Prendo spunto da una discussione avvenuta in tolda dove le mie affermazioni sul cattolicesimo hanno suscitato l’ira di alcuni partecipanti. Mi dispiace aver urtato la sensibilità di qualcuno ma siccome detesto l’ipocrisia, difetto che invece è tra i cattolici piuttosto diffuso, non voglio nascondermi dietro un dito e passare oltre facendo finta di niente.
Parto dal presupposto che, da libertario, credo fermamente nel diritto di ognuno di credere in qualsiasi cosa desideri e di professare ogni religione, anche la più esotica. Mai mi sarei sognato di bollare qualcuno a seguito delle sue credenze religiose.
Credo che i pirati si siano sempre dimostrati accoglienti nei confronti delle religioni, purché tolleranti. Io ad esempio sono “reverendo” della religione dudeista dal 2016, the dude abides! Il nostro pirata Lanta è notoriamente pastafariano. Robotica, uno dei fondatori del PP, si è sposato con rito copymista. Durante le elezioni avevo proposto la candidatura di Marco Dimitri, fondatore de “I bambini di Satana”, che ha condotto una lunga battaglia anticlericale di libertà contro la repressione culturale degli oltranzisti cattolici e per la conoscenza.
I cattolici, pur senza voler fare di tutte le erbe un fascio e riconoscendo anche la molteplicità delle differenze che li caratterizzano, mi fanno paura per l’ intolleranza e per la violenza con la quale spesso impongono ad altri le loro convinzioni morali. Penso quindi di essere ampiamente giustificato quando reagisco a questo tipo di imposizione denunciando le “verità del cazzo” che dovrei essere costretto ad accettare senza discussione alcuna. Perché se c’è qualcosa che letteralmente mi manda ai matti è l’atteggiamento dogmatico che sta alla base dei loro ragionamenti.
Se prendete ad esempio l’intervento di @Shamar, verso il quale personalmente non nutro il minimo astio e che ho avuto il piacere di incontrare virtualmente durante una video-chiamata, intervento sulla identità del Partito Pirata questo dogmatismo appare molto evidente. Prima ancora di confrontarsi con la comunità dei pirati su quella che potrebbe esserne l’identità, vera o presunta, stila quattro o cinque principi (curiosità, onestà intellettuale, ecc…) ponendoli come aut-aut sull’intero dibattito: o sei così o non sei pirata. E se i pirati sono così allora devono cambiare nome al partito. Ecco questo modo di approcciare un dibattito così complesso in maniera così tranchant secondo me è antipolitico e intollerante. E non me ne stupisco perché è parte della loro forma mentis.
Lo dice la storia, basta guardare ai nostri tempi recenti, ad esempio dal 1974, con il rederendum radicale per l’abrogazione della legge 898/70, quando in Italia viene finalmente riconosciuto il divorzio. I cattolici fedeli alla CEI e quelli di area politica democristiana (mentre una parte di essi dissente) assieme ai fascisti avevano intrapreso una durissima battaglia contro il divorzio, in quanto contrario ai loro precetti religiosi e alla sacralità della famiglia. Quattro anni dopo la storia si ripropone sul tema dell’aborto e nonostante la sconfitta del fronte antiabortista, tutt’oggi, nella maggioranza degli ospedali finiti sotto il controllo dei cattolici di Comunione e Liberazione e della CdO (in alcune regioni come la Lombardia, la maggioranza), l’aborto è quasi impraticabile dato l’altissimo numero di medici obiettori, ledendo un diritto delle donne. I cattolici si schierano contro l’eutanasia ed ostacolano qualsiasi legge per regolamentare il fine vita. Ovviamente se il corpo non ti appartiene, perché in ultima istanza appartiene soltanto a Dio, non hai alcun diritto su di esso. Chi non ricorda il caso di Eluana Englaro? O di Luca Coscioni? Impedirmi di agire sul mio corpo, nel momento in cui non arreco danni ad altri, è un atto di una tale crudeltà e ferocia che soltanto una intrepretazione da estremisti della religione potrebbe avvallare.
I cattolici sono contro la fecondazione assistita, costringendo migliaia di donne a sottoporsi al calvario di svariati impianti di embrioni od obbligandole ad andare all’estero per vedere riconosciuto un loro sacrosanto diritto.
Hanno elaborato nei secoli una tale idiosincrasia nei confronti del sesso che sono riusciti per anni ad impedire in TV la trasmissione di pubblicità di preservativi, questo mentre l’AIDS imperversava indisturbata nel bel paese lasciando dietro di sé una lunga scia di morti e di sofferenze.
I cattolici sono contro il matrimonio tra omosessuali al punto tale da erigere barricate anche contro forme edulcorate di convivenza civile (vi ricordate la polemica riguardo ai Dico e i Pacs?) Questo è l’esempio più lampante e cristallino della loro proverbiale intolleranza verso gli altri visto che nessuno contringe loro a sposare persone dello stesso sesso.
I cattolici sono contro la depenalizzazione degli stupefacenti (ti pareva) ribadendo ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che il nostro corpo non ci appartiene.
Tralascio il passato remoto, sarebbe fin troppo facile ripercorrere la loro ritrosia nei confronti della scienza, i roghi, i libri all’indice, i numerosi casi di censura e le persecuzioni sugli ebrei. La germania nazista era per un terzo cattolica. L’Italia che firmò le leggi razziali lo era al 99%. Eppure se oggi ti permetti di attaccare i cattolici vieni additato come appartenente alla religione degli atei e poi ti tocca spiegarti sul forum, un forum del Partito Pirata!