Prima si crea^W RISCOPRE un'identità e poi la gente si aggrega intorno ad essa!

(veramente mi stavo riferendo a un’altra persona, però sticazzi, va bene lo stesso.)

Non lo è affatto, lo può sembrare solo se non hai capito che l’identità del Pirata è una identità forte e ben definita, cui si può aderire o meno in modo chiaro ed esplicito.

Il Partito Pirata è aperto a chiunque aderisca e rispetti ai valori che condividiamo. Chi aderisce al PCI/PD/Lega/FI/M5S/etc e al PP, o è ipocrita con noi o con loro: in qualunque caso non è onesto intellettualmente e dunque inadatto a lavorare con noi.

Il PRNTT ha valori che sono largamente sovrapponibili ai nostri (come a quelli di tanti altri partiti), ma non compatibili nella loro gerarchia: è anzitutto un partito libertario, che è disposto a giocare abilmente con la comunicazione pur di ottenere risultati. Per noi invece l’onestà intellettuale è più importante di ciascun singolo risultato.

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Io non so se avrei grossi problemi con pirati ipocriti, ma capisco che la cosa possa essere poco condivisibile. D’altronde, i pirati son criminali, hanno rispetto solo dei loro pari, e il resto del mondo conta solo come portatore sano di bottino.

Sul PRNTT sospetto non siamo troppo d’accordo.

Ci vorrei credere, purtroppo ormai ho i miei dubbi al riguardo…

[quote=“Cal, post:36, topic:3018”] D’altronde, i pirati son criminali, hanno rispetto solo dei loro pari, e il resto del mondo conta solo come portatore sano di bottino. [/quote]Ecco la FPPP=frase populista partito pirata, con cui si vuole accostare i pirati del passato al partito pirata… Frasi che lasciano il tempo che trovano… Dai chi più ne ha più ne metta…

“Dici anche tu la tua FPPP!”

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Se posso permettermi un cross-post con il thread di @briganzia, direi che, come cristiano cattolico, io non ho alcun problema a vivere e collaborare con peccatori: in fondo siamo tutti fratelli e di certo anche io sbaglio strada e ho bisogno di perdono e di perdonare tanto quanto tutti gli altri.

Tuttavia, proprio in quanto cattolico, il mio operare politico è sempre laico (cft. Matteo 22, 21; Marco 12, 17 e Luca 20, 25) e qui siamo in un partito politico.

Inoltre, in quanto italiano, mi riconosco nei Principi Fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, ed in particolare negli articoli 7 e 8 che oltre a stabilire l’eguale libertà delle differenti confessioni religiose, stabiliscono un regime di sorvegliato speciale per la Chiesa cattolica, che da Costantino fino all’unità d’Italia aveva assunto un potere temporale che non è mai stata in grado di gestire.

Ora qui siamo in un partito politico, dunque il mio agire deve essere laico, sia perché sono cristiano sia perché sono italiano.

E dunque l’ipocrisia che posso accettare e perdonare come cristiano, diventa inaccettabile come Pirata (in quanto in diretto contrasto con l’etica che caratterizza questo partito) e come cittadino (in quanto in diretto contrasto con qualsiasi velleità rappresentativa dei suoi membri: come puoi chiedere fiducia se ti dichiari ipocrita?).

Dunque comprendo perfettamente il tuo strazio interiore, ma fintanto che operiamo in un partito politico, ed in un partito pirata, siamo costretti a combattere l’ipocrisia con onestà intellettuale.

Ammetto che questa identità Pirata, inserita nella tradizione marittima invece che in quella informatica, spiegherebbe bene l’equivoco senza richiedere un rename del partito.

Ma se così fosse troverei in agorà delle mozioni per depenalizzare omicidio, stupro e furto. Me li sono persi? Vuoi indicarmi i link?

Oppure forse nemmeno quella marittima è la pirateria a cui fate riferimento?

E se così è, se per ipotesi tu stessi scherzando per non rispondere nel merito, allora dovrei chiederti di nuovo: attorno a quale identità volete “aggregare la gente”?

Per l’ennesima volta (poi non lo scrivo più, tanto è evidente l’inutilità di farlo): quest’idea che la restrizione del diritto di voto sia incostituzionale (o addirittura “piduista”) è una tua personale opinione. Sabino Cassese la pensa in modo diametralmente opposto (lo ha messo nero su bianco nella prefazione al libro di Brennan). Spero riuscirai a perdonarmi se, dovendo soppesare sur una bilancia l’opinione tua e quella di uno dei massimi costituzionalisti in vita, quando l’argomento è la Costituzione tendo a dare più peso all’opinione di Cassese (e se anche non vorrai perdonarmi, mimportunasega). [Per inciso: ho notato che ultimamente va di moda su questo Forum asserire che Questa cosa è contraria all’articolo X della Costituzione!!1! e presentare queste mere opinioni personali come assolute Verità oggettive. Vedi il “dibattito” sul 41 bis e l’ergastolo. Ecco, faccio sommessamente notare che in Italia esiste un organo chiamato Corte Costituzionale, tenuto a pronunciarsi sulla conformità delle leggi ordinarie alla Carta; mi viene da pensare che se dopo svariati decenni l’ergastolo e il 41bis sono ancora lì, forse potrebbe dipendere dal fatto che in realtà non sono affatto incostituzionali. L’altra ipotesi è che tutti i membri della Corte Cosituzionale fin qui avvicendatisi nel ruolo fossero degli emeriti cialtroni; cosa in linea teorica possibile (si sta pur sempre parlando dell’Italia), ma forse anche no].

Personalmente questa “mentalità elitaria” mi pare di dichiararla in modo aperto. Se non lo è abbastanza, sono ben lieto di sottoporti questo meraviglioso pezzo (che non ho scritto io, ma se l’avessi fatto ne andrei fiero). E, non bastasse questo, ecco una proposta politica per la quale sarei pronto a battermi.

P.s. Ma tutta questa gente che pontifica sull’identità pirata e poi adopra Windows…mah.

Mi spiace @Exekias, ma io la Costituzione l’ho letta e studiata: la restrizione del voto è anticostituzionale.

C’è proprio scritto sopra (enfasi mia):

Articolo 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Articolo 48

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

Sono certo che @sarabiemme ti può fornire i dettagli sulla questione (o potremmo anche chiedere a uno dei tanti avvocati che partecipano al Partito Pirata), ma la giurisprudenza ha sempre interpretato la locuzione “incapacità civile” come un riferimento alla infermità mentale perché nel 1947 i membri della Assemblea Costituente approvarono le norme per la disciplina dell’elettorato attivo in cui stabilirono che “non sono elettori gli interdetti e gli inabilitati per infermità di mente”.

Tale disposizione rimase vigente fino alla legge Basaglia del 1978 che la abrogò estendendo il diritto di voto anche ai malati psichiatrici. Nel 1987 la Corte Costituzionale, interpellata affinché dichiarasse incostituzionale tale estensione del diritto di voto, dichiarò la questione inammissibile, sancendo di fatto (seppur non di diritto) l’eliminazione dell’incapacità civile dalle possibili restrizioni al voto.

Dunque la Costituzione è molto chiara. Non ho letto l’interpretazione del Professor Cassese cui fai riferimento, ma (ammesso che tu l’abbia compresa e riportata correttamente) la sua rimane un’opinione personale contrapposta non alla mia, ma al testo costituzionale, alla dottrina giurisprudenziale e non supportata dalla Suprema Corte che pure ebbe occasione di esprimersi in materia.

Visto il tuo interesse in materia però, ti consiglio vivamente di imbucarti ad un corso universitario di Diritto Costituzionale. Nessuno bada veramente ai presenti. Io frequentai (oltre 15 anni fa, ahimè) quello del Professor Roberto Cavallo Perin presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino.

Attento però che studiare la Costituzione è pericoloso: prima del corso ero anarchico. :wink:

Sì, tu lo fai.

Il problema non sei tu! :wink:

Il problema è che ai 60.000 elettori che hanno votato il Partito Pirata, nessuno l’ha detto.

Ma visto che siete evidentemente tanti a pensarla in questo modo, perché nessuno propone una mozione sull’abolizione del suffragio universale in Assemblea Permanente?

Vuoi mettere che botta mediatica se dovesse emergere che siete in maggioranza? Immagini cosa potrebbe fare @erdexe con tutti i riflettori puntati sul Partito Pirata? :smile: Perché non fate sul serio un comunicato pubblico? Perché non pubblicate sul sito un volantino come quello che hai proposto? Perché non lo avete fatto durante la campagna elettorale?

Io non vi sto chiedendo altro che di uscire allo scoperto, di essere onesti con gli iscritti e con gli elettori.

Vi chiedo onestà intellettuale. Niente di più e niente di meno. E non la chiedo a te, la chiedo a @cal, a @solibo, a @lanta, a @briganzia, a @erdexe e a tutti quelli che condividono questa visione.

Se fai riferimento allo screenshot che ho postato in questo thread, è di @marcat90 e l’aveva postato qui.

Io comunque per lavoro uso e programmo anche su Windows. A casa programmo esclusivamente su Debian, ma uso anche diversi altri sistemi operativi. E uno lo sto scrivendo (o meglio, stavo… prima del Partito Pirata, mannaggia avvoi! :smiley: ).

Questo tu quoque comunque è inappropriato per un hacker. L’uso del software è l’unica libertà che mi viene concessa (se la pago) da chi sviluppa software proprietario: è una libertà assolutamente limitata, ma perché dovrei privarmene? Questo è dogmatismo, @Exekias. Nemmeno Stallman si sognerebbe mai di insinuare che qualcuno non debba o non possa usare o persino sviluppare software proprietario.

Il software libero è una scelta libera e liberatoria, ma non un dovere morale del cittadino in quanto tale. :wink:

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Veramente fino al 2006 era impedito di votare anche agli imprenditori falliti, seppur non oltre i cinque anni dal fallimento. Poi, nel 2006, quella ridicola disposizione è stata appunto superata, ma è stata in vigore dal 1967 al 2006 senza che nessuno obiettasse alcunché sulla sua costituzionalità. Semplicemente, per una quarantina d’anni gli imprenditori falliti sono stati considerati “civilmente incapaci”. Tutto qui.

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Sottoscrivo ed aggiungo che l’Italia ha ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità nel 2009 e nel 2016 il Comitato ONU ha espressamente chiesto all’Italia di abolire quella parte dell’art. 48 che limitava al diritto di voto che parlava di “incapacità civile” chiedendo al contempo di abolire sia la pratica di interdizione che di inabilitazione e di rivedere anche la legge che ha di fatto riformulato tali stati, ovvero quella che istituito l’Amministratore di Sostegno. Sono diversi anni che se ne parla, ma di fatto (e malgrado ci sia da quest’anno un pomposo ma quanto inutile Ministero della Disabilità) questa abolizione non è ancora formalmente avvenuta anche se nei fatti questo articolo è da tempo inapplicato. Ogni nazione che ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti delle Persone con Disabilità ha anche ratificato l’abolizione di ogni possibile restrizione al voto per una presunta indegnità mentale.

Detto questo, però, permettimi @Shamar ma con tutto il resto di quanto hai esposto sono abbastanza in disaccordo considerando poi che tra le persone che hai citato come elittarie sono contenta del fatto che in un altro post hai perfino messo anche me additandomi come eversiva per aver sostenuto, e continuo a ribadirlo, la necessità di avere delle competenze di leadership per rappresentare un partito e/o per candidarsi a Governare. Dirò di più: mi sento profondamente Pirata nel dichiararlo apertamente e non mi ritrovo per nulla, per nulla, nella tua visione del fatto che sia addirittura eversivo nel pensarla in questa maniera. Quindi uno di noi due probabilmente ha preso una grande cantonata di cosa significa essere Pirata…

Ti sbagli: secondo la dottrina, per una quarantina d’anni gli imprenditori falliti sono stati “moralmente indegni”.

Il fallimento era uno dei casi di “indegnità morale indicati dalla legge” previsti dall’articolo 48.

Il terzo governo Berlusconi, il 9 gennaio 2006 promulga un decreto legge che, viste le straordinarie condizioni di necessità ed urgenza, introduce una “Riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali”. All’articolo 152, Berlusconi ha ridato, con urgenza, dignità morale agli imprenditori falliti.

In retrospettiva, la cosa suona tra il tragicomico ed il surreale.

Ehm… forse no? :wink:

In Italia è eversivo sostenere, per dirla con le parole di @solibo, che “solo i migliori dovrebbero decidere per la comunità”.

Sai chi decide chi sono i migliori, @sarabiemme? Sempre è solo i più forti.

Che si tratti di potere intellettuale, economico o fisico è solo un dettaglio. Tu, colta e battagliera, vuoi che il carisma sia alla guida. Bezos, ricco, vuole che sia il denaro.

Entrambi cercate (consapevolmente o meno) di favorire voi stessi o persone come voi.

L’Italia ha scelto una strada diversa. L’Italia ha scelto il suffragio universale (scelta tutt’altro che scontata) e ha scelto che ogni cittadino possa essere eletto. Ha scelto la DEMOCRAZIA.

Ti invito a rileggere l’articolo 3 della Costituzione (enfasi mia):

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

La Repubblica è l’Italia (by definition).

Dunque tutti gli italiani che partecipano alla Politica della Repubblica, si riconoscono in questo principio.

Tu, che come @solibo, @erdexe, @Exekias, @Cal, @briganzia, @Lanta (e immagino altri) vuoi riservare il PRIVILEGIO di decidere solo ad alcuni cittadini (quelli con competenze di leadeship) stai negando questo Principio Fondamentale della nostra Costituzione.

Stai dicendo che solo alcuni possono di fatto partecipare effettivamente all’organizzazione politica del Paese.

Io non sono d’accordo. E non lo sarò mai. Perché sono italiano. Io voglio che tutti, forti e deboli, colti e ignoranti, ricchi e poveri, belli e brutti, religiosi e atei, sani e malati, abili e disabili, uomini, donne, LGBT+, bianchi, neri, rossi, gialli, verdi e blu… TUTTI possano partecipare EGUALMENTE alla vita politica, in TUTTI i ruoli che questa attività prevede.

E per me questo non è un dogma, ma un valore non negoziabile.

Non ti ho chiamato eversiva perché non sei d’accordo con me. Ti ho chiamato eversiva perché ti opponi, di fatto, alla Costituzione della Repubblica Italiana.

Beh… su questo siamo d’accordo. :wink:

@Shamar ho la fortuna di conoscere un paio di costituzionalisti abbastanza noti, lunedì ne parlo direttamente con uno di loro e poi ti rispondo. Perché in questo discorso tu estremizzi i concetti espressi dalle persone (e lo fai sempre quando ti ostini ad avere ragione per forza) mentre travisi ad arte la Costituzione che, credimi, ho studiato molto anche io soprattutto gli articoli che sono alla base della democrazia come l’art.3. Desiderare che chi sia in GRADO di utilizzare al MEGLIO il Potere lo gestisca in uno Stato dove il Potere equivale a Servizio è tutto tranne che eversivo. Ma mi confronto con chi è più esperto di me e poi affronto meglio sto discorso.

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Fai pure! :smile:

Anzi, invita questi costituzionalisti abbastanza noti qui, sarò felice di essere corretto direttamente da loro sul significato Politico, Etico ed Ideale dei Principi Fondamentali che ho citato. Apertamente.

In Italia, l’unico modo per avere politici migliori, è avere un popolo migliore. E’ l’unico modo Costituzionale per avere un popolo migliore è “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Sostenere l’epistocrazia, l’aristocrazia o qualsiasi altra forma di sostanziale limitazione dell’elettorato passivo non prevista dalla Costituzione, in Italia è eversivo.

Se i tuoi amici costituzionalisti vogliono apertamente convincermi del contrario, sarò felice di ascoltarli con la curiosità e l’onestà intellettuale che caratterizza i Pirati. Saprai fare lo stesso?

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dunque fammi capire, secondo questo assunto l’unico modo per selezionare in questo Partito dei rappresentanti competenti nel loro compito è sperare che la “base” degli iscritti al partito sia composta soprattutto da persone in competenti ed in grado di ricoprire ruoli di leadership? Insomma ci va di lusso se riproduciamo il M5stelle bis…allora che stiamo a fare qua? C’è già un partito pirata che risponde alle tue esigenze costituzionali @Shamar e sta pure al Governo!

Ok, era indegnità morale e non incapacità civile. Non cambia d’una virgola il punto fondamentale del ragionamento, che è il fatto che per decenni alcune persone maggiorenni sono estate escluse dal diritto di voto per ragioni diverse dalla pazzia senza che questo fatto venisse dichiarato incostituzionale. Ergo, non c’è nulla di eversvivo né di piduista nel proporre di limitare il diritto di voto. Possono ovviamente esserci diversità di vedute anche abissali tra le persone su chi sia giusto ritenere “moralmente indegno”, ma la tanto amata democrazia funziona in un modo preciso: se in Parlamento la maggioranza dei deputati ritiene moralmente indegno un ignorante (o, per meglio dire: uno che sceglie di rimanere ignorante), allora quello non potrà votare.

Ma perché dici “l’Italia”? Sarebbe più corretto dire “gli italiani”. E sarebbe ancor più corretto dire alcuni italiani, segnatamente le famose e tanto disprezzate elite. L’unica volta che il popolo italiano ha fatto la rivoluzione è arrivato il fascismo, in aperta opposizione alla democrazia. E basterebbe rileggersi un manuale di storia delle superiori per rendersi conto che tutti i princìpi di progressismo sono stati importati in Italia dall’estero (dalla Francia illuminista prima e dal liberalismo anglosassone poi), spesso dovendosi scontrare con l’opposizione anche armata di un popolo aizzato dalla Santa Romana Chiesa (la quale, è bene ricordarlo, si oppose con ogni mezzo all’unità d’Italia).
E per essere sinceri, quella Cosituzione che citi ogni 3x2 non l’avremmo probabilmente mai avuta, fosse dipeso dal popolo. Ancora oggi, a.D. 2019, larga parte di quel popolo reclama il diritto di ammazzare impunemente a fucilate non solo chi aggredisce, ma anche chi tenta il furto in un appartamento; così come negherebbe volentieri ai Rom il diritto ad avere un alloggio popolare, metterebbe alla gogna i magistrati che non si allineano ai desiderata del capo del Governo eccetera eccetera eccetera.

Chiarisco volentieri il mio pensiero, ma tutto il post che hai quotato è scritto in modo tale che lunedì tu possa porre un quesito chiaro e specifico ai tuoi amici costituzionalisti. Sono sinceramente curioso di leggere la loro risposta, ma naturalmente vorrei che fosse una risposta diretta ed aperta, in cui, per usare le parole di @erdexe, “ci mettano la faccia come la metto io”, facendo affermazioni inequivocabili.

Naturalmente, se invece fossero d’accordo con me, potrai riportare tu stessa la loro risposta. :wink:

Ti spiego.

Nella tua visione elitaria, tu pretendi di selezionare persone competenti. Io invece voglio attrarre persone competenti e formare persone competenti.

Per me, non si tratta di “sperare” che gli iscritti a questo partito siano capaci di partecipare effettivamente all’organizzazione politica del Paese, si tratta di lavorare per rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini.

Per questo il progetto politico che proporrò domenica 28 in Assemblea Occasionale è in rotta di collisione sia con quello di @erdexe che con quello di @lynX perché è una sfida molto più grande di un partito politico mediatico. E’ un nuovo polo politico, sintesi delle contrapposizioni novecentesche.

La differenza con il M5S è molto profonda: io non ho fretta di eleggere parlamentari impreparati. Io posso spendere 30 anni a lavorare su questo progetto, perché non ho sete di potere, solo curiosità. Per me possiamo spendere 30 anni nelle scuole ad insegnare informatica, storia e costituzione insieme. E parte dei ragazzi cui doneremo le nostre competenze, aderiranno al nostro progetto. E con loro i loro genitori, i loro nonni, i loro amici.

Il metodo che propongo, basato su valori forti ma non totalizzanti, servizio, dialogo fra pari e diversi, coerenza e radicamento sul territorio, non ci porterà ad essere un partitino secondario che celebra ogni singola seggiola che conquista. O che conquista qualcun altro, in un altra Nazione europea.

Ci porterà ad essere maggioranza assoluta del Paese.

Bada bene, essere maggioranza. Non avere la maggioranza.

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Non c’è nulla di eversivo nel proporre di limitare il diritto al voto per indegnità morale.

Ed il giorno in cui un campione dei diritti civili del Partito Rad… Pirata sosterrà in Parlamento che un muratore che si spacca la schiena tutto il giorno, o una madre single, o una prostituta, o un tossico, o un elettricista, o un lavapiatti, o un disabile sono moralmente indegni del voto, io sarò lì, pronto a chiedere:

Se la DC avesse fatto lo stesso secondo i propri canoni, togliendo il voto a tutti coloro che riteneva “moralmente indegni”, cosa sarebbe stato del tuo partitucolo dei diritti civili?

Come vedi, la domanda è già pronta.

Vi lascio tutto il tempo di preparare la risposta.

Perché l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

L’Italia, caro @Exekias è definita dalla Costituzione.

Per questo dico “l’Italia”!

Perché la Repubblica è ciò che ci lega, ciò che abbiamo in comune, ciò che ci rende Comunità. Perché ci rende sovrani, e dunque al contempo liberi e responsabili della nostra libertà. Perché ho l’onestà intellettuale di riconoscere che la nostra Patria è la Costituzione. E perché ho la curiosità di vederla diventare grande.

Quando avrai combattuto una Guerra Civile per amore dell’Italia in cui credi, avrai l’autorevolezza per definirla.

oddio quanto mi piace poco questa tua posizione di simil-indottrinamento…per fortuna che hai detto che non hai sete di potere e vuoi spendere anche 30 anni in questa costruzione altrimenti, te lo dico sinceramente, sarei scappata da qua a gambe levate… Lunedì mi confronto, sempre se la persona alla quale chiederò lumi abbia il tempo e la disponibilità di spiegarmi…ma in tutta onestà questo tuo ultimo post mi ha fatto venire l’orticaria, e sono anche curiosa di capire cosa succederà a Milano per capire anche cosa farò io… P.S. personalmente ho invece sete di potere. Si, di acquisire il potere di cambiare la terribile direzione che sta prendendo la nostra nazione di chiusura verso le libertà e di violenta aggressività verso i più fragili. Ho una sete pazzesca di acquisire un po’ di potere per fermare questo massacro.

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Cioè spiegami @sarabiemme, educare alla curiosità, insegnare informatica è indottrinamento e non ti piace.

Cos’è invece la manipolazione degli elettori attraverso la comunicazione di massa cui @erdexe si affida?

Invitala qui. Sono curioso e sarò felice di conoscerla.

O se vuoi riportarci tu la sua risposta al mio quesito, informala che sarà riportata con il suo nome.

Non mi sorprende, francamente, che la democrazia ti faccia venire l’orticaria, mentre l’idea di @Exekias di definire qualcuno moralmente indegno del voto non suscita in te alcuna protesta.

E’ questo il Partito Radicale.

Il mezzo sta al fine come il seme sta al frutto.

Davvero credi di essere la prima ad avere buone intenzioni? Davvero credi di essere migliore delle tante persone buone ed oneste che hanno creduto nel M5S o nel PD o…

Anche io voglio cambiare la direzione che ha preso questo Paese e questo Mondo.

Ma io voglio farlo in modo veramente efficace. Perché vedi Sara, noi pirati siamo persone curiose: noi facciamo ciò che diciamo.

E non è difficile, se sai cosa dici! :wink:

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Si, hai ragione @Shamar le mie buone intenzioni potrebbero diventare anche pericolose ma…permettimi, le preferisco alle buone intenzione di chi vuole indottrinare le masse perché si da il caso che sia proprio questa la modalità utilizzata da tutti i regimi totalitari che anch’essi avevano tutti delle buone intenzioni…

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