Una delle attività più divertenti per un hacker è scardinare le certezze granitiche costruite sulla sabbia.
Alla luce dei dibattiti recenti su questo forum, in quanto proponente di una ideologia politica nuova, credo di avere il dovere di spiegare la mia visione del Partito Pirata dal 2020 in poi.
I piedi ben piantati per terra…
Il partito che ho in mente non si cura molto dei social o della propaganda. Al massimo li usa come canale per veicolare link a documenti e luoghi di incontro e discussione esterni.
Il Partito Pirata sarà una comunità di persone diverse e variegate che condividono un identità basata su alcuni valori importanti ma non totalizzanti e che opera nella realtà servendo continuamente la Polis.
Radicarsi
Un partito senza radicamento territoriale non è un partito vero, ma un artefatto retorico. E’ un fenomeno comunicativo, un fantasma, un illusione collettiva. Un fuoco di paglia. Spot televisivi, siti web e pubblicità su Facebook non ci renderanno un partito. Possono essere utili a farci conoscere, ma non a farci prendere sul serio.
Essere radicati in un territorio significa essere utili alle persone che vi abitano. Vi sono molti modi di essere utili.
Il modo più facile per essere utile è elargire denari e favori. Noi non siamo in condizione di elargire questi doni perché non contiamo niente, ma possiamo certamente prometterle. E chi è disperato o arrabbiato può essere propenso a preferire una promessa semplice ed inattuabile ad una complessa ed attuabile.
Come hacker io rifiuto di fare promesse. Il Partito Pirata che io immagino non avrà programmi elettorali a meno di non avere una ragionevole certezza di ottenere il 70% dei voti. Altrimenti sono parole al vento.
Invece di un programma, noi avremo un Progetto Politico. Una serie di obbiettivi condivisi che derivano dai nostri valori e per cui lavoriamo.
Lavorare
Lavoriamo, prima persona plurale, modo indicativo e tempo presente. Fondamento Costituzionale.
Il nostro progetto politico conterrà affermazioni facilmente falsificabili: elettori ed iscritti saranno sempre in condizione di indicare i nostri successi e i nostri fallimenti.
E non dobbiamo aspettare di avere ruoli istituzionali per essere utili alla società, possiamo farlo qui e ora.
Il problema delle iniziative elettorali è che, per quanto utili e brillanti, iniziano durante la campagna elettorale. I loro effetti si dipanano nel futuro, talvolta nel futuro remoto, ed in questo senso sono simili a promesse: richiedono la fiducia dell’elettore per apparire credibili. Per quanto tale fiducia possa essere ben fondata sull’esperienza e la credibilità delle persone coinvolte, rimane un qualcosa che potrebbe aver successo o meno.
Il Partito Pirata del 2020 evita iniziative durante la campagna elettorale.
In campagna elettorale il Partito Pirata analizza i successi e rende conto dei fallimenti. Riconduce il lavoro svolto agli obbiettivi che persegue e ai valori che esprime, con Onestà Intellettuale.
Servire
Dal 2020, l’attività politica degli iscritti al Partito Pirata adotterà un metodo semplice e flessibile: essere utili alle proprie comunità. Invece di chiederci come un’attività può beneficiare il Partito Pirata, ci chiederemo come può beneficiare concretamente la specifica comunità in cui si svolge.
A beneficio delle Comunità cui appartengono i Pirati dovranno porsi domande come queste:
- Quali problemi vogliamo risolvere?
- Li abbiamo compresi a fondo?
- Abbiamo considerato tutte le prospettive?
- Disponiamo delle competenze necessarie?
- Cosa stiamo mettendo in comune?
- Come lo proteggiamo dagli egoismi individuali?
- Che tipo di comunità questo Dono collettivo definisce?
- Chi viene incluso?
- Chi viene escluso?
- Se nessuno ci vedesse durante la nostra attività politica, cosa resterebbe comunque alla comunità?
Non sarà richiesta alcuna autorizzazione per servire a nome del Partito Pirata, ma tutte le attività effettuate dovranno essere comunicate pubblicamente in un luogo apposito accessibile a tutti gli iscritti.
Attività in contrasto con i valori e gli obbiettivi condivisi dal Partito Pirata ma portate avanti a suo nome causeranno una espulsione a vita dal partito. Ma non dovranno causare sdegno o vergogna. E le ragioni della espulsione dovranno essere chiaramente riconducibili ad una contraddizione evidente.
In questo modo, l’Onestà Intellettuale ci permetterà di bilanciare Libertà e Comunione.
Dialogare
Come Pirati, non possiamo sacrificare la nostra varietà al conformismo della maggioranza.
Se rifiutiamo valori totalizzanti, non possiamo permettere che ci siano reati di opinione in questo partito. Contraddire pubblicamente il partito e la sua dirigenza va incentivato. Trovarsi lo stesso giorno divisi pacificamente in manifestazioni pubbliche che propongono visioni antitetiche è supportato. Non dobbiamo essere tutti uguali.
Non dobbiamo essere sempre tutti d’accordo. Anzi, se sin dall’inizio siamo subito tutti d’accordo su un tema, significa che non abbiamo gli elementi per decidere.
I valori che perseguiamo definiscono chiaramente un metodo, ma raramente dei contenuti.
Il Partito Pirata rifiuta i compromessi fra gli interessi e persegue sintesi fra i bisogni. Ottimi globali che sacrificano scientemente e trasparentemente gli ottimi locali. Il generale prevale sul particolare, senza che la comunità (e soprattutto il partito) prevalga sulla libertà personale. L’Uomo non è un individuo isolato, ma parte di un ecosistema sociale e biologico.
Questo significa essere disposti a sacrificare i propri desideri individuali, ma mai per il “bene del partito”, solo per il bene della Comunità.
Il Dialogo curioso, aperto, onesto, libero e comunitario è l’unica costante del nostro modus operandi. E il dialogo ha solo senso fra persone e gruppi diversi, sia dentro il partito (quando ne condividono i valori fondanti) che che fuori.
… e gli occhi fissi sull’orizzonte
Il Partito Pirata dal 2020 non è più un partito tematico. E’ un partito Metodico. Adotta e diffonde un metodo dall’applicabilità universale: la Informatica.
Informatica…
L’informatica è stata per oltre un decennio il tema centrale dell’attività del Partito Pirata.
I “Diritti Digitali”, come li chiamava il Professor Rodotà, sono certamente un tema fondante per i Pirati.
Ma l’Informatica è molto di più.
Noi possiamo farne uno strumento di liberazione e comunione allo stesso tempo.
Educazione
La Scuola attraversa da decenni una crisi sistemica, di risorse economiche e motivazionali. Questa crisi ha ragioni profonde, in parte frutto di decisioni politiche, in parte di contingenze tecnologiche. Oltre alla ideologia elitista riconducibile al Piano di Rinascita Democratica della P2, il diffondersi dei mezzi di comunicazione di massa come strumenti di gestione e produzione del consenso hanno visto la Scuola (per secoli luogo di consolidamento ed interiorizzazione dei valori dello Stato) mortificata nella propria funzione istruttiva oltre che educativa.
Nel Partito Pirata che ho in mente, i Pirati sono attivamente impegnati ad affrontare questa crisi.
L’Informatica è sempre stato il nostro cavallo di Troia.
Fornendo lezioni di informatica teorica e pratica, di base e avanzata, a classi eterogenee otterremo molteplici risultati politici su tutto il territorio e a basso costo:
- permetteremo a persone diverse di incontrarsi, conoscersi ed aiutarsi reciprocamente
- faciliteremo l’incontro e il dialogo fra quartieri, generi, razze, culture e ceti diversi
- rafforzeremo le comunità
- combatteremo le echo chamber e l’isolamento
- diffonderemo competenze utili praticamente ed intellettualmente
- aumenteremo la consapevolezza rispetto alle materie che ci caratterizzano
- ridurremo la potenza manipolativa del Capitalismo di Sorveglianza
- allargheremo la nostra base elettorale
- stabiliremo relazioni sociali, avvicinando al Partito Pirata giovani e meno giovani
- ascolteremo i problemi di tutti, senza distaccarci dalla realtà per i nostri modelli della stessa
- individueremo talenti lasciati inespressi dalla scuola cui dare nuove opportunità di crescita
- diffonderemo i nostri valori e i nostri metodi.
L’educazione deve essere il primo pilastro della attività Politica dei Pirati.
Oltre a disporre di strumenti tecnologici potenti e poterne ideare e realizzare di nuovi, ogni nuovo programmatore e ogni nuova programmatrice sarà una persona in più capace di usare liberamente gli strumenti intellettuali di cui noi disponiamo, Razionalità e Pensiero Critico, e sarà invitato a partecipare ad una Comunità capace di valorizzare le sue qualità e soddisfare la sua Curiosità.
Sviluppo
Alla acquisizione di competenze tecniche ed intellettuali affiancheremo il loro utilizzo pratico.
I Pirati produrranno Software Libero e Commons in prima persona (mantenendone il diritto d’autore) ed il Partito Pirata metterà a disposizione dei propri iscritti (e talvolta anche di tutti gli altri) l’infrastruttura necessaria per svilupparli e diffonderli.
La struttura di questo sviluppo tecnologico però non sarà accentrante. I servizi erogati dovranno essere funzionali ad una distribuzione fisica dei sistemi e favorirla attivamente, in modo da minimizzare la relazione di dipendenza dal partito delle comunità che li utilizzano.
Il nostro maggior successo sarà far sì che non abbiano bisogno di noi.
Lo sviluppo di artefatti intellettuali liberi sarà il secondo pilastro dell’attività Politica dei Pirati.
Diffusione
L’impiego dell’Informatica nella società è fortemente limitata dalla scarsa comprensione del suo potenziale.
Noi pirati lavoriamo attraverso l’educazione per innalzare questa comprensione, rendendo l’adozione degli strumenti informatici più razionale, ma si tratta di un processo inizialmente lento, che si muove su una curva logistica.
Noi Pirati dobbiamo attivamente proporre l’introduzione di strumenti informatici adeguati alle esigenze o la loro rimozione quando appropriato. Dagli ospedali ai tribunali, per non parlare di scuole e comuni, l’informatica è spesso usata poco o male. Il software è spesso di scarsa qualità, proprietario e usato male.
Mettendo la nostra competenza a servizio delle comunità in cui operiamo, potremo identificare i problemi, diffonderne la consapevolezza, denunciarne i limiti ed aiutare ad affrontarli (eventualmente anche producendo noi stessi sostituti migliori).
La Diffusione dell’uso appropriato dell’informatica sarà il terzo pilastro dell’attività Politica dei Pirati.
Difesa
La difesa dei Diritti Digitali non deve essere abbandonata ma rafforzata.
Dobbiamo diffondere la consapevolezza di tali diritti e la loro effettiva fruizione. E dobbiamo essere in grado, osservando la società dal punto di vista privilegiato di chi insegna informatica, di identificare rapidamente nuove vulnerabilità e colmarle con la proposta di nuovi diritti.
Il diritto a non essere vittima di manipolazione affettiva da una macchina cui viene assegnata una voce umana, potrebbe essere un esempio. Il riconoscimento di questo diritto comporta il dovere per chi produce sistemi come Alexa di usare solo voci percepibilmente non umane, fredde, elettroniche ed artificiali.
Ma questa difesa va estesa al di là del piano legale e giuridico, sul piano tecnologico e culturale.
Diffondere il Self-hosting di servizi fondamentali come mail, siti web, social networks etc è un altro modo per permettere alle persone di difendere la propria intimità e la propria autonomia.
La Difesa delle persone dall’abuso di chi ne controlla la vita informatica sarà il quarto pilastro dell’attività Politica dei Pirati.
…e oltre.
L’Informatica è un metodo razionale e critico di affrontare e risolvere problemi complessi.
Permette di osservare con attenzione una materia da prospettive diverse, individuarne le variabili fondamentali ed agire su di esse per modificarne l’evoluzione.
Noi Pirati applichiamo questo metodo ai problemi sociali e politici quanto a quelli tecnologici.
La complessità delle dinamiche sociali è molto maggiore di quella informatica, ma nonostante ciò, una profonda comprensione dei problemi ed una analisi razionale degli stessi ci permetterà di proporre e supportare soluzioni nuove che potrebbero funzionare laddove altre hanno fallito.
Non siete Curiosi?
La Curiosità non fornisce certezze e io non faccio promesse.
Non ho la più pallida idea di che tipo di Partito possa nascere su basi come queste. Non so se avremo mai successo o se falliremo miseramente provando.
Non so nemmeno se vi piaccia l’idea.
Ma sono un Pirata curioso.
E secondo me vale la pena provare. Che ne dite?