Fosse per me non sarei neanche andato a guardare, visto che di una piattaforma manipolabile senza trasparenza non me ne può interessar di meno… ma un amico mi ha chiesto una analisi della nuova piattaforma del Movimento 5 Stelle… che sia…mi leggo gli articoli. Elencano cose superficiali, cose che si possono realizzare con qualsiasi software di partecipazione. Mi lasciano un po’ embè?
“Le funzioni sono disponibili solo dopo l’identificazione che, oltre all’ identità, prevede anche il profilo, ad esempio se eletto o meno, e città di residenza”
Nel 2012 abbiamo iniziato a fare la certificazione degli iscritti per garantire la democraticità della piattaforma. Eravamo i primi. Non lo avevano fatto nemmeno i pirati tedeschi. In Germania hanno iniziato l’anno scorso.
“Nella visione di Casaleggio, Jean-Jacques Rousseau è il padre della democrazia diretta.”
Ma la democrazia liquida è meglio. Funziona. Dal 2015 lo dicono addirittura alcuni scienziati.. Quando Marina Weisband nel 2012 propose “un nuovo sistema operativo per la democrazia” al popolo televisivo tedesco, intendeva la democrazia liquida. Non qualche storpiatura.
“Rousseau, inoltre, è geolocalizzato: ogni iscritto ha una sua homepage, che varia in base al territorio di residenza.”
Anche i pirati lo fanno, dal 2012. Ma siamo anche dubitanti della sussidiarietà – è una invenzione per contrastare i difetti della democrazia rappresentativa, perciò in un mondo di democrazia liquida non ha più senso segregare i territori.
“La piattaforma ha anche un sistema di notifiche personalizzato.”
Beh, ovvio. Liquid Feedback ce l’ha dal 2010. Facebook dal 2007. PSYC dal 1999 (la mia software chat). Usenet dagli anni ottanta.
Un commento invece fa:
“In realtà il padre della democrazia diretta è stato Clistene un bel po’ prima ad Atene con la sua riforma, a parte questo, pur essendo un passo in avanti rispetto a prima, occorre vedere come e chi gestirà tutto il processo e se verrà attivata in permanenza la sezione lex iscritti che consente di fare davvero proposte dal basso, in caso contrario non si puo’ certo parlare di democrazia diretta ma solo di un tentativo di miglior coordinamento.”
Liquid Feedback prevede da sempre le proposte “dal basso”, importante che siano avvincenti. Funzionano anche quelle “dall’alto” - che approfittano della popolarità del proponente. Tecnicamente non c’è differenza – dal momento che un proponente ha una certa popolarità, il suo “dal basso” diventa un “dal mezzo” o un “dall’alto”. In pratica già nel 2010 l’Assemblea Permanente del PP era più democratica di questo “Rousseau” del 2016. Perciò anche un Varoufakis non avrebbe nessuna ragione di avere paura di una vera democrazia liquida, eccetto se volesse un controllo totalitario – ah, ah!
https://rousseau.movimento5stelle.it elenca le funzioni del nuovo sito. Non ci vedo nulla che non abbiamo già fatto negli ultimi sei anni. Non solo le funzioni attuali, anche quelle pianificate per il futuro. Il sito per archiviare collaborativamente i volantini ce l’abbiamo già. Dopotutto siamo informatici, mica minchia.
Magari hanno una interfaccia più carina qui o la, ma alla fine é solo un’illusione se non esiste alcuna trasparenza riguardo al processo di voto, alla correttezza dei risultati ed il funzionamento del software. Da sempre nel M5S lo staff può decidere se lasciare che sia democrazia, o se falsare i risultati a volontà. Nessuno può controllarlo. È come affidarsi a Facebook che non avvenga alcuna censura. Qui si sta costruendo la più grande simulazione di democrazia d’Italia…
“Rousseau s’incazzerebbe da matti” dice un commento all’articolo di Wired.