No! Assolutamente no!
Ti faccio un esempio pratico: la tua proposta sulla Discriminazione è una applicazione inconsapevole ed intuitiva dell’Informatica ad un sistema complesso che conosci bene.
Io quel sistema non lo conosco affatto, ma l’applicazione consapevole delle mie competenze informatiche mi ha permesso di individuare alcuni potenziali problemi e proporre alcune possibili soluzioni.
L’informatica fornisce una forma mentis che è applicabile a qualsiasi contesto. Non è l’unica materia a fornirla e non è condizione necessaria per averla, ma è uno strumento molto efficace per educare razionalità e pensiero critico (ed in realtà anche umiltà, perché di fronte a tutti gli errori che un programmatore compie, molte certezze si ridimensionano).
Ed è una materia con un grande potenziale educativo. Per esempio, proprio spiegando l’etimologia della parola “Informatica”, parlando con i bambini della 5a elementare di mia figlia, siamo arrivati a spiegare la differenza fra “automa” e “autonomo”, spiegando che il termine “robot” (che loro avevano proposto per spiegare cosa sia un automa) deriva dal ceco “robota” che significa schiavo. Da li abbiamo parlato della differenza fra legge e programma, della libertà che l’una presuppone e l’altro annichilisce e abbiamo parlato di come l’autonomia, la capacità di darsi delle regole, richieda un equilibrio dinamico fra libertà e responsabilità (usando esempi come scegliere come vestirsi al mattino e poi avere freddo, o farsi il letto etc). Parlando di protocolli di rete abbiamo parlato di identità, di differenza, di comunicazione e dialogo, di linguaggi comuni etc…
Insomma, l’informatica è una materia che si pone come punto di contatto (e talvolta sintesi) fra discipline umanistiche e scientifiche. E questo diventa evidente quando comprendi che i computer riproducono sempre modelli mentali umani. Giusto per fare un esempio concreto, il protocollo SMTP (a tutt’oggi il protocollo distribuito più diffuso) che permette l’invio e la ricezione di email, riproduce l’architettura della distribuita delle poste.
I Computer sono solo specchi per le nostre menti. Stanno all’Informatica come i telescopi stanno all’Astronomia.
E sia chiaro, l’informatica definisce metodi, non contenuti. Per quelli, la Storia è probabilmente la disciplina più importante.
In questo senso, nella mia proposta, l’informatica è una proposta caratterizzante del Partito Pirata, ma non è una condizione per esserne parte. E’ uno strumento da offrire per aumentare l’efficacia dell’attività politica e la razionalità dei nostri dialoghi.
Verissimo. Elitismo e Populismo sono complementari, uno non può esistere senza l’altro.
La mia visione per questo partito è sinceramente Democratica e Costituzionale:
Articolo 1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Articolo 56
La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.
Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di età.
La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.
Articolo 58
I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età.
Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno.
Articolo 67
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Per me, come cittadino e come hacker, l’idea che la Politica debba essere una professione, un’attività riservata alle persone colte, con un certo tipo di educazione e non un’altra, è una aberrazione eversiva.
Non è questo che prevede la nostra Costituzione, altrimenti ci potremmo risparmiare le campagne elettorali e fare un paio di concorsi ogni 5 anni per i posti di Parlamentare e Senatore in grado di selezionare i migliori su base meritocratica (termine del quale nessuno ricorda mai il vero significato, che è distopico).
Il Partito Pirata che ho in mente semina, ma non raccoglie necessariamente.
Offre uno strumento che gli è particolarmente congeniale per diffondere un valore fondamentale, la Curiosità, che è alla radice della sua identità, ma non ne richiede il possesso per entrare.
Non è un partito populista e non è un partito elitario.
E’ un partito di persone… curiose.