Posso comprendere la tua frustrazione e mi dispiace veramente di esserne in qualche modo concausa.
Purtroppo non posso, in coscienza, darti ragione laddove vedo chiaramente (con gli strumenti culturali di cui dispongo) che c’è un problema in un tuo ragionamento. Non posso perché tengo ai temi su cui abbiamo dibattuto, perché condivido le preoccupazioni di fondo, e perché come hacker la considererei una mancanza di rispetto imperdonabile.
Il problema fondamentale del nostro dissenso sembra essere la base dei “dati di fatto” che non includono, secondo te, fondamentali principi di economia che conosco bene, pur non essendo un economista. Io sono molto aperto alle obbiezioni e ho apprezzato diversi link che mi hai fornito. E sono profondamente critico rispetto ad un postulato fondamentale dell’economia capitalista, la razionalità delle scelte economiche, che ha profonde implicazioni politiche. Ma i tuoi argomenti economici non mi sono apparsi per nulla convincenti. Visto che, immagino, tu diresti lo stesso dei miei, ho scelto di interrompere (temporaneamente) unilateralmente il confronto, per evitare (come talvolta succede) di cristallizzare le rispettive posizioni sulla base di un inconsapevole orgoglio personale.
Sia chiaro, a me non frega nulla del modo in cui appaio IRL, figurati online.
Ma ho avuto più volte modo di osservare che, in certe situazioni, le persone tendono ad arroccarsi su posizioni insostenibili proprio perché incalzate con argomenti molto forti. Succede in informatica, ho pensato stesse succedendo anche qui.
Su tutto il resto… non so.
Non credo, in tutta franchezza, che un dibattito come il nostro possa essere dannoso per l’immagine del partito pirata. E non credo che dibattiti come questo debbano considerarsi come liti, per quanto appassionate siano le comunicazioni.
Immagino che parte della tua frustrazione possa ricondursi ad una sorta di ricambio generazionale che in un partito come questo può risultare più rapido e meno graduale. Laddove un partito è strutturato in modo gerarchico, la struttura determina una evoluzione più lenta che preserva sia l’identità del partito sia la struttura stessa. In un partito basato sulla democrazia liquida che pone veramente tutti gli iscritti sullo stesso piano, nessuna struttura può resistere alla volontà emergente e aggregata dei membri iscritti in un dato momento.
Da qui le contraddizioni che osservi.
In un partito normale, tu faresti parte della dirigenza storica, con il potere e la responsabilità che ciò comporta.
Nel PP rimani un iscritto come un’altro, che un neo iscritto come me può contestare apertamente.
Questo mismatch sicuramente ha un ruolo preponderante (seppure magari inconsapevole) in queste tue considerazioni.
Un altra parte importante del problema potrebbe essere la tua percezione del tuo ruolo nel partito.
Di certo sei un utente attivo di questo forum. Di certo hai una grande esperienza storica di militanza qui.
Ma ergerti a giudice della razionalità collettiva, non credo sia compatibile con una comunità che di fatto potrebbe persino abbandonare la democrazia liquida in qualsiasi momento se la ritenesse over engineered.
Non ho soluzioni da proporre, purtroppo.
Solo l’osservazione (che sorprende anche me) che un partito come questo non ha una vera identità definita.
Uno statuto non è che un pezzo di carta. Ha valore fin tanto che i membri della comunità che descrive vi si riconoscono e lo rispettano per propria personale scelta.