PROPOSTA
Policy:
Consenso 90%
Parametri:
Tempo di nuovo: 10 anni
Quorum di ammissione alla discussione: 90%.
Tempo di discussione: 0 minuti
Tempo di sospensione e verifica: 1 giorno
Quorum di ammissione al voto: 90%
Tempo di voto: 1 giorno
Maggioranza diretta: 50%
Maggioranza indiretta: 50%
RATIO
Rimane aperto per un periodo lungo cosi che la convergenza avverrà solo con consenso del 90% altrimenti non passa in votazione, la quale poi risulterà essere solo un atto formale (in quanto avrà vinto il solo consenso). Si può operare una tecnica di solo consenso usando l’ambiente di LQFB senza necessariamente chiamare la fase di arbitraggio con il voto.
Questa policy può trattare temi molto importanti profondi e divisivi dove è richiesta una fase lunga di sviluppo del consenso senza necessariamente arbitrare con il voto (ed utilizzare la modalità “martello”).
Può essere usata per sviluppare il consenso e poi si può passare a convergere in un’altra proposta dove è richiesto il voto.
Un possibile scenario:
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Si apre la issue Consenso90% e si parte con lo sviluppo, sapendo che questo non andrà mai al voto se non perché veramente quasi tutti siamo in accordo, ergo l’AP non verrà mai vincolata ma in LQFB c’è un “discorso aperto”, un tema dove cercare una convergenza
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Ad un certo punto, magari un anno dopo, il PP è chiamato ad affrontare il tema con una votazione specifica, ma qui già abbiamo un “discorso aperto” al quale attingere con già un buon consenso essendo stato valutato da 1 anno.
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il PP apre una mozione politica su quel tema e va al voto congelando uno snapshot momentaneo della decisione del PP sul tema che stava gia in Consenso 90%, ovvero il PP al momento è in grado di rispondere che ha preso una decisione (snapshot) ma ha anche in corso una versione “current” del consenso a quel tema, la versione “current” è una rolling release dello stato del consenso attuale.
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Esempio dopo due anni quel tema in Consenso90% supera il 90% del supporto andando al voto che a quel punto è una formalità, e quindi quel tema riceve 9/10 di approvazione e viene eseguita una release stabile del conseso su quella issue.
La policy si presenta cosi com’è senza vincoli aggiuntivi
EOF FINE DELLA PROPOSTA
QUESTO CHE SEGUE NON CONTA AI FINI DELLA PROPOSTA
NOTE AGGIUNTIVE EXTRA ISTANZA (non fanno parte del testo approvato)
TESTI ANTICHI
Segue post inziale: Ripropongo qui una proposta di @lynX che ritengo vale la pena ragionare di nuovo:
VgtA: Nuova policy “Consenso 90%”
Proposta Definiamo una policy per dibattito che abbia un risultato valido solo nel caso che si raggiunge il consenso del 90%, perchè – siamo realisti – non si può fare un partito se qualsiasi persona può bloccare il meccanismo decisionale rifiutando il consenso.
Per restare nello spirito di Vilfredo goes to Athens, il dibattito resta aperto nel database, volendo anche per anni, e può essere riesaminato da chiunque in qualsiasi momento – passa in fase di verifica e conseguente votazione solo se oltrepassa il 90% di consenso dei partecipanti all’area (attenzione però al sostegno potenziale!).
Per raggiungere il consenso del 90% i partecipanti sono invitati a riscrivere e remixare continuamente le proposte altrui allo scopo di arrivare a un consenso comune che si misura attraverso la barra verde che deve essere quasi completa per rappresentare il 90% dei partecipanti al dibattito.
Questo richiede, come nel caso di VgtA, una partecipazione intensa e continua di quasi tutti coloro che si sono iscritti all’area. Quasi tutti devono venire incontro a quasi tutti.
Dal momento del raggiungimento del quorum termina la fase di raccolta di consenso. Le proposte passano direttamente in verifica per impedire ultime modifiche non consensuali. Durante la verifica resta la possibilità di aggiungere nuove versioni remixate, dovessero essere necessari ultimi accorgimenti, ma quasi tutti devono essere d’accordo per portarne una al 90%.
Si conclude con la votazione, che a quel punto dovrebbe essere solamente una formalità. Lo scopo di avere una votazione finale è che di conseguenza esiste un risultato “tangibile” al quale si può fare riferimento in via legale per il futuro lavoro del partito.
Per natura dei risultati consensuali questa policy è particolarmente idonea a sviluppare contenuti fondanti, ma prima di poterla utilizzare in “(A) manifesto e statuto” bisogna adeguare lo Statuto stesso. Perciò, a scopo sperimentale, la introduciamo in tutte le altre aree eccetto quella ed eccetto le aree strutturali col prefisso (S). Questo vale anche per le aree regionali e comunali, dove per ragioni incomprensibili è stato a volte ommesso il prefisso tipologico alle denominazioni. Un metodo del consenso può essere particolarmente utile nei gruppi piccoli.
Dati tecnici della policy:
Nuovo: ≤ 10 anni Discussione: 0 minuti Verifica: 1 settimana Votazione: 1 mese
Quorum della tematica: ≥ 90/100 Quorum dell’iniziativa: ≥ 90/100 Maggioranza diretta: > 90/100 Maggioranza indiretta: > 90/100
Ratio Questa proposta ricrea il funzionamento di VgtA con i metodi di LQFB. Personalmente continuo a dubitare dell’utilità a riuscire ad arrivare a contenuti consensuali e che contenuti consensuali siano politicamente potenti, se, in pieno stile da commissione parlamentare, rappresentano solamente il minimo denominatore comune dei partecipanti. Tagliando fuori un 10% di opinioni estreme forse però può funzionare.
Questo metodo introduce il vantaggio sociale che quasi nessuno è in disaccordo, ma d’altro canto crea una pressione sociale a subordinarsi agli altri. Dopo gli anni passati, forse al PP-IT un atteggiamento del genere gli fa pure un po’ bene.
Dovesse questo approccio dimostrarsi utile in generale o in certe occasioni specifiche, mi rimangio la critica a VgtA e all’approccio consensuale e lo proporrò a nome del PP-IT anche ad altri partiti pirata, allo scopo di imparare tutti insieme.
Sono indeciso se può essere utile di abbassare il quorum dell’iniziativa.
Il fronte di Pareto con LQFB Il fronte di Pareto è la selezione di proposte non dominate da altre. Una proposta domina un’altra se oltre ad accogliere nuovi consensi raccoglie anche tutti i consensi dell’altra. Sul fronte di Pareto restano le proposte non rimpiazzabili da altre.
È possibile di introdurre nuovo codice o codice esterno che connette a LQFB via l’API per evaluare i supporti e dedurne quali proposte sono dominate da altre e perciò “da rimuovere” nella logica di Vilfredo. D’altro canto è probabilmente sufficientemente facile da riconoscere nell’ordine delle preferenze quali proposte dominano altre, perciò gli autori di proposte dominate sono invitati a svilupparle per accogliere nuovo interesse, oppure di ritirarle.
Ultimamente il supporto di una persona per due proposte non è matematicamente uguale: Se sono d’accordo con un compromesso semplificante X e una proposta più evoluta ma meno consensuale Y può darsi che la proposta X in realtà non tratta l’intero argomento, che perciò non è ancora sviluppata a tal punto da legittimamente “dominare” la proposta Y. Questo aspetto viene ignorato da parte di VgtA, invitando a un certo grado di superficialità, mentre un dibattito alla ricerca del consenso in LQFB ne può tenere conto.
Commenti XXXX, possibilissimo. L’idea di usare VgtA invece di LQFB non è partita da me – sto solamente proponendo una implementazione pratica cosi tutto coloro che credono in questo approccio possono sperimentarlo. Non ho proposto di levare alcune funzioni esistenti all’AP, perciò se nel frattempo una mozione tradizionale arriva a traguardo, il dibattito VgtA diventa irrelevante. Personalmente credo anch’io che sia una distrazione parlare di consenso quando in realtà il partito ha bisogno di un CA funzionante, di un regolamento del CA migliore e di nuovi organi descritti in 5284. Questo è solo un tentativo di venire incontro alle persone che pensano che il consenso o addirittura il software sia il problema – di fargli sperimentare questa cosa del consenso dello sciame anche subito cosi si rendono conto di avere perso ulteriore tempo. Ma non ho fatto questa serie di proposte policy per me stesso, e non considero il mio giudizio l’unico ragionevole… perciò se si vuole provare questa cosa, la si faccia.
XXXXX, l’idea di farlo con i mezzi del liquid è mia. Cioè di renderlo più flessibile, meno dipendente da un moderatore (colui che chiede la domanda in vilfredo può controllare i tempi come gli fa strategicamente comodo), e con l’invito a migliorare proposte “dominate” piuttosto di eliminarle, come se fosse matematico che una proposta dominata sia peggiore. VgtA non misura il grado di supporto alle proposte, e perciò la sua idea di dominazione e fronte di Pareto è assai superficiale. E mi pare che una policy per la ricerca di veri consensi dopotutto ci può essere utile. Certe decisioni richiedono che tutti le abbiano assorbite e ne siano convinti per potere fare una buona campagna elettorale. In questo senso non è un dramma se dibattiti inconclusi restano nell’aria fino all’arrivo di nuove argomentazioni (magari nuovi pirati con nuovi punti di vista), mentre quelle sulle quali abbiamo trovato un consenso sono la base sulla quale con fierezza possiamo fare il nostro discorso politico pubblico. Ieri al TransEuropaFestival mi sono di nuovo ritrovato a proporre le nostre idee fondamentali contro la sorveglianza, per la democrazia partecipata e per il reddito di esistenza. Mi ha sorpreso quanto questi ragionamenti ancora possono smuovere e toccare gli animi anche di dedicati attivisti politici, nonostante le nostre recenti sconfitte… i nostri punti cardine sono potenti ed è l’essenza del pensiero politico dei nostri tempi e delle nuove generazioni. E’ prezioso che le nostre linee di argomentazione più importanti nel movimento pirata in realtà sono abbastanza indisputate. I litigi che portiamo avanti noi, la fuori non interessano nessuno, eccetto il fatto che stiamo litigando e lo facciamo senza rispetto verso il prossimo.
ADDENDUM: estratto dalla: https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6352.html
- “Consenso assembleare” Tempo di nuovo: 10 anni Quorum di ammissione alla discussione: 90%. Tempo di discussione: 0 minuti Tempo di sospensione e verifica: 1 giorno Quorum di ammissione al voto: 90% Tempo di voto: 1 giorno Maggioranza diretta: 90% Maggioranza indiretta: 90%
Questa policy sarà inserita in tutte le aree eccetto “Revisione dello Statuto o del Manifesto” e servirà ad accelerare le procedure ovunque esiste il necessario grado di unanimità, oppure a sviluppare un consenso intersoggettivo allo scopo di garantire l’integrità assembleare.
- “Consenso assembleare” Il Consenso assembleare ha lo scopo di proteggere l’assemblea da proposte offuscate o demagogiche, fondate su informazioni scorrette o premettendo in modo non evidente posizioni politiche che il partito non condivide. Estraendo tali informazioni o posizioni e permettendo al partito di esaminarle indipendentemente, crea la necessaria trasparenza politica. A Consenso confermato il Gruppo Integrità sarebbe poi obbligato ad invalidare proposte incompatibili.
Ispiratosi da Vilfredo goes to Athens, il dibattito resta aperto nel database, volendo anche per anni, e può essere riesaminato e remixato da chiunque in qualsiasi momento – passa in fase di verifica e conseguente votazione solamente se oltrepassa il 90% di conferma dai partecipanti all’area – il remix in questo caso è una procedura di ricerca del consenso.
Notasi che la fase di “Nuovo” si azzera dal momento che viene raggiunto il quorum, perciò il tempo minimo per arrivare ad un Consenso assembleare è di soli due giorni. Perciò, il Consenso assembleare può anche essere utilizzato dai Gruppi di Lavoro come metodo decisionale, stando allo Statuto attuale.
Dibattito in forum sul Consenso assembleare
Integrazione dalla: https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6409.html
In due occasioni il Piratenpartei si scisso in modo talmente grave da favorire la seguente implosione: una fu la decisione di pochi voti a favore di introdurre LQFB a livello nazionale mentre la metà del partito era ancora scettico, l’altra di posizionarsi a favore del reddito di esistenza – anch’essa combattuta e ottenuta a botte di 51:49.
Ancora oggi ci sono pirati in Baviera che combattono il “bedingungsloses Grundeinkommen”, magari neanche perché non gli piaccia, ma perché si sono sentiti ignorati. Sopraffare le persone è una garanzia per ottenere maggiore irrazionalità (chissà perché lo faccio sempre?).
Le maggioranze semplici possono creare gravi danni sociali – se decidi a botte di 51% e lasci l’altra metà del partito con l’amaro in bocca. Attraverso gli anni crescono frustrazioni e pesano sulla convivenza e motivazione.
In The Principles of Liquid Feedback gli autori teorizzano vari scenari per i quali i metodi Schulze o Condorcet possono arrivare a risultati democraticamente imperfette, sia con l’uso di maggioranze semplici che con maggioranze qualificate.
In particolare notano che le maggioranze qualificate avvantaggiano lo status quo nei confronti di un cambiamento politico – minoranze che vogliono mantenere le cose come sono, matematicamente hanno il peso doppio della maggioranza che le vorrebbe cambiare. Lo so che ci piace il cambiamento piuttosto che la stasi, ma un cambiamento che non ha ancora convinto 2/3 o 3/4 del partito è più nocivo del restare sul status quo. Lo status quo ha un vantaggio sociologico enorme: non crea ulteriore frustrazione.
Nessuno degli scenari matematici da loro teorizzati è sufficientemente grave dal valutare le implicazioni sociali assai più importanti. Anche se esistessero due proposte entrambe predilette da 2/3 del partito (pagina 105) ed una vincesse solo per un soffio sull’altra – forse vale la pena di fare un ballottaggio – ma intanto conta che entrambe hanno un largo sostegno, perciò in qualsiasi modo non si arreca grave danno politico.
Sulla stessa pagina segue un altro scenario per il quale a seconda dell’algoritmo può vincere la proposta “consensuale” invece di quella “migliore” o vice versa. Ma se quella “migliore” è considerata migliore solo dal 51% mentre quella consensuale ha il supporto del 2/3, non è il caso di imporre quella “migliore” al 49% che non l’ha supportata. Forse è il caso di continuare il dibattito, ma certo non di offendere mezza comunità.
In pratica le argomentazioni “perfezioniste” degli sviluppatori non reggono al confronto con le necessità politiche e sociali di un gruppo di persone. Il software offre tutta una serie di configurazioni matematiche per risolvere votazioni spinose, ma quello che servirebbe veramente sarebbe che il software fosse in grado di avvertire quando l’esito del voto è ambivalente, in modo che il partito riconsideri la questione per ripetere la votazione od optare per un ballottaggio.
Liquid Feedback è un potente strumento per strutturare un processo parlamentare, per creare trasparenza democratica sul processo di applicare emendamenti, e per assicurarsi che il numero di persone in supporto di una decisione sia veramente sostanziale, ma l’impiego di maggioranze semplici e la tendenza a fare a botte di voto suscitò dibattiti in passato con seguenti esperimenti ad usare strumenti orientati al consenso. Dopo tale esperienza ho proposto e ripropongo policy studiate a servire come compromesso tra la efficacia di LQFB e la necessità di mettersi d’accordo davvero.
Per fortuna la maggioranza del nostro programma è passato con maggioranza qualificata lasciando solo un piccolo resto da riconsiderare, ma non ci piacerebbe essere piuttosto sicuri di potere essere fieri delle cose che escono a nostro nome? Nulla è più demotivante e deprimente del doversi vergognare del proprio partito…
Il “polling mode” permette a utenti privilegiati a creare temi in liquid feedback con policy temporale dinamica, determinata da una data di scadenza che ci impone il mondo esterno (un evento in parlamento, l’esito delle elezioni…). In LQFB, qualcuno necessita di avere la fiducia di configurare tale tipo di votazioni, e perciò vorrei assegnarla ufficialmente al GdC.
http://52wdeibt3ivmcapq.onion/data/sci/comp/The_Principles_of_Liquid_Feedback-3000447954.pdf https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/5363.html https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6352.html https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/5379.html https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6363.html