Esiste la prova immutabile che tu hai detto quella cosa.
Nella iniziativa di approvazione del CEEP19 non vedo nessuna promessa simile a quello che dici: https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6517.html
Esiste la prova immutabile che tu hai detto quella cosa.
Nella iniziativa di approvazione del CEEP19 non vedo nessuna promessa simile a quello che dici: https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6517.html
no aspetta, quella cosa è nella mozione appena approvata. Non in una precedente.
Le mozioni definite “politiche” di fatto costituiscono nel loro insieme un manifesto in progress e rientrano nella nostra logica, di conseguenza dovrebbero, a mio avviso, avere le stesse policy utilizzate per le modifiche del manifesto e dello statuto, attualmente non è così, mi chiedo se questa posizione sia condivisa. Sono dell’avviso, però, di attendere che si esaurisca almeno la quarantena dei nuovi iscritti per affrontare la questione in numero maggiore dell’attuale.
Tua opinione personale che non condivido affatto e non aggiunge molto alla discussione.
Detto ciò, direi che dovremmo cominciare a pensare di stilare un programma per le prossime politiche: Contrasto alle diseguaglianze: un approccio libertario
Prendo questa come gancio per una risposta generalizzata, toto orbe terrarum. In tutta onestà non capisco perché tutte queste vesti stracciate (uso il plurale ma mi riferisco nello specifico a @Shamar): “l’intelligenza collettiva” (nelle parole di @lynX) ha deciso di fare tabula rasa della pletora di mozioni partorite da un Partito che di fatto non era ancora partito (participio del verbo partire) ma si stava divertendo al piccolo politico (parafrasi da @storno).
Poi un giorno il Partito Pirata si è presentato alle Elezioni Europee in tutte le circoscrizioni del regno, con 23 candidati, con un programma comune a tutti i partiti pirata in Europa: il CEEP19. Non un “pezzo di carta” igienica @Nez ma un programma elaborato nel corso di tutto il 2018 da tanti Pirati in tutta Europa e ratificato anche dalla nostra Assemblea Permanente (sempre sovrana, giusto?).
Tutto potrà cambiare ma dal mio punto di vista questa ottima notizia:
Pulisce senza svuotare. E - sia ben chiaro - non è la posizione immutabile di un dittatore, benevolo o meno, quindi potrà essere cambiata, magari in meglio dai nuovi, dai vecchi, da qualsiasi Pirata!
E’ divertente però che nessuno osservi un problema di legittimità costituzionale.
Se la sovranità appartiene al popolo, una organizzazione che la sottometta alle decisioni di un’organizzazione straniera è di fatto eversiva.
In sé può non essere un problema qui ed ora (d’altro canto è già eversivo chi punta a sostituire la democrazia con l’epistocrazia), ma nel momento in cui questo partito volesse candidarsi ad elezioni italiane, anche solo per poter ottenere dei rimborsi elettorali, semplicemente non potrebbe.
In una Democrazia, il potere sale dal basso verso l’alto, dal popolo alle organizzazioni che le rappresentano. Il Partito Pirata europeo non può imporre al Partito Pirata italiano nulla, senza snaturarne completamente la qualità di partito politico italiano. Fintanto che l’Unione Europea è una federazione di Nazioni, il Partito Pirata Europeo può solo essere una federazione di partiti nazionali.
I pirati di ogni paesino, di ogni città, di ogni provincia, di ogni regione, e di ogni Nazione europea sono SOVRANI sull’attività del partito in quella Nazione, regione, provincia, città e paesino.
Dunque quel passaggio della mozione può essere bellamente ignorata in quanto in diretta contraddizione con la Costituzione della Repubblica Italiana.
In sede europea, con gli altri Partiti Pirata dell’Unione, si discuterà un programma per le Elezioni Europee che vi ricordo, dovrà tenere conto delle peculiarità del ruolo per cui i candidati si propongono. Perché quel programma è il programma dei candidati al ruolo di Parlamentare Europeo, niente di più e niente di meno: non impone nulla agli iscritti del partito, al partito stesso o ai cittadini italiani che li hanno votati.
Con buona pace di @erdexe: ci hai messo la faccia, capisco che tu ci creda (anche se non l’hai letto), ma quel programma vincolava voi candidati se foste stati eletti. Noi pirati restiamo liberi di sostenervi in questo o meno, come voi siete liberi da alcun vincolo di mandato.
Non mi straccio le vesti: mi spiace per il tempo che perderemo tutti insieme per colpa di questo maldestro tentativo di imporre la volontà di 14 persone ai pirati da qui in poi! Ora dovremo abrogare tutto quello che verrà deciso nel 2019 per poi decidere mozione per mozione cosa recuperare: una enorme perdita di tempo che potevate evitare.
Con questa mozione infatti, in 14, avete provato ad imporre a tutti noi:
Il terzo punto è nullo e può essere ignorato da tutti, ma va rimosso al più presto se vogliamo candidarci ad elezioni politiche italiane. Il secondo va rimosso per ragioni di democrazia interna: visto il comportamento autoritario e prepotente, vista la dichiarazione manipolatoria che citava le percentuali schiaccianti senza riportare i poveri valori assoluti, è evidente che non abbiamo una classe dirigente democratica di cui ci si possa fidare.
Il primo punto sarebbe stata una decisione legittima, se fosse stata presa a valle della stabilizzazione degli iscritti al partito, come detto da @athos e come io ho ripetuto alla nausea.
Ma visto che vi siete rifiutati di aspettare e fidarvi dei nuovi iscritti, bisognerà rimetterla in discussione nel 2020 e ratificarla, scartarla o più probabilmente fare qualcosa di diverso tutti insieme e liberamente ispirandoci al CEEP19, al programma precedente e a quello che impareremo su di noi e sul resto nel frattempo.
E prima di ripetermi che non siete tenuti ad aspettare ogni singolo pirata che chiede di iscriversi rispondi, per favore, alle domande che ti ho fatto rispondendo a @Cal (così magari poi lui può rispondere a me).
Alla luce di tutto questo, @solibo ti prego di strutturare la Assemblea Occasionale di Milano in modo che sia possibile discutere apertamente e tutti insieme di ciò che è successo, del perché è successo e di come porvi rimedio.
@erdexe ha involontariamente avviato una nuova fase costituente di questo partito. Prima iniziamo a discutere onestamente ed apertamente su chi siamo e su cosa vogliamo essere e prima potremo ripartire tutti insieme a fare Politica.
Bene, cazzo. Non se ne poteva più.
Sarà oltremodo un piacere discutere tutti insieme ma qui non si tratta di porre alcun rimedio. E no, @erdexe non ha involontariamente aperto una nuova fase costituente.
La partecipazione alle Europee (di cui @erdexe è stato indubbiamente uno degli artefici e dei protagonisti principali) ha finalmente (come tutti noi “vecchi” speravamo) aperto una nuova fase costituente. (“Bene, cazzo. Non se ne poteva più.”, cit.).
Bene, siamo d’accordo.
Mettiamoci dunque in condizione di ripartire from scratch, forti delle esperienze pregresse ma senza vincoli e senza fretta. Il CEEP19 sia una fonte di ispirazione fra le altre, per produrre un progetto politico nuovo del Partito Pirata italiano.
E che sia un processo costruttivo ed inclusivo: scevro da manipolazioni procedurali volte a facilitare alcuni, totalmente aperto nei possibili esiti e soprattutto organizzato in modo da valorizzare l’apporto e permettere il voto di tutti coloro che si sono avvicinati al Partito Pirata nel 2019.
Se tutto va bene, ad Aprile 2020 il Partito Pirata sarà una forza politica nuova e veramente innovativa, pronta per servire il Paese, l’Europa ed il mondo!
Diamoci un bel imbocca al lupo… e salpiamo!
Si certo perché abbiamo tutto questo tempo per ripartire da zero piuttosto che di concentrarci a sfornare giornali, volantini, comunicati stampa, attivismo mediatico, partecipazioni a manifestazioni. No, noi torniamo nello sgabuzzino a riscrivere da capo il programma. Bella.
E ne inserisce di peggiori? Ma che genialata!
Esatto, un programma comune potrebbe essere legittimo se fosse sviluppato in euroliquid — ma lasciare che i gruppi redazionali degli altri PP si mettano d’accordo per noi è un po’ debole come piano.
Del modo come abbiamo ricostituito il partito nel 2015 e da allora mai applicato lo Statuto correttamente?
Infatti li avevamo ripassati tutti, eliminato tutti i punti che erano stati votati con meno del 2/3 — cosa che non è avvenuta col CEEP e per l’assurdo non si è riusciti ad ottenere nella votazione che dovrebbe eliminare tutto il programma. In pratica tutta questa cosa è inopportuna e vergognosa. 14 persone che costituiscono poco più del 50% decidono del lavoro di centinaia che non erano sceme — e se se ne sono andate è solo ulteriore motivo di vergogna. Mica lo hanno fatto per disinteresse politico.
Anziché però partire dal programma per le politiche (cui non mi sembra siamo oggi in grado di partecipare data la complessità della raccolta firme, proporrei: A) Vedere in quali città si terranno elezioni nel 2020 B) Vedere quanti pirati ci sono in quelle città C) Valutare dove ci si può presentare D) Preparare dei programmi per quelle città adeguati a quello che si può fare con 1 persona eletta.
P.S. Non vedo perché un programma per l’Italia non possa essere in contrasto con il programma europeo, la situazione italiana è molto differente da quella europea e quindi le priorità sono certamente differenti.
P.P.S. Sono sempre stato contrario ad un programma diverso dal manifesto: Il programma è di per sé divisivo, più specifichi il programma meno uno si sente rappresentato. Certi articoli decisi a maggioranza possono rispecchiare solo il 51% dei pirati Ai miei tempi c’erano partiti come il Liberale od il Repubblicano che avevano in programma di cambiare l’Italia e poi venivano eletti in 3.
La vita @lynX è fatta di priorità.
Se ti metti a fare senza prima pensare al perché e al come, ottieni… il Web.
Sono abbastanza d’accordo. Penso però che potremmo avere un progetto politico, pratico, chiaro ed esplicito.
D’altro canto un partito che non prende parte, che partito è?
Altro è scegliere da che parte stare: io propongo di inventare una parte nuova.
Puntavano anche loro ad avere la maggioranza del Paese fra gli iscritti?
Ci abbiamo provato: risultato, immobilismo totale.
Quando. Mi devo essere perso qualcosa. O parli del metodo del consenso praticato in mailing list?
Quando abbassammo il quorum per le modifiche statutarie nello statuto dal 75% al 66% perché non si riusciva a cambiare nulla.
Lo Statuto è una questione estremamente difficile: è di importanza cruciale ed allo stesso tempo richiede molte ma molte competenze sociologiche e legali per poterne giudicare le modifiche. Nell’ambito delle mozioni politiche invece navighiamo più tranquilli, dato che molte proposte, se fatte bene (o a volte solamente formulate bene, ahimè), poi riescono a passare anche con consensi >80%. Dipende.