Credo sia importante sanare un’incomprensione profonda emersa in un’altra discussione:
Attenzione @Cal: anche io credo che l’identità Pirata debba costituire il fondamento su cui costruire il Partito Pirata! Lo dico da settimane!
Ciò su cui non concordiamo affatto è quale sia questa identità!
Il Partito Pirata porta nel nome un riferimento esplicito a The Pirate Bay: rivendica con orgoglio l’etica hacker che per decenni è stata definita Pirateria Informatica. E i due candidati del Partito Pirata alle recenti elezioni europee che hanno ricevuto più preferenze, Gubello e Di Liberto, hanno rappresentato per l’elettorato esattamente questa identità. Identità che ci collega a Snowden, ad Assange, a Ola Bini, a The Mentor, a DVD Jon e a molti altri Pirati senza i quali questo partito nemmeno esisterebbe.
Dunque io voglio che questo partito riscopra la propria vera identità e sia coerente con essa, quando è comoda e quando non lo è.
Incidentalmente l’identità Pirata è fondata sulla Curiosità, e questo la rende inevitabilmente democratica: la Curiosità presuppone ignoranza che accetta con umiltà per poterla superare. Il Partito Pirata deve essere aperto a tutti perché ogni prospettiva è unica ed irripetibile e chiunque ne accetti sinceramente i valori deve essere ben venuto.
È per questo che un Partito Pirata non può essere elitario senza smettere di essere Pirata!
Il partito che volete costruire attorno ad un’identità che nemmeno sapete descrivere con precisione, non è un Partito Pirata. Al contrario! Strumentalizza la storia, il nome e l’immagine della pirateria informatica! Ed’ è un partito ipocrita, perché quella stessa identità che cerca di marginalizzare, la sbandiera in campagna elettorale! Cerca di farne un brand! Un marchio vuoto per abbindolare elettori.
In un certo senso, non siete dissimili da @lynX che tenta di imporre la democrazia liquida come fondamento dell’identità pirata, ma mentre la democrazia liquida è quanto meno un hack, quello che proponete voi è qualcosa di completamente diverso (e francamente non ancora chiaro). Peraltro la democrazia liquida è un hack interessantissimo ed assolutamente in linea con il valore della Comunione dell’etica pirata, se bilanciato dall’onestà intellettuale (ad esempio non sottoponendo la Scienza al voto) e dalla Libertà (ad esempio non imponendo obbedienza ai pirati per evitare problemi mediatici). @lynX confonde lo strumento con il fine, ma lo strumento che propone (pur perfezionabile) è adatto al fine.
Voi cosa proponete esattamente? E quello che proponete cosa ha a che fare con la storia della pirateria informatica che questo partito rivendica sin dal proprio nome? A quanto ho potuto capire in questi mesi parlando con @solibo, @erdexe, @Exekias, @briganzia, @Lanta etc… la risposta è “Niente”.
E questo non significa che non dobbiate fare politica o fondare un partito, ma semplicemente che il partito che avete in mente non è un Partito Pirata.