci tecniche di marketing
Non salterei alle conclusioni cosi rapidamente.
Un hacker sa:
- sviluppare modelli alternativi a quelli mainstream
- esprimere modelli dinamici complessi in modo preciso
- identificare le lacune di un modello (cosa non so?)
- identificare corner case
- valutare tutti i possibili branch di un processo (cosa potrebbe andare storto?)
- ricondurre l’output all’input
- prevedere l’output dall’input
- scomporre un problema complesso in problemi più piccoli
- ottimizzare un processo
- automatizzare un processo
- analizzare le interazioni fra sistemi eterogenei interconnessi
Inoltre non esiste alcuna attività umana capace di sviluppare il pensiero critico come il debug. Né allenamento migliore per umiltà ed onestà intellettuale.
Immagina un mondo di persone così e immagina come cambierebbe la Politica. Immagina come cambierebbero i partiti politici. Immagina che fine farebbero gli imbonitori.
Confermo.
Il maggiore problema dell’umanità è che non ci sono abbastanza hacker per risolvere gli altri problemi.
Per ora.
Insomma, riconducendoci al fatto identitario, la principale motivazione che mi porta a militare qui è il fatto di applicare la forma mentis informatica, l’introduzione di tecniche e idee tipiche della programmazione e della sistemistica nei sistemi umani e negli ambiti politici; ricordiamoci che la tecnologia è costruita a nostra immagine e somiglianza, e tutto cio che ricaviamo come competenze tecnologiche, in una data maniera possono essere applicate a chi a tali tecnologie ne ha dato la luce.
L’informatica si occupa dell’Informazione, che è un costrutto comunicabile della mente umana. I computer sono semplici specchi.
Tutto giusto secondo me, ma ricordiamoci anche del presente e programmare e lavorare per il futuro
perfetto, colgo la palla al balzo… quando ho scritto il post, ho omesso proprio questa frase che ti sto per scrivere, proprio perchè aspettavo una risposta del genere… “Se si insegna a programmare o hackerare ad una persona disumana, questo arrecherebbe solo un danno” Stai dicendo che una persona che hackera è superiore, Hahaha, non ci può essere cosa più ridicola…
non è che se uno è hacker ha per forza delle buone intenzioni, parli come se vivessi in un mondo a parte… l’uso che fa l’uomo della conoscenza è risaputo… l’uomo ha la conoscenza della polvere da sparo, ma la usa per uccidere… l’uomo ha la conoscenza dell’elettricità e la usa per uccidere… l’uomo ha la conoscenza del nucleare e la usa per uccidere… l’uomo ha la conoscenza della PROGRAMMAZIONE, e la usa per uccidere… Ripeto, l’urgenza è far capire alle persone ben altro, far capire come usare nel modo corretto la conoscenza… e li non servono hacker, li serve l’umanità che manca in gran parte della popolazione, manca la conoscenza dell’umanità
Io sono qui proprio per i principi di democrazia espressi, sopratutto al punto 2. La democrazia sana non si basa su fazioni/partiti/correnti legittimate da qualche forma di maggioranza ma dal decidere sulle questioni personalmente dopo essersi informati ef averne discusso. Questa cosa dei programmi di partito, puramente elettorali quindi propaganda, su cui i delegati/candidati si sbattono per essere eletti non funziona, la maggioranza cambia spesso e le decisioni sono giuste per quel preciso momento. Cosa diversa sono i valori comuni al partito ed importanti sono quelli che fanno la differenza tra i partiti. io credo che la prima differenza del PP dagli altri partiti sia il metodo democratico come valore. In questo metodo importanti sono la conoscenza, la discussione che è anche confronto costruttivo, la capacità di delegare non a rappresentanti ma a riconosciuti esperti le decisioni su cui non possediamo sufficienti conoscenze. Se necessario possiamo delegare anche sulla base della sola fiducia ma normalmente il controllo della delega è parte della partecipazione e non può essere delegato da veri democratici.
Provo a riassumere:
Contesto o Visione del mondo: Societá dell’informazione o della conoscenza: vedi tutta la letteratura a riguardo, non vogliamo bibbie, ma tutti i libri che parlano dell’argomento in qualche modo formano un immaginario collettivo. Credo che i primi libri di nota sull’argomento siano stati la societá dell’informazione di Manuell Castells e l’etica hacker di himanem.
Sistema Valoriale: Diritti umani, diritti civili, diritti dell’ambiente, individualismo inteso in senso libertario o liberale. Come siamo messi a livello di diritti del lavoro e welfare?
Scopo, obiettivo: Leggiamo il mondo dal punto di vista della societá dell’informazione e ci preoccupiamo di come i diritti di cui sopra di modificano e si coniugano in questo contesto.
Possibili implementazioni e scenari: Ad esempio, nel campo dei diritti umani, quali sono le conseguenze del riconoscimento facciale eseguito da AI applicato ai droni da guerra, tecnologia Google giá esistente. E’ accettabile l’automatizzazione della guerra? Cioé uccidere essere umani per decisione di un robot o una intelligenza artificiale?
Diritti civili e dei lavoratori, controllo dei lavoratori con strumenti tecnologici, privacy nell’ambiente di lavoro: vedi casi amazon, uber, just eat…
protezione dell’individuo da strutture sociali come Stato, ambienti di lavoro, invasione di aziende nella privacy dei loro clienti.
Conseguenze dell’uso di manufatti e tecnologie sulla societá e sviluppo di potenziali soluzioni, la prima conseguenza che mi viene in mente é l’oclocrazia:
Crediamo che le nuove tecnologie possano essere usate per migliorare il mondo, ma che questa debba essere una scelta fatta di proposito e qui entra in gioco la condivisione della conoscenza e tutte le riflessioni che partono da Stallman fino alle scelte piú estreme come la condivisione di materiale protetto da copyright. Su questo abbiamo bisogno di una elaborazione teorica solida.
Per ora mi fermo qui. Ho finito le cartucce
Devo in tutta onestà dire che il tema sollevato da @Shamar è molto interessante, per due motivi:
- fornisce un vero profilo alto dei Pirati, che prescinde dalle contingenze politiche
- può essere messo tra gli asset da difendere con la Fondazione Pirata
Mi piace molto. Ha carattere universale. Va difeso. Va reso un marchio.
Sono felice che siamo d’accordo su qualcosa!
Va applicato. Se no sono parole vuote sbandierate per far bella figura.
Perché il thread sulla abrogazione del vecchio programma è stato censurato?
Ti sembra una applicazione dei valori che “ti piacciono molto”?
No.
Un marchio è vuota apparenza.
Ai Pirati l’apparenza non interessa. Noi vediamo oltre. Noi guardiamo ai fatti.
Noi.
Non esattamente: un marchio è una bandiera. Vuota apparenza se chi porta il vessillo lo fa per ostentare appartenenza o perché costretto, ma diversamente è un segno fortissimo per chi là fuori vaga nella nebbia.
C’è un forte bisogno di simboli e quello che dici ha una carica fortemente simbolica. Presto ti coopteremo per la fase due: sono (quasi) certo che il tuo contributo sarà importante (a prescindere dai giorni che ti mancano per essere iscritto).
Vorrei anche capire che tipo di area riservata, visto che io non lo vedo proprio.