Kein Pfusch: Perche' non credo nel Partito Pirata

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Perche’ non credo nel Partito Pirata OVVERO IL POTERE NON CORROMPE : ATTIRA I CORRUTTIBILI

@BÖSE BÜRO · MAY 24, 2019 · 12 MIN READ

Essendo cresciuto in quell’ Emilia ove ogni giovedi’ sera le persone andavano in sezione per farsi spiegare cosa pensavano, ho sviluppato una certa allergia verso quelli che mi vogliono spiegare cosa dovrei pensare di un dato argomento. Una delle cose che odio in questi giorni e’ tutta quella gente che mi spiega come io, lavorando nell’ IT (con particolare enfasi sulle infrastrutture e il computing) dovrei per forza di cose apprezzare il Partito Pirata.

Ora, gia’ il fatto che questo partito si erga a rappresentare “la rete” mi sta sul culo. Lo faceva gia’ Casaleggio , lo fece Grillo (pur se nessuno dei due ci ha mai capito un cazzo) e lo facevano quelli di “di pietro” col “Popolo delle Email e del Fax”.

Per prima cosa, bisogna dire questo: le carriere nei grandi partiti sono (e questo avviene ovunque) gestite in maniera gerarchica. Questo significa che occorrono anni e anni per far carriera, e se sbagli (e sei fuori) dopo sei davvero fuori. Se il tuo partito chiude, ha proprio chiuso.

Per i trombati e i farlocchi che aspirano ad una poltrona ben pagata , rimane una risorsa: “il nuovo partito che nasce”.

Di conseguenza, non ho bisogno di prove dove basta la logica. Sono convinto che se entro nel PP ci trovo alcuni frontmen (che servono a nascondere le retrovie), ma tutta la gerarchia di potere la trovero’ occupata da ex-qualcosa. Ex-rifondazione, ex-AN, ex-arcobaleno, ex-partitoumanista, qualsiasi nuovo partito nascente attira tutta lammerda di falliti, farlocchi e trombati in circolazione.

Siccome poi per un partito e’ difficile farsi descrivere come “nuovo” se ha dei trombati decennali (o i loro figli) come frontmen, allora poi trovano delle persone (a volte brillanti, e mi spiace per loro) che nascondano lammerda che sta dietro. Ma in realta’, se entrate in questi partiti trovate la stessa Pila di Idioti che ha animato ogni progetto politico malriuscito in Italia, da Democrazia Proletaria al PDUP al PSIUP , per passare agli umanisti e a tutto un sottobosco di partitini di sinistra, destra, centro, sopra, sotto e sottosopra.

E sentirete fare gli stessi discorsi per la libberta’ e contro il capitalismo e contro questo e contro questo e hasta la victoria, e tutto quanto, cambiando i termini per adattarsi al contesto.

E questo e’ visibilissimo semplicemente usando internet come strumento di conoscenza: basta andare ad immergersi nella loro umanita’ frequentando un pochino i loro forum per capire che il partito Pirata in Italia e’ un ricovero per rottami dei partiti frattali di sinistra radicale, e in Germania e’ una specie di club di quelli che chiameremmo “bamboccioni”.

Come in Italia, il Partito Pirata ha qualche frontman di successo (qui e’ Julia Reda, per l’italia credo si sia candidato un noto hacker) ma il punto e’ semplice: sotto queste persone c’e’ una sconfinata distesa di farlocchi da dare i brividi. Un mix assolutamente tossico di Wired, Vice e Il Manifesto , indigeribile anche per un verme di Arrakis.

Ma andando oltre le persone, ci sono alcuni problemini che avrei con le idee. Sono obsolete.

Certo, apparentemente il Partito Pirata e’ un partito di sinistra. E come tutti i partiti di sinistra, accetta la modernita’ solo quando e’ ormai obsoleta.

La loro idea di internet e di copyright, la loro battaglia “di bandiera”, avrebbe avuto senso ai tempi di Napster. Quando Napster era Napster e il Mulo era il Mulo. Ma oggi lo scenario e’ radicalmente cambiato: nel mondo di Spotify , di Netflix e di Amazon Video il problema e’ tutto tranne quello di reperire qualsiasi cosa si voglia, e peraltro i prezzi si sono abbassati moltissimo, arrivando ad essere sottoscrizioni “flat”.

Se ci spostiamo al valore politico di Internet, probabilmente hanno ancora l’idea che se ne aveva alla fine degli anni 90. Quando si diceva che Internet fosse uno strumento di progresso, che “si regolava da sola”, che “non aveva bisogno dei governi a regolarla”, che “non aveva bisogno di regole”, e che era “un’anarchia foriera di democrazia”.

Bene. Negli anni ‘90 , quando ancora non si erano osservati gli effetti di Internet, queste speranze eranoe legittime, e le condividevo a mia volta. Ma oggi sappiamo come sono andate le cose e possiamo dirlo.

Per prima cosa, “internet” non si regola da sola. Piaccia o no, per quanto riguarda l’uomo che avrebbe dovuto trovarci progresso e liberta’ la stragrande maggioranza del traffico oggi e’ fatta dai grandi social network, dai cosiddetti OTT (Over The Top), e dai grandi player. Significa che, esclusa una piccola minoranza, se qualcosa non e’ nella prima pagina di Google non esiste, di che cazzo state parlando?

Adesso arrivano i soliti e mi dicono “ma guarda che Internet non e’ Facebook e Instagram”. Certo. Ci sono quasi 15 persone attive su qualche social alternativo, suppongo. La domenica saranno addirittura 20. Se piove.

Keep watering dead flowers. Questo e’ quello che fanno. La internet per cui lotta il PP e’ morta alla fine degli anni ‘90.

Si parla di Internet come “spinta alla democrazia”. MAncano pero’ i fatti. Quello che vediamo e’ molto diverso.

I paesi democratici stanno vedendo la democrazia venire scardinata, usando proprio internet come leva. I paesi non democratici non hanno alcun particolare problema per via di Internet, che hanno imparato a censurare e controllare a piacimento. Non esiste un esempio di paese ove Internet abbia portato piu’ democrazia e piu’ progresso. Potrei citarvi l’esempio degli USA e dell’assalto alle democrazie europee per mostrarvi come Internet oggi sia uno strumento che indebolisce e sfianca la democrazia stessa.

Ma non ne ha rafforzata nessuna : se vi chiedessi un solo caso di democrazia che e’ uscita rafforzata o migliorata per via dell’uso di Internet, non sapreste cosa dirmi.

Alla fine degli anni ‘90 si diceva che con Internet la liberta’ di stampa sarebbe stata piu’ ampia, perche’ chiunque poteva farsi un sito e dire la propria opinione.

Possiamo cavarcela con meno e fare direttamente una bella tabella:

SOGNI degli anni ‘90 REALTA’ nel 2019 “Internet ha un accesso paritario e non controllato alla conoscenza”. L’accesso alla conoscenza e’ regolato de facto dai motori di ricerca. Se qualcosa non e’ sulla prima pagina di Google praticamente non esiste. Internet consente a tutte le idee politiche di circolare liberamente, rompendo l’oligopolio dei media. L’espressione di idee politiche e’ regolata dalle policy dei grandi social network. Internet consentira’ un accesso alla liberta’ di espressione artistica e filosofica senza i filtri delle grandi case di distribuzione e del business dell’intrattenimento. le grandi piattaforme di contenuti, come Youtube , i colossi dello streaming e poche altre aziende impongono le loro regole. Internet e’ sovranazionale e non e’ sotto il controllo di alcun governo. Per un governo e’ impossibile mettere a tacere i singoli. Pochi governi, tutti tirannici, esercitano un controllo ferreo in casa e hanno strumenti di controllo ed influenza tali da rendere irrilevante la voce del singolo Nel mondo economico, internet distruggera’ i mediatori commerciali, dando ai piccoli la possibilita’ di commerciare con tutto il mondo senza intermediari. Poche realta’ come Amazon, Alibaba ed altre controllano il mercato, mediano la stragrande maggioranza delle transazioni, insieme ai sistemi di e-payment e pochi di e-wallet. Internet portera’ la democrazia dove non c’e’, distruggendo le dittature, perche’ porta liberta’ di opinione. I regimi come quello cinese stanno usando internet per classificare , spiare e schedare le persone. La liberta’ di opinione in questi paesi non e’ mai cresciuta, semmai il contrario. Internet produrra’ un nuovo giornalismo che non sara’ controllato dalle lobby, dai partiti e dai grandi gruppi di potere. i giornali tradizionali sono ancora i siti di giornalismo piu’ letti, i siti di notizie “alternative” credono che la terra sia piatta (quando va bene) e le poche novita’, quando esistono, sono sotto il controllo di nuovi poteri , di nuove lobby e di nuovi partiti. Capito quale sia stato il fallimento clamoroso dei sogni e delle speranze che la mia generazione ha nutrito nei confronti della “Rete”, ormai trasformata in uno strumento di supply chain per servizi e contenuti, vorrei capire di preciso quale cazzo di liberta’ della Rete stiano difendendo questi del PP.

Ma di che diavolo state parlando?

La internet di cui parlate e’ finita con l’arrivo della broadband asimmetrica: avete un sacco di banda per il download e poca per l’upload. Significa che potete ascoltare molto ma parlare poco. Ci avete mai pensato, patetica pila di incompetenti idioti? Avere piu’ banda in download che in upload e’ come avere un conto in banca ove puoi spendere molto ma depositare poco. Chi sono quelli che inviano dati (upload?) : i produttori di contenuti. Chi sono quelli che ricevono dati? I consumatori di contenuti. Ci vuole cosi’ tanto per capire quanto le cose hanno cominciato ad andare in merda?

Per esempio: siccome vivo in campagna, ho solo 100Mb/s in download, e 20 in upload. Sapete cosa significa? Significa che mi stanno dicendo una cosa molto semplice: Internet e’ ancora un sistema di broadcast come la TV. Ma con la TV e’ evidente perche’ hai 640 Kb/s (circa) in download (se non e’ Hd, allora diventa circa 2Mb) e hai ZERO in upload. Al contrario, Internet ti illude di poter parlare, solo perche’ ti consente di farlo sottovoce. Perche’ i casi sono due: se 100Mb/s sono “ascoltare normalmente”, allora 20Mb/s sono “parlare a bassa voce”. Se invece 20Mb/s sono “parlare normalmente”, allora 100Mb/s sono “ascoltare gente che ti urla nelle orecchie”.

E le cose non devono per forza andare cosi’, non ci sono “motivi tecnici”: ci fu un tempo (che probabilmente non potete ricordare) in cui della gente sperimentava HDSL: all’epoca erano solo 2Mb/s , ma erano simmetrici. E quando ordino un link da 100Gb al lavoro, o da 1.3Tb/s , sinora non sto vedendo asimmetrie. Il collo di bottiglia nell’upload fu una scelta precisa. Anche qui in Germania esistono ancora i resti (si vedono vecchi apparati qui e li) di una rete ISDN che si poteva “tirare” sino a 2Mb/s unificando molte coppie di canali. (poi dismessa). Simmetrici.

Perche’ e’ importante che siano simmetrici? Perche’ se i bit hanno un valore economico, allora sul cavo scorrono soldi.Allora 100Mb/s in download e 20Mb/s in upload significa che voi potete comprare cinque volte piu’ di quanto vendete. I soldi che se ne vanno dalle vostre tasche devono essere cinque volte di piu’ di quelli che entrano.

Ma perche’ a fronte di tecnologie simmetriche come ISDN o HDSL si scelsero quelle asimmetriche? La verita’ e’ che a quei tempi si temeva il self-hosting. Non esisteva il cloud e gli host provider erano costosissimi. Si temeva che il negozietto si potesse fare il server di e-commerce sotto il bancone. Si temeva che la gente si tenesse i blog in casa. Si temeva che cominciassero ad uscire minibox col serverino per il piccolo business. Si temeva , insomma, di non riuscire a creare un business centralizzato dell’hosting. Si temeva che aveste il vostro server di posta elettronica, anziche’ pochi grandi provider ove la polizia poteva entrare e i pubblicitari potessero leggere le mail per sapere cosa vi interessava.

Questo e’ il punto: dall’arrivo dell’ ADSL il design della rete di accesso e’ stato fatto per fare in modo che l’utente consumi i bit di altri (=molto download) ma non possa offrire i propri (=poco upload). E no, la cosa non cambiera’ con la fibra. A parte che i contratti per fibra ottica contengono quasi tutti delle clausole che vi impediscono di vendere o rivendere beni o servizi “collegati” al vostro contratto , a livello di assegnazione di IP e di routing in ingresso quasi tutti si stanno attrezzando per impedirvi di fare self-hosting di qualsiasi cosa. Sento parlare di trasformazioni IPv4-IPv6 , in modo che il cambio di protocollo e i tunnel rendano impossibile fare quello che fate quando “aprite una porta del router”: ci avete mai provato con un telefono , per dire? Che esperienza avete avuto? Siete riusciti ad esporre la porta? Era visibile dall’esterno? Ne dubito, magari se funziona il vostro ISP lavora con qualche equipaggiamento atipico, ma sara’ il vostro terminale a dover aprire le connessioni se vuole usare protocolli P2P. Ecco, sara’ cosi’ anche con la fibra che sta arrivando.

Internet non e’ piu’ nulla per cui valga la pena lottare. Lottare per “i valori” o per “la cultura” di internet e’ come lottare per “i valori” delle strade statali, per “la cultura” degli acquedotti , per “i valori” della rete del gas metano. Certo, sono infrastrutture importanti, ma non raccontateci che possono essere piu’ di quello che sono: infrastrutture.

Allora quando dico questo mi dicono che a “a maggior ragione” ci vuole un Partito Pirata che lotti. Quelli dell’ “a maggior ragione” mi stanno sul culo a prescindere. Girano con il cappotto ad Agosto e quando glielo dici ti rispondono “a maggior ragione”. A maggior ragione cosa?

Che cosa si propone di fare il PP per contrastare la situazione attuale? Hanno almeno “intuito” il fatto che la cosa di avere poca banda in upload ti condanna in maniera sistemica ad essere un consumatore passivo, cioe’ a scaricare?

E sono gli stessi che sul proprio sito parlano di “decentralizzazione”: e cosa decentralizzi, se il tuo computer e’ in fondo ad una buca, nella quale e’ molto facile che i dati cadano, ma piu’ difficile che ne escano? Che cosa intendono fare contro i grandi come Facebook e Google? Se gliene parli ti accennano di sistemi alternativi che usano si e no in 30, ma sia chiaro, guai a contrastare la liberta al motore di ricerca di Google di decidere cosa esiste e cosa non esiste.

E anche se fossero dei nostalgici degli anni ‘90 (che per Internet sono stati molto belli), che cosa hanno intenzione di fare? Di tornare a Usenet , ai portali e geocities?

Se anche ci fosse bisogno di loro “A maggior ragione”, quale sarebbe questa “maggiore ragione”? . La loro idea e’ “nessuna regola su Internet, solo liberta’”, ovvero l’errore che ha portato i forti sostenuti dai governi piu’ forti a diventare dei monopoli mostruosi , pericolosissimi e tirannici.

Saro’ molto sincero: il Partito Pirata mi sembra il partito di “Internet come posto dove ci facciamo i porci comodi senza controlli”. Ma se togliamo il bisogno che alcuni hanno di farsi i propri porci comodi, cosa rimane delle speranze che Internet aveva prodotto?

Niente.

Mai prima d’ora l’umanita’ aveva investito tanti soldi in un manufatto , per concludere cosi’ poco.

Non so quanto tempo impiegheranno gli OTT a trasformare HTTP in un protocollo streaming su UDP. Cioe’, a fare del web la nuova TV via cavo.

Ma ci arriveranno. E lo faranno sotto i vostri occhi. Mentre voi starete a lottare per cazzatine tipo il diritto di usate bittorrent

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mi piace, ho imparato qualcosa leggendo, ma comunque questo sta tutto esaurito… spero che la sua fiamma possa continuare a bruciare, però che non bruci le speranze altrui… da quello che dice ci possiamo pure buttare dal balcone… Io conosco il PP da poco, sono pienamente consapevole che è imperfetto, anche se fra un anno non ci sarà più, sarà pur sempre l’inizio di qualcosa… E poi quando alcuni politici passano da un partito all’altro, ci sono anche quelli che non lo fanno per accaparrarsi qualche poltrona, ma perchè vogliono ancora combattere… Il Partito Pirata sarà il partito del futuro? nessuno lo può sapere, ma imparando dalle critiche costruttive, SI! POTREBBE ESSERLO!

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Non farti imbrogliare da Uriel, dice qualche verità infarcita con una marea di cazzate. E siccome ci vuole un giorno e più per debunkarlo, non ho intenzione di farlo: in piena dimostrazione di quella che lui chiama “teoria della montagna di merda”

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però il fatto che si sia disturbato per scrivere questo lungo articolo ci dimostra che siamo usciti dalla fase “totale irrilevanza”

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vabbè piccole debunkeratine fanno solo che bene. Ha sollevato un problema molto più ampio…il fatto che getta merda aggratis è solo testo…guardiamo la ciccia.

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io l’ho solo scorso velocemente, mica l’ho letto davvero.

sono arrivato qui

e ho detto basta.

e poi ci dice che servono connessioni simmetriche: graziealcazzo, gran visir di sta grandissima coppola di minchia. riesce a farmi incazzare scrivendo demenzialità.

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ha ragione il cuore sta che forse la nostra comunicazione per certe cose non è stata precisa…ma anni 90.

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ma il suo punto non è “vi servono” il suo punto è “quelli del pp sono un branco di coglioni che non lo sanno”

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no quello è il troll ed il fumo negli occhi. Il punto fondamentale è…smettete di combattere che vi/ci hanno gia inglobati (a seguire branco di coglioni)

Vero.

Almeno, dal punto di vista tecnico-economico, l’analisi è estremamente superficiale.

Non tiene conto, ad esempio, che i cellulari uploadano video e suoni attraverso internet usando molta banda in upload. E non sa niente del fediverse, evidentemente.

D’altronde, come la stragrande maggioranza di coloro che hanno una conoscenza superficiale di una materia, tende a sopravvalutare la rilevanza di quanto sa rispetto a quanto ignora.

Tuttavia nel mare di cazzate ed insulti lanciati per attrarre l’attenzione, c’è qualche spunto interessante.

Anzitutto denuncia un problema di identità che spiega con l’arrivismo politico nascosto dietro frontman illustri.

Io stesso ho rapidamente rilevato un grave problema di identità in questo partito, ma non saprei ancora dire se sia dovuto all’arrivismo di qualche vecchio militante che spera di far carriera come i primi 5 stelle, o piuttosto ad una sorta di ingenua buona fede.

Tuttavia questa non è comunque una buona ragione per non votare il PP: basta scegliere criticamente chi votare. Cosa che vale in realtà per qualsiasi partito politico. Sono le persone che vengono elette, non i partiti. Anche se votate i partiti. Dunque vale sempre la pena usare tutte le preferenze disponibili. Ed in questo siamo fortunati, perché di persone molto credibili il PP ne ha candidate parecchie.

Vi è poi un altro spunto interessante: la competenza tecnica all’interno di un partito che si caratterizza per essere tecnologico.

Ho gia segnalato il problema di far usare ai nostri visitatori YouTube o servizi che adottano Google Analytics.

Ma il fatto che debba arrivare io in un partito come questo a notare una cosa così ovvia è indicativo che anche su temi prettamente informatici questo partito non pone la dovuta attenzione e serietà. Segno a sua volta di una competenza media inferiore a quella che ci si può aspettare da chi si definisce Pirata.

Per il futuro dovremo certamente incrementare questa competenza media.

Sto pensando alla creazione di scuole di informatica all’avanguardia per Pirati e non. E spero che i “frontman” di questa campagna elettorale possano e vogliano contribuire con il loro apporto di competenze tecniche, storiche, filosofiche economiche e legali.

Potremmo produrre materiale didattico libero e donarlo al mondo come Common (aka copyleft). E potremmo produrre e contribuire al software libero.

Naturalmente, ciascuno preserverebbe il proprio copyright, ma il partito potrebbe fornire infrastruttura gratuita agli iscritti e coordinamento. Collaborando magari con le università.

Si tratta di un lavoro serio, lungo e faticoso. Un lavoro da fare sul territorio e via internet.

Ma un lavoro che fornirebbe fondamenta solide e credibili al Partito Pirata. Fondamenta costruite sull’etica hacker che è l’unica in grado di caratterizzare l’ideologia e l’identità di questo partito e che questo partito ha urgenza di riscoprire.

sa tutto e lavora in zona TELCO e tiene link con hyperboria, è un programmatore e sistemista.

ha trollato, lo fa regolarmente, anzi rispetto al suo stile ti dirò che molto probabilmente è una reazione da aspettative tradite, sta incazzato nero, ergo ci terrebbe…

sono stati tirati dentro per i capelli, noi in ginocchio sui ceci altrimenti non ci avrebbero ca…to per nulla, altro che arrivisti…con noi ci stanno rimettendo la reputazione. Per ora.

ti manca tutta la storia ma ci siamo sforzati di contenere gli “hackers” a favore di layer intermedi per essere inclusivi ad ogni livello, compresa le sale macchine, pagandone le conseguenze. Non è che adesso arrivi tu con l’ennesimo Plan9 di turno ad insegnare a chi scrive firmware mission critical in Ada o altro che il PP doveva essere ultra esclusivo per un piccolissima cerchia di “hackers”. Questa fase è superata, è come 2020 l’anno del contatto: viviamo insieme, viviamo in pace.

Il risultato è che al momento YT vince su PeerTube.

è una tua deduzione completamente irrilevante basata su poche informazioni che hai.

guarda con i GNU/fighetti internazionali ci ho gia litigato abbastanza. Questo non è un LUG è un partito politico, faremo quello che va fatto e lo decidera l’AP.

si certo è una cosa che appoggio comunque rileggi sopra

come no, sarebbe un’ottima idea, istruzione, conoscenza e cultura i fondamenti di una società sana. pero rileggi il sopra del sopra.

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Mi fido sulle competenze del troll… non lo conosco a sufficienza ma non ha mostrato grande profondità in questo articolo.

Chi scrive firmware mission critical in Ada qui dentro? Sono molto curioso a riguardo! Usa anche Spark? Esperienze con TLA+? Ho un sacco di domande! :smile:

Sul resto temo che mi hai frainteso di brutto.

E potrei persino offendermi!

Elitario io? :smiley:

Io sto parlando di educazione ed infrastrutture coerenti, non di meritocrazia o selezione all’ingresso.

E se l’educazione è costosa in termini di tempo ed energie per un piccolo partito come questo, almeno si potrebbe fare un minimo di attenzione agli strumenti che imponiamo di usare ai nostri visitatori!

Bene. Sono felicissimo di sbagliarmi! :wink:

E sotto quale punto di vista?

Se le competenze tecniche di mettere su un server peertube sono sempre state disponibili, perché non c’è ancora? Problemi di fondi? Tempo? Non potremmo appoggiarci a Framasoft, per esempio? O ad un’altra istanza?

Eh? Vuoi dire che non ci avevate pensato?

E poi cosa centrano i LUG? Sono i posti dove abbiamo fatto campagna elettorale? Dove abbiamo tenuto corsi sulla Sorveglianza? Non ho capito veramente cosa intendi.

Bene! :wink:

Sono felice di aver contribuito alla nascita di questo Partito con un’idea così rivoluzionaria.

Serve altro? :smile:

sei in brute force lo vedi? comunque non ti preoccupare, voglia e disponibilità tua permettendo, sgobberai qui dentro…c’è pane per i tuoi denti…magari un pò marcio per i tuoi gusti…

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Brute force?

Alla nascita? Io mi sono iscritto da nemmeno 48 ore, non capisco un cazzo di programmazione in confronto a voi, capisco tante altre cose… Tu di certo, come me, non hai contribuito alla NASCITA di niente, e penso che stai scambiando le risposte gentili dei “Senatori” del forum per stupidità… e detto sinceramente, usare o non usare youtube è proprio l’ultimo dei problemi… E Brute Force credo che si riferisca al fatto che stai appunto sottovalutando le capacità altrui rispondendo in maniera “focosa” Peace (Pace)

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Ci penso io al debunking di Uriel…

Big respect a quella gente:smiley:

il fatto che questo partito si erga a rappresentare “la rete” mi sta sul culo

In Germania è normale che in ogni momento storico ci stia un solo possibile partito a rappresentare una fetta di popolazione con un nuovo interesse politico. Un solo partito socialdemocratico, un solo partito verde, un solo partito di sinistra… un solo partito della Rete. In Italia non sarebbe necessario, ma che senso ha non fare parte di una forte coalizione europea?

Lo faceva gia’ Casaleggio

Loro l’hanno fatto dopo e per Rete non intendevano il digitale come spazio sociale delle nostre vite ma come piattaforma per la manipolazione (vedi discorso sugli “influencer” nel 2008 circa) e per il populismo. Loro presero il successo pirata e strumentalizzarono il metodo. Falkvinge ci cascò.

qualsiasi nuovo partito nascente attira tutta lammerda di falliti, farlocchi e trombati in circolazione.

Giusto, ma ci siamo già stati, abbiamo già visto quel film, stiamo lavorando sugli antidoti.

E sentirete fare gli stessi discorsi per la libberta’ e contro il capitalismo e contro questo e contro questo e hasta la victoria, e tutto quanto, cambiando i termini per adattarsi al contesto.

Infatti l’unica speranza per essere diversi è lo Statuto fondato sulla democrazia liquida che impedisce la corruttibilità strutturale della democrazia rappresentativa.

Ma oggi lo scenario e’ radicalmente cambiato: nel mondo di Spotify , di Netflix e di Amazon Video

Una critica che ho fatto anch’io. Non ai contenuti delle nostre proposte riforme del copyright, ma al modo come il target possa considerare tutto questo effettivamente importante. Ma poi ci ha pensato l’UE a rendere tutto di nuovo attuale — e le nostre riforme continuano ad essere giuste da farsi. Le flat rate non sono la soluzione se si finanziano anche con la sorveglianza degli utenti.

probabilmente hanno ancora l’idea che se ne aveva alla fine degli anni 90

In effetti esiste una pigrizia mentale nel progetto pirata a non aggiornare la prospettiva, come il CEEP mostra. Solo il PP italiano ha sfornato la proposta di riforma profonda della Rete che è nata di conseguenza al datagate e ne tiene profondamente conto. E noi siamo quelli che criticano il GDPR invece di osannarlo. È stato errore nostro e mio di non convincere gli altri PP europei a comprendere l’importanza di questa legislazione e promuoverla insieme.

Si parla di Internet come “spinta alla democrazia”. Mancano pero’ i fatti. Quello che vediamo e’ molto diverso.

I fatti sono anche la democrazia liquida, che a causa dei tanti interessi avversi che hanno spalmato disinformazione a riguardo non è stata vista. Invece la Rete è diventato il maggiore pericolo per la libertà, come diciamo nel nostro manifesto, perciò Kein Pfusch è in linea con noi in questo senso.

La internet di cui parlate e’ finita con l’arrivo della broadband asimmetrica […] Ci avete mai pensato, patetica pila di incompetenti idioti?

Si, patetico populista senza competenze riguardo ai toni civili. Non hai detto nulla di nuovo, ma le proposte politiche di obbligare gli ISP alle connessioni simmetriche non avrebbe intaccato i problemi strutturali per nulla. Il problema sta nella necessità di cloud per la scalabilità e del fatto che conviene farle in USA perché è più facile evadere le leggi europee della protezione dei dati. Evidentemente ci hai pensato, ma non abbastanza, caro Mr Pfusch. L’idea che la simmetria risolverebbe tutto è naif e non tiene conto dei veri problemi dellla tecnologia, dato che l’Internet stack capace di fare effettivamente uso di una tale simmetria continua a essere piuttosto sperimentale e a non potere competere economicamente con l’economia della sorveglianza.

Internet non e’ piu’ nulla per cui valga la pena lottare.

Uh, ah… :facepalm:

La federation è un modello che non scala e non funziona per l’umanità. Ci vogliono i sistemi distribuiti per davvero, non quelli che funzionano solo se la gente si raduna di fatto su pochi server. Per questo lui giustamente se ne burla.

Lo stesso che fa vincere Facebook over Mastodon (che del resto offre zero privacy), il fatto che ci sono ragioni strutturali per le quali il P2P non può vincere. Dobbiamo legiferare… ed il resto sono scelte individuali che non risolvono il problema. Resto dell’opinione che dovremmo avere un Jitsi nostro e linkare youtube senza embedding, e ti aggiorno che siamo assai meglio di altri progetti politici autodichiarati della Rete, e poi per organizzarsi usano Facebook e per scrivere le proposte politiche utilizzano Google Docs a manetta. Tutte le alternative al PP la fuori sono molto peggio! Tipo quando se ne esce Varoufakis di collaborare con Google perché tanto non si riesce più a vivere senza.

Se le competenze tecniche di mettere su un server peertube sono sempre state disponibili, perché non c’è ancora?

Perché ci piace chiacchierare, non fare. Anche tu.

Veramente importante capire se stare appresso all’attuale situazione catastrofica della Rete ci aiuta nell’intento ad arrivare alla capacità di legiferare, o se ci distrae. Sicuramente bisogna combattere ogni falsa concezione di coerenza dato che è un potente strumento usato dagli spin doctors contro le formazioni di politica ragionevole. Resta però che la sorveglianza del nostro attivismo potrebbe renderci vulnerabili a livello strategico, perciò l’incolumità del nostro forum potrebbe dimostrarsi davvero importante.

Sì alla nascita. Anzi forse persino al concepimento! :smile:

Più correttamente avrei dovuto scrivere alla Resurrezione, ma temevo che qualcuno si sarebbe sentito in qualche modo insultato dal riferimento religioso.

Risposte gentili? Aspetta di sfiorare semanticamente qualche tabù.

Sia chiaro, a quanto ho potuto osservare su questo forum, @mutek si è dimostrato uno dei membri che meglio incarnano l’ideologia latente di questo partito: lo vedi anche in questo thread come resti nel merito del discorso e come risponda onestamente e senza giro di parole. Questo lo fa rientrare, ai miei occhi, uno dei candidati più credibili di queste elezioni . Indipendentemente dal fatto che gli interessino o meno i sistemi operativi più moderni, come Plan 9. :wink:

Quanto ai Senatori, però, dubito che questo partito ne abbia mai espressi in Parlamento. E non credo che sia colpa del popolo ignorante.

No.

La Sorveglianza capillare della popolazione di tutte le democrazie europee da parte degli Stati Uniti per mezzo delle aziende che tutti conosciamo è uno dei problemi geopolitici maggiori di questo tempo.

Un problema che è facile sottovalutare per chiunque non conosca i meccanismi su cui si basano e i meccanismi di controllo massivo che abilitano.

Per questo l’educazione storica ed informatica dovrebbe essere la spina dorsale delle attività di questo partito.

Affermazione tutta da dimostrare.

Gli ostacoli alla federazione in informatica sono, per la natura stessa dell’informatica, effimere barriere culturali. Barriere culturali che noi vogliamo abbattere, giusto?

Bene, quando avremo insegnato ad abbastanza Pirati come si configura un server mail (giusto per fare un esempio federato molto semplice! :smiley:) il vantaggio marginale di GMail si abbatterà moltissimo.

Stessa cosa per il fediverse, che ti invito a provare: funziona molto bene, seppur non sia perfetto.

Non mi sembra una giustificazione.

Io non voto il Partito Pirata perché è il meno peggio.

Il dialogo è una attività fondamentale in una comunità. Ma deve essere un dialogo razionale, aperto, curioso e volto alla onesta ricerca di sintesi e comprensione reciproca. Non posso dire di avere trovato questo tipo di dialogo qui. Mi sembra piuttosto che ad alcuni di voi piaccia litigare. Io non sono tipo da lasciarsi bullizzare online, per cui con me non funziona. Ma non la considererei una giustificazione per quanto non è stato fatto.

Quanto al ad hominem: sì il dialogo è parte fondamentale della mia attività politica. Ma non è l’unica.

Quanti link devo aggiungere? http://my.pages.de/dsn-vn/ https://secushare.org/federation E non scordarti di seguire ogni link.

Bene, quando avremo insegnato ad abbastanza Pirati come si configura un server mail (giusto per fare un esempio federato molto semplice! ) il vantaggio marginale di GMail si abbatterà moltissimo.

No, perché resta dato di fatto che se Google manda un newsletter a un miliardo di persone, i loro server ci mettono minuti. Il nostro invece non ce la fa entro il nostro tempo vivente.

Stessa cosa per il fediverse, che ti invito a provare: funziona molto bene, seppur non sia perfetto.

Ho sostenuto il modello della federation nel 1995. L’ho implementato in PSYC negli anni seguenti. Nel giro degli anni duemila mi sono accorto che non stava funzionando. Ed io ero quello che ci aveva messo il multicast, al contrario di tutti gli altri protocolli federati.

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Qui si apre un discorso lungo ed interessantissimo, che però in questo momento non riuscirei a seguire con il tempo che gli spetta.

Sono d’accordo con quasi tutte le considerazioni tecniche fatte a questi indirizzi (scusa ma per il visual novel che mi spiega cosa sia un server non ho proprio tempo adesso), ma credo ci sia un assunzione fondamentale, un assioma, un… dogma che nessuno mette in discussione e che impedisce di esplorare un intera foresta di soluzioni.

Il dogma dell’utente indifferente.

Se da un lato è vero che le tecnologie mainstream (tutte, non solo i social network federati) sono estremamente primitive, complicate, facili da usare ma non da dominare etc… e certamemte c’è molto da fare in proposito, l’assunzione che una persona possa permettersi nel 2019 di non comprendere come funziona l’email è la causa principale dei problemi architetturali di cui parliamo.

C’è molto lavoro da fare non solo sull’architettura del sistema che dovrebbe essere distribuita non solo federata.

Ma bisogna urgentemente iniziare a lavorare anche sulla cultura informatica della popolazione.

IMHO dobbiamo seriamente puntare a creare attraverso l’educazione una generazione di hacker!

Dobbiamo veramente pensare in termini intergenerazionali, e mettere in condizione i nostri figli di scrivere il software che usano.

Dobbiamo cambiare paradigma: non software che blandisce e costringe l’utente con la propria facilità d’uso, ma software che educa, incuriosisce e abilita l’utente attraverso la sua semplicità.

Semplicità che può addirittura richiedere la lettura di un buon manuale, se abbiamo educato prima la popolazione a leggere e programmare.

Come Pirati vogliamo diffondere la Conoscenza!

Non possiamo assumere che gli esseri umani non la vogliano o non la possano apprendere.

Come spesso accade, il tuo ragionamento è ineccepibile dal punto di vista tecnico, ma non consideri tutta una serie di altre dimensioni, sociologiche, culturali e politiche.

Questo naturalmente non squalifica in alcun modo le tue considerazioni tecniche. Ma ne ridimensiona leggermente l’assolutezza delle implicazioni politiche.

Come dimostra molto bene la storia di Unix, non è necessariamente il sistema migliore tecnicamente a prevalere, semplicemente perché gli utenti non ne colgono il valore aggiunto.

Dunque quello che non ha funzionato nel 1995 potrebbe funzionare nel 2019, perché è cambiata la popolazione che lo adotta.

Ti consiglio di provare il fediverse perché nonostante tutti i limiti tecnici che giustamente sottolinei, da un punto di vista sociologico presenta dinamiche estremamente interessanti. Funziona in questo senso. Può funzionare meglio.

Ma per invertire la selezione inversa secondo cui Worse is Better (sia in informatica che in politica), bisogna distribuire la Conoscenza attraverso l’educazione, in modo che la popolazione effettui una selezione positiva in cui Simplex Sigillum Veri o se preferisci Hackable is Better.

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