Mozione "Robotica e intelligenza artificiale"

Hai ragione @bockman, la cosa però nasce da un dialogo che abbiamo avviato con Alternativa Libera che si è resa disponibile a veicolare nostre proposte alla Camera http://www.alternativalibera.org/collaborazione-partito-pirata-italiano/ . Le mozioni funzionano che qualcuno le presenta, a quel punto tutti gli altri possono presentare delle controproposte che vengono discusse per poi arrivare a quella definitiva. Quindi, al di là di altre considerazioni questa mozione è già depositata, quindi ciò che si può fare, in questo caso, e formulare una controproposta sperimentando anche la collaborazione con AL. Ciò non esclude altre iniziative o altre prese di posizione su questo come altri temi.

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Sul tema della “Industria 4.0” citata nella mozione docente, abbiamo: – The Future of Jobs Employment, Skills and Workforce Strategy for the Fourth Industrial Revolution

Sul “Internet of Things” (IoT) ci sta: – La società algoritmica - La fine della democrazia parlamentare e la nascita di quella anarchico-libertariaIUFitalia2015/contenuti/#0101 controllo

La mozione stessa è talmente semplice ed ovvia che la copio qua:

… impegna il Governo

  1. a favorire una linea comune tra i Ministeri nell’approccio allo sviluppo sostenibile della robotica, dell’intelligenza artificiale e della sicurezza informatica; a promuovere attività di formazione, ricerca e sviluppo nelle scuole, nelle università e nei centri di ricerca italiani di tali tecnologie e a sostenerne le applicazioni alla produzione industriale e ai servizi civili in imprese consolidate e a start up innovative, in linea con quanto emerso dall’indagine conoscitiva della Camera dei deputati su «Industria 4.0: quale modello applicare al tessuto industriale italiano. Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali» e in linea con il piano «Italia 4.0» del Governo, tenendo conto dei problemi aperti relativi al tema della cyber-security e della rilevanza etica e dell’impatto che tali tecnologie avranno sulla società e sul mondo del lavoro;
  2. ad analizzare soluzioni alternative e innovative di welfare in merito agli effetti che lo sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale avrà sull’occupazione.

La parte seconda è già nella loro versione un invito a studiarsi forme di welfare alternative come il RdE – potrebbe essere un invito a sviluppare un modello matematico solido oltre alla tabellina abbozzata finora.

Ma ritengo molto importante dettagliare i pericoli dell’attuale prassi di sottovalutare i problemi di sicurezza informatica e tecnocontrollo… l’industria 4.0 e correlato ‘Internet of Things’ e la protendenza di implementare dipendenze da cloud technology centralizzata con stack informatici troppo grossi ed insicuri, apportandoci apparecchi p0wnabili (hackerabili) senza facile metodo di aggiornamento e correzione.

Segnalo: http://www.bin-italia.org/qr7-reddito-garantito-innovazione-tecnologica-algoritmi-robotica/ QR7: Reddito garantito e innovazione tecnologica, tra algoritmi e robotica (scaricabile gratuitamente)

Di https://twitter.com/BinItalia con interventi di Gianmarco Mecozzi, Giuseppe Allegri, Franco Berardi Bifo, Luigi Corvo, Giuseppe Bronzini, Francesca Bria, Benedetto Vecchi, Sandro Gobetti, Silvano Cacciari, Franco Carlucci, Roberto Ciccarelli, Fabrizio Fassio, Giuseppe Nicolosi, Mariano Di Palma, Andrea Fumagalli

Critica alla mozione presentata: Dato che non contiene nulla oltre alle ovvietà, invita ad un “azionismo” non bene indirizzato, magari aiutando le aziende finanziariamente a robotizzarsi senza veramente occuparsi dei problemi di sicurezza e ridistribuzione.

Costruirei la nostra proposta sulla base di questi tre appigli:

  1. Responsabilizzazione digitale: Le aziende sviluppano sistemi di Industria 4.0 senza sufficiente obbligo a tenere conto di conseguenze negative. Ci devono essere sanzioni pesanti inclusa l’opzione della dissoluzione di un’azienda e dell’imprigionamento dei responsabili in caso di leak di dati privati o altre catastrofi digitali.
  2. La Rete non è pronta a questi sviluppi. L’attuale protendenza ad insicurezze e centralizzazioni è strutturalmente premessa dall’uso di protocolli antichi inadatti con un innecessario rischio a causare danni più gravi dei vantaggi auspicati (leaks, sorveglianza, tecno-controllo). È indispensabile di promuovere sviluppo ed impiego di un Internet Costituzionale secondo PdL #ObCrypto affinché questi sistemi possano essere costituiti su un fondamento più affidabile.
  3. Solo in terza instanza raccomandiamo uno studio dettagliato di un modello economico basato sulla riforma tributaria necessita alla realizzazione di un Reddito di Esistenza, da non confondere con altre formule di reddito minimo o di base. Il modello deve includere la ridistribuzione della ricchezza e il blocco dell’exfiltrazione di ricchezze a paradisi fiscali come l’Inghilterra.

Anche per non fare la figura di quelli che nell’era dell’automazione non pensano ai pericoli ma solo a come spartirsi i vantaggi…

Sulla data del Aprile 17: dato che non basta per una mozione in assemblea, due scenari come risolvere senza tradire il principio pirata:

– Ci limitiamo alle cose già decise in assemblea, cioè la PdL sulla privacy degli apparecchi digitali che include i robot (punto due), e la tematica del RdE (punto tre). Per il punto primo non è sufficiente citare la Parsimonia dei Dati, la Posizione Pirata sulle Intercettazioni, il Diritto alla Privacy, il Diritto ad una Fornitura Leale o altre posizioni programmatiche vagamente correlate ma mai orientate alla responsabilizzazione. – Alternativamente chiediamo al Coordinamento di indicare ai Configuratori di implementare la policy di Consenso Assembleare già da adesso, permettendoci di sfornare una mozione in pochi giorni se concordata dal 90% dei presenti in assemblea. La mozione perderebbe validità retroattivamente dovesse non passare la modifica del Regolamento che introduce il Consenso Assembleare. Penso che GI e CA potrebbero strizzarci un occhio per rendere una soluzione del genere possibile. – Per il futuro si potrebbe implementare il meccanismo nativo di LQFB per le policy con data di scadenza che finora non utilizziamo.

Una variante di (2) sarebbe di richiedere solamente che le robotizzazioni siano basate su codice libero, che il codice sia scaricabile e perlustrabile da qualsiasi utente (tipo licenza Affero) e che il codice binario utilizzato sia riproducibile da qualsiasi esperto tecnico. Ma dato che ci vorrebbe un discorso epico per spiegare queste misure, facciamo prima a richiedere la riforma generale della Rete come previsto in (2).

Ho abbozzato un testo. Oltre alle cose dette fin qui ho aggiunto questi spunti: Il Partito Pirata impegna il Governo ad evaluare la realizzabilità di una normativa che obblighi i produttori di automi connessi a Internet… – a praticare parsimonia dei dati tenendoli in memoria soltanto per il periodo stretto necessario a svolgere il compito e vietandone la proliferazione verso altri sistemi (server, cloud) senza comprovabile necessità – in particolare non è permissibile che segnali audio e video registrati nell’ambiente privato di persone (microfono, telecamera) siano trasmessi altrove. L’analisi, se necessaria, deve avvenire sul sistema locale; – di proteggere dati personali in memoria dell’automa usando cifratura del supporto memoria;

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Ho qualche dubbio su questo paragrafo, la robotica ě solo una delle cause di perdita di lavoro, oggi non ė neanche la principale ragione. Mi sembri che si leghino troppo i principi che sono dietro al RdE all’avvento della robotica. Purtroppo nn mi vengono formulazioni alternative.

Alta osservazione: oltre a soluzioni di welfare, si potrebbe consigliare anche strumenti di riqualificazione lavorativa per coloro che perdono lavoro a causa dell’'a vvento dell’automazione.

Quello è il testo presentato dal PD. Noi dobbiamo fare di meglio.

Non sono d’accordo, forse l’automazione non sarà il fattore principale di disagio occupazionale, ma di certo è uno dei più importanti. Premesso che occorre raccogliere bene i dati, esiste un passaggio dal fordismo al post-fordismo in cui il capitale si è ridistribuito sempre di meno sulla manodopera, ovvero la classe sociale più povera e meno colta. Proprio grazie alle macchine e alla robotizzazione chi ha un grande capitale aumenta la produttività servendosi di molti meno posti di lavoro. Questo è un primo aspetto della storia che viviamo, di come l’automazione (robot e algoritmi) ha cambiato l’industrializzazione.

Riguardo la disoccupazione questo è un dato netto, seppur complicato dal lavoro in nero e i dati netti non corrispondono alla realtà. Bisogna considerare il disagio occupazionale, ovvero i lavori stagionali e precari di chi non trova di meglio, anche se vorrebbe un full time o qualcosa di stabile, ciò non fa disoccupazione ma è disagio occupazionale. Inoltre, credo di averlo letto sull’ISTAT, la disoccupazione riguarda particolarmente (seppur non solo, ovvio) i figli della classe operaia, perché rispetto ai padri che si sono inseriti con certe possibilità nelle fabbriche, queste stesse possibilità su cui la famiglia ha contato oggi sono drasticamente diminuite (spostamento delle fabbriche all’estero ed anche automazione).

Quindi ci sono almeno due aspetti non negabili: il capitale si ridistribuisce sempre meno e ha molte più possibilità di diventare produttivo oggi rispetto al passato (incentivo alla mal distribuzione della ricchezza); l’automazione di fatto sostituisce il lavoro umano con lavoro svolto da macchine (incentivo alla disoccupazione).

Sia la mal distribuzione della ricchezza che la disoccupazione portano verso una misura come il reddito base, oppure la piena occupazione (ma è in primo luogo più costosa del reddito base ed in secondo luogo sarebbe tutta a carico dello Stato e non del mercato (altrimenti non avremmo disoccupazione) ed in terzo luogo c’è il rischio che si debba inventare lavori poco sensati e burocraticamente definiti pur di assegnare qualcosa a qualcuno per legge).

Detto questo, il reddito base non è solo un aiuto solidale per non morire di stenti, ma:

  1. “dare qualcosa di tangibile” a tutti i cittadini, significa avere un nuovo strumento per disincentivare comportamenti criminali (es. oltre al carcere, viene azzerato il reddito base, così che non ci sia il paradosso che i criminali vengono sostenuti dallo Stato e chi non ha fatto niente, di fatto, riceve meno almeno come impegno finanziario, pasti, riscaldamento e percorsi di reintegrazione – naturalmente si deve poter riottenere il reddito base fuori dal carcere, magari per un periodo ulteriormente ridotto all’80% per 6 mesi, così da rimarcare il danno che si riceve a delinquere – tutto va ragionato in termini di gravità di ciò che è stato commesso).

  2. si aiuterebbe il mercato delle aziende, anche coloro che sono mantenuti dalla famiglia, potranno spendere tale reddito o comunque le famiglie avranno più margine di spesa e questo è un benefico per il mercato.

  3. un reddito base diventa di fatto un finanziamento per il volontariato e l’economia del dono, oggi l’open source ed il volontariato fanno già molto, se le persone fossero libere di dedicarsi al primo tipo di economia, piuttosto che ad un’economia di mercato, sarebbe una grande rivoluzione economica. Per incentivare questa possibilità, non la si deve rendere obbligatoria, ma potenziare la comunicazione, le esigenze sociali, aiutare queste realtà di volontariato a coordinarsi in progetti coesi e meglio strutturati.

  4. Se lo Stato fornisce un reddito base (con o senza obbligo di lavoro), questo non grava sulle aziende (come ora) e le aziende saranno più libere di scomporre i full time in due part time e la gente che lo desidera può trovare più tempo libero (o da dedicare non solo al mercato) nella sua vita. Adesso alle aziende conviene troppo avere dipendenti full time per non generare il paradosso di oggi che chi lavora è sommerso di lavoro e spesso deve fare extra non pagati, mentre coesiste la disoccupazione… Scenario piuttosto comico per certi aspetti.

Sono daccordo con i motivi da te esposti a favore del reddito base. Mi sembra però che nella forma proposta dal testo della mozione, si faccia l’asserzione che il reddito base è necessario a causa solo dell’ avvento dell’automazione e della robotica. Il che può portare qualcuno ad asserire che se si fermasse questo avvento, cesserebbe la necessità di avere il reddito base.

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… nel frattempo in Europa:

Mi sembra che la proposta di bockman di un osservatorio e le motivazioni stiano in piedi. Non divagherei e punterei sull’istituzione dell’osservatorio. per le ragioni che ha detto.

Toh, il 5 Stelle molla il Reddito di Cittadinanza e promuove un RBI… cioè quasi un RdE:

  1. ad assumere le iniziative necessarie per avviare, anche in conseguenza degli effetti dello sviluppo della robotica, un programma di sperimentazione di forme di reddito di base incondizionato, analogamente a quanto già in atto in Finlandia, come richiamato in premessa.

Altrimenti trovo le mozioni piuttosto inconsce della folta dimensione etica… Forza Italia rimanda la questione “cyber-security” alla formazione – come per dire, dato che non ci capiamo nulla e siamo incapaci di formulare legislazione che difenda contro l’hackeraggio dei sistemi informatici, tanto vale investire nella formazione di nuove generazioni capaci di farlo… in pratica la formazione servirebbe ai parlamentari stessi!

Acc… l’idea della robotica nella PA ce l’hanno anche quelli di “Articolo 1”.

Il resto son chiacchiere…

La roba che stiamo preparando è tutta fresca di stagione.

Vi invito caldamente a leggervi la mozione di Mady Delvaux segnalata da @Ronin (questa). Mi pare veramente fatta bene, in particolare perché fornisce criteri per definire cos’è un robot, cos’è l’IA etc.

invita la Commissione a proporre definizioni europee comuni di sistemi ciberfisici, di sistemi autonomi, di robot autonomi intelligenti e delle loro sottocategorie, prendendo in considerazione le seguenti caratteristiche di un robot intelligente:

– l’ottenimento di autonomia grazie a sensori e/o mediante lo scambio di dati con il suo ambiente (interconnettività) e lo scambio e l’analisi di tali dati;

– l’autoapprendimento dall’esperienza e attraverso l’interazione (criterio facoltativo);

– almeno un supporto fisico minore;

– l’adattamento del proprio comportamento e delle proprie azioni all’ambiente;

– l’assenza di vita in termini biologici;

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Come funziona la cosa? Dobbiamo far passare un testo in AP immagino? Se la presentazione delle mozioni è settimana prossima bisognerebbe incominciare a concludere e votare, per essere puntuali. EDIT: Vedo ora l’iniziativa https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6367.html:

Ho letto le premesse delle varie mozioni, come sono verbose, ridondanti (per lo più)… trovo sia inutile sviscerare tanti dati e possibili previsioni del mercato super dettagliate. Quando una tendenza è chiara, la si esprime e poi saranno più utili i dettagli sugli impegni (che è bene mantenere cmq concisi pure questi).

P.S. Qui discutiamo pubblicamente, non so se sia una buona idea… la discussione di una mozione la restringerei ai “Pirati iscritti” che sono più numerosi dei “Pirati in Assemblea”. Però, tale categoria andrebbe creata e farlo manualmente fa perdere tempo… (non sono pochi).

Leggi le premesse della mozione Delvaux, che sono molto più chiare e interessanti.

Ne approfitto per riportarvi quanto sottolineatoci da Eleonora Bechis, ovvero che

nella mozione la parte più incisiva è la premessa dove si inseriscono le linee politiche che portano poi alla formulazione dei quesiti.

Ho provato a tirare le somme e armonizzare il tutto discorsivamente https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6385.html

Grazie, però, se invece facessi una proposta contenente solamente i pezzi di testo che vuoi cambiare/aggiungere, così come ha proposto Aram?

@Silvan, riguardo alla funzione di emergenza di un robot cardiologico… possiamo limitare l’accesso della Rete al solo momento di chiamata SOS (che oltretutto non richiede identificazione SIM)…?