@briganzia mi dispiace però questo non è un “gruppo orizzontale”, è piuttosto un gruppo steso dalla propria inconcludenza (absit iniura verbis), peraltro in difetto statutario secondo una lettura rigida. Questa tua affermazione secondo me sostiene ancora la proposta delle mozioni a tempo. LQFB è tremendamente deresponsabilizzate. Metti una mozione là, la voti, “vinci” e poi? Chi la mette in atto? Io so che la risposta di qualcuno sarà: bé… il Partito, ma il partito esattamente chi è?
Si danno quattro casi:
- Il partito sono gli organi eletti, che sono obbligati a mettere in atto le mozioni assembleari, e quindi considerando quest’esempio della liberazione delle mozione prendere la cassa e pagare le modifiche da fare (ma questo non è il modo con cui burocrate e tesoriere intendono il loro ruolo)
- Il partito sono gli iscritti che sono «obbligati» a mettere in atto le mozioni votate e quindi, sempre in un caso del genere, autotassarsi per realizzare queste modifiche (monetizzo solo per semplicità di argomentazione). PS - Lo statuto per me sostiene questa ipotesi.
- Il partito sono gli organi e gli iscritti, o un loro sottoinsieme, che, senza nessun obbligo, felicemente si prendono la briga di realizzare quanto stabilito dalla mozione (eventualmente autotassandosi o mettendoci del lavoro personale).
- Il partito sono tutti, cioè chiunque oltre gli organi e gli iscritti, che vuole partecipare a realizzare quell’obiettivo e per quello si darà da fare. Nessuno può obbligare nessuno, nessuno può sentirsi obbligato a fare nulla. Le cose si fanno perché si trova consenso per farle come dicono i liberali «tra gli uomini di buona volontà».
Questi quattro sono quattro partiti molto diversi. I primi due sono sostanzialmente partiti della tradizione marxista-leninista, autoritari e gerarchici (non sono offese, sono constatazioni). In cui qualcuno decide (l’assemblea in questo caso) e i singoli devono esegire. Io non sono contrario a fare un partito del genere, ma è chiaro che voglio essere pagato per il lavoro che faccio se qualcuno decide per me (alle mie tariffe professionali quantomeno).
I secondi due sono rispettivamente: un club di amici votati al martirio (perché tanto quelli che lavoreranno sono sempre gli stessi) e un vero partito libertario.
Se ci muoviamo nel secondo gruppo l’unica cosa che possiamo fare è diventare bravi ad essere attraenti per convincere le persone a fare qualcosa che è per noi, ma anche per loro stessi, come per esempio siamo stati attraenti con i candidati non iscritti a prendersi carico della campagna elettorale del partito. E essere attraenti significa anche essere onestamente autorevoli, quindi ammettere quando è andata male una cosa che può andare male. Prestabilire le cause e i tempi di fallimento in una mozione è un modo ragionevole per acquistare autorevolezza. Nessuno ovviamente impedisce che una mozione possa essere reiterata valutando le condizioni in cui la precedente è scaduta. Se nessuno ha fatto niente è illusorio replicare, se mancava una virgola allora l’interesse a reiterare e chiudere il processo sarà alto.
PS - @mutek ti avevo promesso che dopo le elezioni avrei iniziato a parlare di questo. ho iniziato.